Creato da Fajr il 30/10/2007

FAJR

... come fiordalisi in un un campo di grano. (D. Bonhoeffer)

Messaggi di Novembre 2007

del gioco (!)

Post n°34 pubblicato il 23 Novembre 2007 da Fajr
 

Mare calmo, relax

Cuba 170
Belarus 220
Belgium 220
Greece 230
Russia 230
Georgia 240
Italy 240
Turkmenistan 240
Ukraine 240
Lithuania 250
Uruguay 270
Bulgaria 280
Iceland 280
Kazakhstan 280
Switzerland 280
Portugal 290
France 300
Germany 300
Hungary 300
South Korea 300
Spain 300
Denmark 310
Sweden 310
Finland 320
Netherlands 320
Norway 320
Argentina 330
Latvia 330
Ireland 360
Uzbekistan 360
Mongolia 380
United States 390
Australia 400
Kirgizstan 400
Poland 400
New Zealand 420
Great Britain 440
Qatar 450
Canada 470
Jordan 490
Tajikistan 490
Japan 500
Mexico 500
Venezuela 500
Romania 550
Ecuador 650
North Korea 650
Panama 700
Syria 700
Bosnia-H. 750
Colombia 750
Lybia 750
Oman 750
Saudi Arabia 750
Tunisia 750
Turkey 750
Bolivia 800
Peru 850
Algeria 900
Bahrain 900
Brazil 900
Chile 900
Paraguay 900
China 950
Guatemala 1.100
Jamaica 1.200
South Africa 1.300
Malaysia 1.400
Pakistan 1.400
Iraq 1.500
India 1.700
Laos 1.700
Honduras 1.800
Philippines 1.800
Sri Lanka 1.800
Egypt 1.900
Vietnam 1.900
Morocco 2.000
Iran 2.200
Suriname 2.200
Botswana 2.500
Nicaragua 2.700
Thailand 2.700
Myanmar 2.800
Yemen 3.000
Namibia 3.300
Madagascar 3.400
Bangladesh 3.800
Haiti 4.000
Sudan 4.500
Nepal 4.800
Afghanistan 5.300
Cameroon 5.300
Cambodia 6.300
Zimbabwe 6.300
Kenia 7.100
Indonesia 7.700
Zambia 8.300
D.R. Congo 9.100
Gambia 9.100
Mauritani 9.100
Angola 12.500
C.A.R. 12.500
Mali 12.500
Uganda 12.500
Senegal 16.500
Bhutan 20.000
Eritrea 20.000
Lesotho 20.000
Papua NG 20.000
Rwanda 20.000
Benin 25.000
Chad 25.000
Niger 25.000
Somalia 25.000
Burundi 33.500
Ethiopia 33.500
Liberia 33.500
Mozambique 33.500
Malawi 50.000
Tanzania 50.000
secondo voi?
not google, please...

 
 
 

difetto di massa

Post n°33 pubblicato il 22 Novembre 2007 da lakonikos

Se avviciniamo notevolmente due nuclei atomici si verificherà una fusione, cioè ci troveremo un solo nucleo che avrà una massa un po’ minore dei due nuclei precedenti.

Allo stesso modo se scindiamo un nucleo in due (fissione), la somma delle masse dei due nuclei sarà lievemente inferiore alla massa del nucleo originario.

In entrambi i casi questo fenomeno viene detto difetto di massa.
E dov’è finita questa massa? Si è trasformata in energia secondo la notissima formula di Einstein.
Un’energia enorme.

Possiamo usare questo fenomeno del difetto di massa, mutuandone il significato nei comportamenti sociali?

Proviamoci.


Una premessa: la fusione, produce pochissime scorie radioattive in confronto alla fissione.

Se trasferissimo ai comportamenti umani la teoria sul difetto di massa, potremmo dire che l’unione tra due gruppi di persone, partiti, gruppi etnici, e, perché no, tra un uomo e una donna, libererebbe una quantità di energia decisamente “più pulita” di quella rilasciata da una divisione.

Entrambe le componenti rimarrebbero però un po’ più piccole, ne verrebbero ridimensionate.

