FAJR

nell'attesa di un rimedio


"Nell’attesa un rimedio: non aspettarti nulla, se non da te stessa”.Lo scrive Simone Weil nei suoi Cahiers. Lei che era sempre pronta a partire in guerra contro tutte le ingiustizie della terra e che era poi anche tanto fragile. E che si ripeteva quotidianamente che doveva imparare a restare sola. In realtà, nessuno può sopravvivere se è sempre da solo. Perché è proprio con gli altri, e grazie a loro, che si può scoprire la ricchezza e la bellezza della vita. Non sono mai gli altri, però, che possono darci quello che non riusciamo a darci da soli. Perché gli altri non sono lì per colmare il nostro vuoto. Non sono lì per vivere la nostra vita al posto nostro. Sono lì solo per accompagnarci. E talvolta bisogna anche rinunciare alla loro presenza. Soprattutto se li si è aspettati tanto. Forse troppo. E  non si è capito che quell’attesa era inutile. Perché gli altri, in fondo, arrivano solo quando sono certi che la nostra sopravvivenza non dipende completamente da loro. Perché l’essenziale dobbiamo darcelo da soli. Gli altri vengono sempre dopo. Sono qualcosa in più…Dal blog di Michela Marzano