«È possibile scrivere di un personaggio politico, che suscita contrapposte passioni, senza entrare direttamente nell'agone, senza farsi prendere dalla partigianeria, cercando cioè di mantenere un linguaggio il più possibile spassionato, avalutativo e sobrio?L'impresa è indubbiamente difficile (e, lo dichiaro subito, non sarà quel che si propone questa recensione...), specie quando non si voglia proporre un pamphlet sociologico-giornalistico, ma redigere un saggio di politologia, in cui il criterio del distanziamento storico dall'evento che si vuole analizzare rappresenterebbe pur sempre un salubre principio metodologico. È quanto comunque tenta Giuliana Parotto, filosofa politica di Trieste, con il volumetto, uscito di recente per i tipi di Franco Angeli di Milano, Sacra Officina. La simbolica religiosa di Silvio Berlusconi, nel quale la studiosa si propone di sottoporre a disanima critica la complessa simbologia religiosa e teologico-sacrale che soggiace alla comunicazione politica di Silvio Berlusconi.»download recensione di Francesco Ghia (Il Margine, Trento n. 1/2008)
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