A vantaggio di immissione di una grande quantità di energia nella società.
Quando quindi due entità si fondono, devono essere consapevoli che rinunceranno a qualcosa di loro, ma la società potrebbe averne un grande vantaggio. E se ci si divide, si rinuncia comunque a qualcosa di noi stessi, ma con un beneficio minore per gli altri, forse addirittura un danno.
Dimenticavo: fondere due nuclei è faticosissimo, scinderli, relativamente facile.

 
 
 

Bangladesh, effetti ciclone Sidr

Post n°32 pubblicato il 21 Novembre 2007 da Fajr
 


"Non serve farci foto o girare filmati per la tv

abbiamo bisogno di mangiare e bere"


 
 
 

i ragazzi della via pàl

Post n°31 pubblicato il 20 Novembre 2007 da Fajr
 

Una sconfitta non è mai tale fino a quando non la si accetta
Jean Monnet


Quest'anno ricorre il centenario della pubblicazione di uno dei libri più popolari scritti per giovani,
La città di Budapest gli dedica una grande mostra – «Evviva il Grund» – allestita nel Museo Petofi della capitale. La vita del romanziere e le vicende del suo più celebre libro vengono ripercorse mediante pannelli e oggetti, in esposizione dall’11 ottobre 2007 fino al 31 agosto 2008.
www.pim.hu

20 novembre - Giornata inetrnazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
È anche questo e questo e questo e questo.


 
 
 

della lingua e della bugia

Post n°30 pubblicato il 19 Novembre 2007 da Fajr
 


La bocca verace resta ferma per sempre, la lingua bugiarda per un istante solo.
(Prov. 12,19)


Harald WEINRICH
LA LINGUA BUGIARDA
Possono le parole nascondere i pensieri?
Il Mulino, 2007

Possono le parole nascondere i pensieri? E' da questo interrogativo che Weinrich parte per indagare il rapporto di adeguatezza che sempre si pone fra il linguaggio e il pensiero.
La sua risposta è un'arringa contro una diffusa tradizione pessimistica e in difesa della "verità della lingua", in difesa dell'innocenza delle singole parole. E via via che la sua argomentazione procede, si scopre una fitta trama di rapporti che lega questo discorso alla filosofia e alla teologia classiche, alla retorica, alla critica letteraria. Con la raffinatezza di stile e l'ironia che gli sono consuete, l'autore si muove fra Shakespeare e Goldoni, Platone e Wittgenstein, Hitler e Eichmann per approdare infine alla conclusione che no, le parole non mentono: i segni linguistici sono fatti sia per il bene che per il male, e dunque l'inganno non è nella lingua, ma sempre nell'uso che se ne fa.
(dalla quarta di copertina)

Si mente con le parole? Si mente con le frasi? È la semantica o la sintassi a doversi occupare del fenomeno bugia? Proviamo prima con la semantica e diciamo subito cos'è propriamente il significato. (...)
Ogni significato è ampio, vago, sociale, astratto.
I quattro principi della semantica sono ovviamente collegati fra loro, sono solo quattro aspetti di una stessa questione. È perchè i significati delle parole sono ampi che sono vaghi. (Estensione e intensione dei significati sono inversamente proporzionali). Ma in quanto vaghi, i significati sono utilizzabili in un gruppo sociale. Tuttavia lo sono solo perchè sono astratti. Così il significato delle parole è al tempo stesso ricco e povero. Quale povertà di informazione nella parola fiore, quale ricchezza di caratteristiche in ogni singolo fiore! Ma al contrario che limitatezza nel singolo oggetto, che forza evocativa nella parola! Mallarmé lo sapeva:

«Je dis: une fleur! Et, hors de l'oubli où ma voix relègue auncun contour, en tant que quelque chose d'autre que les calices sus, musicalement se lève, idée même et suave, l'absente de tous les bouquets».

(Io dico: un fiore! e fuori dall'oblio ove la mia voce relega ogni contorno, in quanto qualcosa d'altro che i calici saputi, musicalmente, si leva, idea ridente o altera, l'assente da ogni mazzo).

