FAJR

piccoli errori aleatori in alcuni segnali sensoriali


 Riprendo questa lettera da "Grandangolo", giornale online di Agrigento
Oggi abbiamo saputo della morte di molte persone, persone che io non conoscevo personalmente, persone non clandestini, persone non criminali, oggi ho letto un articolo di un imprenditore, mio compaesano, che lodava Maroni perche ha risolto il problema dei “Clandestini” a Lampedusa, “L’immigrazione ci ha distrutto” dice il mio conterraneo, ma chi ha distrutto? Se ogni anno a Lampedusa si inaugurano due o tre attività nuove, a chi ha distrutto, gli imprenditori che fanno lavorare dodici ore i loro dipendenti senza alcun diritto sul lavoro? Come vi siete arricchiti ? Siete sicuri di essere nel giusto? Oggi sono morte delle persone che non sappiamo da quali situazioni scappavano, oggi sono morte delle persone che non avevano niente, niente macchinoni, niente case con televisori al plasma e aria condizionata in ogni stanza, niente vestiti firmati, niente mangiare da buttare perche siamo troppo pieni, niente arroganza da mostrare nelle feste. Ci diciamo cristiani, devoti della Madonna di Porto Salvo, ma non abbiamo neanche l’idea di cosa significhi essere Cristiani, e il nostro porto lo vorremo pieno di barconi da cui scendono donne con collane di perle e uomini con occhiali da trecento euro, i poveracci a casa loro, quelli che non portano soldi a casa loro. Un ragazzo eritreo mi raccontò che un giorno andò a scuola, ritornando al suo villaggio trovò l’intero villaggio distrutto la sua famiglia sterminata, cosa avremmo fatto noi, se non impazzire, cosa avremmo fatto noi? Noi che ci lamentiamo perche abbiamo l’immagine rovinata dagli sbarchi dei clandestini? Noi che l’egoismo ci ha divorato il cuore, che tutto è denaro, che tutto è potere. Oggi mentre lavoravo qualcuno ha detto, perche non stavano a casa loro, io ho gridato, e vorrei gridare anche ora, e domani. Oggi abbiamo lavorato e la gente ai tavoli la vedevi che stava bene, era in vacanza e questo mi fa piacere, ma mentre buttavamo la spazzatura vedevo tutti i resti del cibo, e pensavo a quei morti , e pensavo a quanto vicino siamo all’Africa, a quanto poco ci interessa del mondo. Ognuno a casa sua. Ma io voglio dire, il mondo non è di nessuno, il mondo è di tutti, se la nostra salvezza significa la morte di centinaia e centinaia di persone io non la chiamo salvezza, io la chiamo follia, egoismo, ignoranza, arroganza, presunzione. Oggi ho più rabbia del solito, vorrei che domani si fermasse tutto, che a Lampedusa ci fosse lutto generale, che a Lampedusa, si mettesse come prima cosa la vita, che si ripensasse alla nostra vita, a dove vogliamo andare, a cosa intendiamo per sviluppo, per benessere, se riusciamo ancora ad amare disinteressatamente. Oggi non sto bene, vorrei piangere, vorrei che il mondo si fermasse per un attimo, a chiedersi se questa è vita, se va bene così, e non credo affatto che noi non possiamo farci nulla. Forse potremmo cominciare a considerare il bene primario,gli uomini, ed avere più rispetto per i morti.Giacomo Sferlazzo Oggi mi è capitato anche di leggere questo articolo di "Repubblica"... ecco a me pare che il nostro Paese stia così... girovagando su se stesso.