Gryllo73

Il romanziere Dario


- Dario, perché ama scrivere racconti e poesie? Qual'è la cosa che le dà più soddisfazione quando ha terminato un racconto oppure una raccolta di poesie? Dario rise ma questa volta con un espressione diversa, un riso diverso,  compiaciuto, sicuro, complice, quella domanda così diretta e scarna aveva reciso un nodo liberando qualche cosa di grande ancorato nel fondo della sua anima. Una gioia immensa traspariva venendo su e formava quel sorriso così come i colori  davano forma ed espressione ai quadri appesi alle pareti di quella stanza lui sorrideva.
-Vede signorina, scrivere per me è un po come dipingere, lo scrittore dipinge la tela dell'anima dei personaggi, i suoi chiaroscuri rappresentano i se, i ma che si porta dentro, le sue certezze, i suoi dubbi e lo scrittore deva carpirne i segreti, evidenziarne i colori, saper cogliere la bellezza dei colori del suo essere, delinearne i contrasti, individuare le lividure e i pezzi di cielo che sono dentro lui. Amo scrivere perché amo la vita, scrivere è un modo per non morire. Amo scrivere perché scrivere apre la mente, proietta come quella finestra lì che guarda e riflette trastevere i mie pensieri oltre i muri, oltre la gabbia della vita. Scrivere dilati i sensi, può fare tanto spazio dentro da farci stare l'universo intero. Chi scrive, come diceva Neruda, può cullarsi fra le stelle, ruotare fra le orbite dei pianeti, è proprio così.  Lo scrittore può essere un fiore, un campo di lavanda riscaldato di sole, sentire in se l'immensità del mare solleticato della risacca, puo essere un lupo affamato, una pecora belante. Scrivere se non da il successo e la fama, sicuramente rende migliori e migliora anche chi legge. Chi scrive non è mai solo, in lui, in un certo senso si concentrano le forze ed il mistero della vita e dell'universo.
Alessia sa è triste dirlo ma, quando termino un'opera, un romanzo, oppure una singola poesia, un saggio, non provo solo gioia ma anche un senso di vuoto, di smarrimento,di tristezza perché ormai sono fuori dai giochi e quanto fatto, quanto scritto, non è piu plasmabile, comincia a solidificarsi capisce?  Sento che quanto ho scritto piano comincia ad allontanarsi da me proprio come fa una zattera che agganciata dalla  corrente del mare comincia il suo viaggio sospinta dalle onde e va sempre più lontano fino a perdersi, ad unirsi all'orizzonte infinito, l'orizzonte eterno. I suoi occhi di nero dipinti, magnetici e misteriosi come il profondo universo si accesero, si poteva vederli vibrare, tremare proprio come quando succede prima di piangere poi si lisciò con una mano i capelli bianchissimi e si tenne la fronte appoggiandosi con il braccio alla scrivania. Guardò Alessia ed aspettò in silenzio in attesa della prossima domanda.                                                                       Mauro Continua...  Leggi questo racconto dall'inizio ...