Il fiore come parola, che non si può trovare in nessun mazzo, è superiore a ogni fiore reale in quanto contiene più mistero. (...)
Liberiamo la parola dal suo isolamento, collochiamola nel quadro del suo contesto e con ciò in una situazione reale. È così che normalmente incontriamo le parole. (...)
Le parole devono stare dunque nelle frasi, nei testi e nelle situazioni. Se si vuole capire cos'è una parola e come si comporta con il suo significato bisogna tenerne conto, altrimenti si passa da un'aporia all'alta. (...)

Per i quattro principi appena citati, la semantica testuale dispone di quattro corollari, ugualmente importanti. (...) Ogni significato testuale è circoscritto, preciso, individuale e concreto. (...)
La lingua si acquisisce attraverso frasi e testi. All'inizio si hanno solo significati testuali, dapprima pochi, poi, con la pratica, molti, derivati tutti dalle frasi sentite o di cui ci si ricorda. Non si hanno però solo significati testuali, ma è da questi che si ricava il significato lessicale. In questo modo si acquisisce l'altro polo semantico e viene appresa la parola. Ora la si può usare. Nel suo impiego in frasi proprie l'ipotetico significato lessicale viene poi costantemente corretto. È interessante come noi, parlanti di una lingua, mettiamo in atto tutti i giorni il gioco delle ipotesi, della sua verifica e della sua falsificazione. (...)
Solo per il fatto di stare una accanto all'altra, due parole si determinano a vicenda. (...) Un testo è quindi qualcosa di più di una serie di parole e trasmette qualcosa di più di un cumulo di significati lessicali. Alla somma delle parole aggiunge la determinazione, o meglio: dalla somma dei significati lessicali toglie qualcosa - il più - e definisce così un senso. Il senso è il risultato tra il «più» dei significati lessicali e il «meno» delle determinazioni.
La vecchia disputa, se sia nata prima la parola o il testo (la frase), è dunque superflua. In principio è sempre stata la parola nel testo.
(dal cap. 2 - Parola e testo)

VOCABOLARIETTO:
Gazebo, parrucconi della politica, il partito del popolo delle libertà.
"Questo è quello che la gente vuole".
"Un governo che sia in armonia con i suoi cittadini, un governo che sappia governare".
"Un partito non può nascere né in provetta né dalle alchimie di un pur attento marketing politico. L'Udc vuole concorrere al partito popolare in Italia che non nasce però da un atto di intelligente fantasia ma da un confronto serio e meditato; non nasce dalla pancia ma dal cervello"
.
Dal centrosinistra arriva la reazione di Veltroni:
"Forse è il riconoscimento di una sconfitta" dopo l'annunciata spallata, poi non verificatasi, nei confronti del governo. "È comunque il riconoscimento che si è conclusa una "stagione politica".
"Un tempo era il centrosinistra che inseguiva modalità di comunicazione. Ora è Berlusconi che ci insegue...Noi facciamo i gazebo e li fa anche lui, noi facciamo un nuovo partito e lo annuncia anche lui".

Parlando in collegamento telefonico con la trasmissione di Maurizio Crozza, su La7.
>>>


 
 
 

16/22 novembre

Post n°29 pubblicato il 18 Novembre 2007 da Fajr
 

GEMELLI
"La realtà è quella cosa che, anche quando smetti di crederci, non scompare", ha detto lo scrittore Philip K. Dick.
Nelle prossime settimane ti invito ad applicare questa riflessione alla tua esperienza, Gemelli. Puoi generare una gran quantità di energia creativa cercando di capire cosa c'è di vero nella situazione in cui ti trovi e cosa invece è una pura illusione prodotta da malintesi e percezioni sbagliate.
Hai tutta la forza necessaria per eliminare le fantasie, positive e negative, che ti impediscono di vivere nel mondo reale e di sfruttare la tua intelligenza al 100 per cento.
(L'oroscopo di Rob Brezsny su Internazionale n.719)

Max Cannon, Red Meat su Internazionale n. 719
(per ingrandire clicca sull'immagine)

