FAJR

27 gennaio - della memoria


Fuga della morte Negro latte dell’alba noi ti beviamo la nottenoi ti beviamo al mattino come al meriggio ti beviamo la seranoi beviamo e beviamoNella casa vive un uomo che gioca colle serpi che scriveche scrive in Germania quando abbuia i tuoi capelli d’oro Margarethei tuoi capelli di cenere Sulamith noi scaviamo una tombanell’aria chi vi giace non sta strettoEgli grida puntate piu' fondo nel cuore della terra e voialtri cantate e suonateegli trae dalla cintola il ferro lo brandisce i suoi occhi sono azzurrivoi puntate piu' a fondo le zappe e voi ancora suonateperché si deve ballareNegro latte dell’alba noi ti beviamo la nottenoi ti beviamo al meriggio come al mattino ti beviamo la seranoi beviamo e beviamonella casa vive un uomo i tuoi capelli d’oro Margarethei tuoi capelli di cenere Sulamith egli gioca colle serpiEgli grida suonate piu' dolce la morte la morte e' un Mastro di Germaniagrida cavate ai violini suono piu' oscuro così andrete come fumo nell’ariacosì avrete nelle nubi una tomba chi vi giace non sta strettoNegro latte dell'alba noi ti beviamo la nottenoi ti beviamo al meriggio la morte e' un Mastro di Germanianoi ti beviamo la sera come al mattino noi beviamo e beviamola morte e' un Mastro di Germania il suo occhio e' azzurroegli ti coglie col piombo ti coglie con mira precisanella casa vive un uomo i tuoi capelli d’oro Margaretheegli aizza i mastini su di noi ci fa dono di una tomba nell’ariaegli gioca colle serpi e sogna la morte e' un Mastro di Germaniai tuoi capelli d’oro Margarethei tuoi capelli di cenere SulamithPaul Celan(Trad. Giuseppe Bevilacqua)
Anselm Kiefer, I tuoi capelli di cenere, Sulamith (1981)>>>