vaga stella la mia

da Böcklin a Rachmaninov


Il quadro di Arnold Böcklin L'isola dei morti  è fra le  opere più note nella storia dell'arte moderna. Alcune vicende ad essa legate sono quasi romanzesche. Il tema della morte già era al centro degli interessi del pittore, quando una contessa fiorentina verso il 1880 gli commissionò "un quadro per sognare"; ne uscì un lavoro, dal carattere fortemente onirico, che suscitò immediatamente grande interesse, tanto che l'artista ne produsse ben cinque versioni.Nella prima metà del Novecento il quadro divenne una vera e propria "icona". Freud ne inserì una riproduzione nella sua collezione di falsi d'autore che teneva esposta nel suo studio, presso il mitico divano; Lenin in esilio ne appese un'altra nella sua casa zurighese; grandi pittori come Dalì e De Chirico ne citarono dei dettagli nelle loro opere; vi si ispirarono scrittori come il poeta Majakovskij e il drammaturgo Strindberg. Nel 1936, ad un'asta, la terza versione d'autore fu acquistata da Adolf Hitler; questa versione fu prelevata da un generale russo nel 1945 e finì a Mosca, solo nel '96 ritornò a Berlino . La quarta versione, quella che vide Strindberg, è misteriosamente scomparsa.Ispirato all'omonimo quadro di Böcklin  è L'isola dei morti (1909), un  poema sinfonico di Rachmaninov . Nella composizione di Rachmaninov  il tema musicale principale contiene un riferimento all'idea dei terrori dell'oltretomba con echi della sequenza liturgica medievale del Dies irae.