- O Padre Misericordioso... innalziamo i nostri cuori al cielo per ringraziarti di questa nuova meravigliosa giornata.
- Senti, mi dispiace rovinarti la festa, ma ho mandato un'armata aliena a ridurre in polvere il vostro pianeta.
- Co... cosa?
- Sì, proprio così. L'avevo già anticipato qualche anno fa a quelli di Scientology: non vi hanno recapitato il messaggio?
- A me è sempre piaciuto di più Philip K. Dick.
- Ah, ma certo. Anche a me.
vabbuò... ci proverò >>>

 
 
 

TORRI E FONDAMENTA

Post n°28 pubblicato il 17 Novembre 2007 da elioliquido

Io... io non amo gli stranieri... No... perché vengono a mangiare il pane dei francesi. Non amo gli stranieri... è vero... è così... è un fatto fisico. Ed è curioso, perché di professione sono doganiere. Si deve essere amabili e gentili con gli stranieri che arrivano, ma io... non amo gli stranieri. Vengono a mangiare il pane dei francesi. E non sono mica un imbecille! Giacché son doganiere. Posso scrivere quel che voglio su delle carte. Non avrò mai torto. Ho lo scudo della legge dalla mia, giacché son doganiere. Posso querelare chicchessia, ho come già vinto la causa. Non sono mica un imbecille! Vedete, sono francese, io, sì. E sono fiero d'esser francese! Il mio nome... io mi chiamo Koulackiavstensky da parte di mia madre... e Piazano-Vanditi da parte di un amico di mio padre. Nel paese in cui abito abbiamo uno straniero. Non lo chiamiamo per nome, diciamo: «toh, ecco là lo straniero che arriva». Sua moglie arriva, e diciamo: «ecco là la straniera». Poi gli dico: «ostrega, vieni a mangiare il pane dei francesi!». Allora una volta mi ha preso in disparte... Ehi, non è che fossi io a voler parlare con lui! Uno straniero! Non voglio mescolarmi con chicchessia, perché... non sono mica un imbecille! Dato che son doganiere. Mi dice: «Comunque... sono un essere umano... come tutti gli altri esseri umani...» Ovvio! È scemo, allora, questo! «Ho un cuore, un'anima, come tutti...» Ovvio! Ma com'è che uno possa dire cotali stupidaggini?. Alla fine, dall'alto della mia grandezza, l'ho comunque ascoltato, questo idiota. Mi dice: «ho un cuore, un'anima... conoscete forse una razza, dove una madre ama di più o di meno i suoi figli, rispetto ad un'altra razza? Siamo tutti uguali...» Non ha capito niente, cosa volete che vi dica. Eppure non sono mica un imbecille, giacché sono doganiere! «Ostrega, hai mangiato il pane dei francesi!». Allora un giorno ci ha detto: «ne ho fin sopra i capelli, di voi, del vostro francese, del vostro pane e non del vostro pane. Me ne vado!» E vattene! Ha preso sua moglie, i suoi figli, è salito su una nave, ed è andato lontano, di là dal mare. E da quel giorno, beh, non si mangia più pane. Era panettiere.

Tradotto da uno sketch (Le douanier) di Fernand Raynaud (1926-1973)

 

A mio parere, la questione dell'immigrazione è vasta e controversa. Su molti dei suoi punti non ho opinioni definitive, su alcuni non le ho neanche embrionali. Essa causa dei problemi che non ha senso ignorare, né in una direzione (rifiuto incondizionato) né in quella opposta (accettazione incondizionata). Proprio perché la base umana è la stessa, con i suoi "pregi", i suoi "difetti", la sua tendenza a lasciarsi trascinare da slogans, eccetera. Sicuramente, comunque, anche dal punto di vista dei più arroccati, la necessità della cosiddetta "forza lavoro", di quella che proviene dall'estero, pare proprio che sia un fatto poco discutibile. La mancata offerta di una sistemazione dignitosa a tale "forza lavoro" è un modo per vederseli rivoltare contro, più avanti. Proprio una questione meramente pragmatica, senza toccare gli aspetti dell'amore, della solidarietà, della pietà. Se non ci piace e non ne vogliamo sapere, alcuni di noi devono adeguarsi a svolgere anche certe mansioni per le quali non si trova più un solo indigeno disponibile. E dato il trend delle natalità dalle nostre parti, sempre se non accettiamo la presenza di immigrati, molti di noi devono mettersi nell'ordine di idee di ridurre le proprie aspettative, sia riguardo al potere d'acquisto, sia riguardo alla pensione (come trattamento economico, ma anche proprio come periodo di riposo). Ovviamente una sistemazione dignitosa comporterà, in futuro, l'abbandono delle attività più dure, anche da parte degli immigrati. Del resto nessun italiano andato all'estero con l'intenzione di lavorare per guadagnarsi la pagnotta, ha mai aspirato a mandare i figli nella stessa miniera in cui lui stesso aveva dovuto finire. È sintomatico che, per quanto ci riguarda, la questione delle migrazioni sia esplosa in questi anni. Trent'anni fa non era così.

