FAJR

ORDINARIA FOLLIA


il sole ha in pugno la pietàma è una torcia tenuta troppo in altoe mentre i jet sfrecciano attraverso il suo occhioe i razzi saltano come rospila pace non è più per qualche ragione preziosala follia serpeggia in noi come petalo di gigliosull'acqua impazzita e senza senso i pittori dipingonointingono i loro rossi e verdi e giallii poeti mettono in rima la loro solitudinei musicisti muoiono di famei romanzieri sbagliano mirama non il pellicano, né il gabbianoi pellicani si tuffano, in picchiata, si alzanoagitando nei becchipesci, radioattivi scioccati mezzi mortil'alba è sempre rosa e arancionei fiori si aprono al mattino come semprema coperti dalla polvere sottiledel kerosenee da funghi, funghi velenosie in un milione di stanzegli amanti giacciono intrecciati, e perdutie malati come la pacenon possiamo svegliarci?dobbiamo noi per sempre amici carimorire, nel sonno?  In chiusura di Storie di ordinaria follia. Adattamento da Charles Bukowski.