FAJR

potevo vincere il grande fratello....


quando il backstage è più interessante della performance 
E' imbarazzante, può apparire ridicolo. Ma è la pura verità. Come, sono certa, dimostrerà la storia che sto per raccontare. Una storia complicata. Ma quel che mi imbarazza - e che può apparire ridicolo - si riassume in cinque parole: potevo vincere il Grande Fratello. Ma andiamo con ordine. Nel settembre scorso alla Federazione Rom e Sinti Insieme giunse la voce che il Grande Fratello era alla caccia di un Rom che avrebbe dovuto partecipare al programma, dopo una riflessione comune si giunse alla conclusione che qualcuno di noi avrebbe dovuto «sacrificarsi» e provarci con il mandato: vai a difendere il tuo popolo, a dare un esempio positivo di come anche i rom sono capaci di studiare, persino laurearsi e a raccontare qualcosa su quello che significa essere Rom, sulla storia, sulla cultura per abbattere i pregiudizi e cercare di scalfire l’odio che ci circonda. Quando ho accettato ho pensato subito alle file infinite nei centri commerciali e ai fiumi di ragazzi e ragazze in attesa di fare il loro provino. Ma non fu così: fui invece contattata direttamente, fissai un appuntamento e scavalcando tutte le file andai a fare il provino.continua su L'Unità >>>