franco

 

Io pulito bagno poi stilato camicia / Poi lavato vetli e stilato camicia / Poi sglassato folno e stilato camicia / Poi sbagliato tutto e messo camicia dentlo folno micloonde / Camicia in micloonde / Pelò daltlonde / La casa occidentale difficile da oldinale. / Svuotato patumiela / Cambiato copliletto / Lavato pavimenti / Del gatto pulito gli esclementi / Finita calta, igienica complale anticalcale vim e cif / Pilipino lock / Pilipino loll / Una popolazione di pelfetti pulitoli di case / Pelò pelò / La settimana plossima signole io non ci salò / Ma viene mio palente / Pulisce celtamente / Così non cambia niente / E quando lui finito si scatena col lock / Pilipino lock / Pilipino loll / Non siamo un gluppo etnico di sguatteli al selvizio del bianco / Pelciò, pelciò / Scattale tlabocchetto pilipino e conttattale avvocato / Che dopo fale causa / E chiedele alletlati / Di tutti contlibuti / È ola di finilla / Con il lavolo nelo / Così lavolo meno / E guadagno di più / E poi con tutti gli eulo / Mi plendelò un aeleo / Litolno in Pilipine / E non mi vedi più / Pilipino va / Tolna in Pilipine / Ti manchelà quell'oldine speciale in cui mettevo le cose / Cosa lestelà di questi anni '80? / Soltanto una camicia già stilata dentlo un folno a micloonde / E un Pilipino lock

Pilipino Lock, Elio e le Storie Tese, Cicciput, 2003

 
 
 

dell'indignazione cronica

Post n°27 pubblicato il 17 Novembre 2007 da Fajr
 

Quando ero più giovane e pieno del rigore che accompagna una cultura approssimativa, disprezzavo il compromesso (unione di elementi diversi o contrastanti, De Mauro). Per quel bravo ragazzo di 25 anni, la morale era in bianco e nero. Le persone erano buone o disoneste o vendute. Le idee erano giuste oppure sporche bugie. Oggi quell'epoca di certezze giovanili mi torna in mente spesso. (...) È il principio che conta, al diavolo le conseguenze!
Non ricordo esattamente quando, ma lungo la strada verso la mezza età m è venuto in mente che non era indispensabile essere cronicamente indignato. Ho scoperto che alcune delle persone che disprezzavo stavano solo facendo del loro meglio in una situazione difficile e che la vita era grigia, (una modifica personale: la vita é colorata e si gioca sulle sfumature) non bianca o nera. Mi sono reso conto, con disappunto, che a volte io stesso ero spinto dall'interesse personale e non dagli ideali, che ero capace di tradire, di essere meschino e di commettere errori molto stupidi. Scendere dal piedistallo della purezza è stato umiliante, ma anche molto liberatorio. È molto faticoso e infantile pretendere che il mondo sia all'altezza di princìpi che noi stessi non riusciamo a rispettare.

William Falk, The Week, Usa su Internazionale n. 718

 
 
 

depiliamoci, ma sì!

Post n°26 pubblicato il 16 Novembre 2007 da Fajr
 

Nel giorno dell'approvazione al Senato della legge finanziaria 2008.


