Gryllo73

IL LETE


Qui sul mio cuore, anima crudele
e sorda, vieni, tigre amata, mostro dalle pose indolenti; le mie dita tremanti voglio immergere nel fondo della tua spessa chioma, lungamente; e seppellir la testa indolenzita nella tua gonna piena del tuo odore; come un fiore appassito respirare dell'amore defunto il tanfo dolce. Voglio dormire! meglio della vita è certo il sonno, un sonno dolce come la morte: e sopra il tuo bel corpo lucido, come di rame, deporrò i miei baci, senza rimorso.
 Nulla può l'abisso
del letto tuo per mandar giù i placati singhiozzi: l'oblio abita potente sulla tua bocca; e dentro i baci tuoi scorre l'acqua del Lete. Al mio destino, che m'è delizia ormai, voglio obbedire come un predestinato; e, mite martire, condannato innocente, il cui fervore arroventa il supplizio, sulle punte incantate di questo eretto seno che non ha mai imprigionato un cuore, io succhierò il nepente e la cicuta per annegare tutto il mio rancore.Charles Baudelaire