FAJR

aspettando il golpe


Quel corvo che volò Sopra di noi E s’inabissò nel pensiero agitato di una nuvola vagabonda, Il cui grido, come una corta lancia, percorse tutto l’orizzonte, Porterà la notizia di noi in città.Forugh Farrokhzad (>)La conquista del giardino A quasi due settimane dalle contestatissime elezioni del 12 giugno, non sembra calare la tensione in Iran. Quanto sappiamo oggi lo dobbiamo a un sistema di comunicazione “misto”, solo in parte filtrato dai tradizionali mezzi di comunicazione. Ciò che arriva direttamente dagli amici iraniani (via internet, soprattutto) è un misto di tensione e attesa. Le grandi manifestazioni dei primissimi giorni, filmate e raccontate dai reporter internazionali poi costretti a lasciare il Paese, sono state sostituite da assembramenti più piccoli e più drammatici. È difficile avere certezze su quanto stia davvero accadendo in Iran. Di certo la polizia spara, i pasdaran picchiano e molte persone vengono arrestate senza un’accusa chiara. La repressione colpisce probabilmente più fuori Teheran. Si parla di decine di arresti a Tabriz a Isfahan, grandi città spesso ignorate dalle cronache dei media.E c’è paura, grande paura.continua >>>(Antonello Sacchetti - "Non chiamatela rivoluzione") per approfondire >>>