R. LORUSSO - N. DE PADOVA
DEPILIAMOCI

Liberarsi del PIL superfluo e vivere felici
ROMA, 2007
Editori Riuniti

Come riuscire a passare dalla cultura del PIL (Prodotto Interno Lordo) alla cultura del BIL (Benessere Interno Lordo)? Bastano pochi semplici gesti quotidiani: gesti da cittadino, da genitore, da imprenditore, da figlio, da educatore, da politico.
Comportamenti che non richiedono grandi sforzi, nessuna rinuncia,
nessun sacrificio, solo buona volontà e consapevolezza. Per superare il circolo vizioso del PIL superfluo basta riflettere, evitare gli sprechi e attuare un consumo delle risorse consapevole dei bisogni delle generazioni che verranno. Utilizza la mappa del BIL, contenuta nel libro, scegli una direzione e scoprirai come ogni percorso genera un circolo virtuoso, orientato al vero benessere. Le schede, semplici e divertenti, ti aiuteranno a capire come è facile contribuire al BIL. Cerca gli altri effetti positivi non tracciati nella mappa, ipotizza nuovi percorsi, inserisci nuovi elementi e collegali a quelli già esistenti.


 
 
 

in questo mese di...

Post n°25 pubblicato il 16 Novembre 2007 da Fajr
 

... sciarpe e risoluzioni e appelli e triangoli.

Perchè l'esercizio della memoria non è mai abbastanza.
Le categorie orizzontali indicano i seguenti tipi di prigionieri : (da sinistra a destra) politici, criminali di professione, emigranti (attribuito sembra anche agli spagnoli politici), testimoni di Geova, omosessuali, tedesco che non voleva lavorare e asociali, stranieri che non volevano lavorare e asociali.
Le categorie verticali iniziano con i colori base, e indicano coloro che hanno ripetuto la trasgressione, prigionieri in Kommando di punizione, ebrei, ebrei che hanno violato le leggi razziali avendo relazione sessuali con ariani, ariani che hanno violato le leggi razziali avendo relazioni sessuali con ebrei.
Gli ebrei erano segnati con un marchio in più, con la "stella gialla ebraica".
Gli ulteriori simboli sono degli esempi.

 
 
 

SUPER VEDETTA

Now Syria

old link >>>

 

TWITTER

AREA PERSONALE

 

DIARIO DI BORDO

Fajr, in arabo, significa alba.
È così chiamata la prima delle cinque preghiere giornaliere del musulmano praticante.
È considerata la più accetta a Dio perchè recitata al sorgere del sole mentre tutti gli altri ancora dormono.
°Clicca°

del nostro navigare
del leggere dal basso
 

VEDETTA

Mani Tese logodai il tuo 5xmille a Mani Tese
metti la tua firma nel riquadro Onlus
e il CODICE FISCALE 02343800153




Emergency
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ossimorapoeta_sempliceFajrmariaancjigendaisukeraf1200cassetta2santiago.gamboaalf.cosmosRoberta_dgl8lilith_0404RosecestlavieBasta_una_scintillaziryabb
 

ULTIMI COMMENTI

Hai ragggione!!M
Inviato da: Fajr
il 17/09/2020 alle 16:25
 
Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico...
Inviato da: cassetta2
il 07/08/2020 alle 13:18
 
Perciò più prezioso e da coltivare
Inviato da: Fajr
il 03/12/2019 alle 10:03
 
La concordia è un frutto diventato estremamente raro
Inviato da: jigendaisuke
il 15/11/2019 alle 20:14
 
analfabetismo a tutto spiano
Inviato da: Fajr
il 04/04/2019 alle 21:14
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 34
 

ARCHIVIO DEI POST

 '07'08'09
gen   x x
feb   x x
mar   x x
apr   x x
mag   x x
giu   x x
lug   x x
ago   x x
set   x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '10'11'12
gen x x x
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x x
lug x x x
ago x x x
set x x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '13'14'15
gen x x x
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x x
lug x x x
ago x x x
set x x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '16'17'18
gen x x x
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x x
lug x x x
ago x x x
set x x x
ott x x x
nov x x x
dic x x x
 
 '19'20'21
gen x x -
feb x x x
mar x x x
apr x x x
mag x x x
giu x x -
lug x x -
ago x x -
set x x -
ott x x -
nov x x -
dic x x -
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

miglior sito

In classifica

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963