Fanhe

LE DONNE BRASA


In questi giorni, a motivo dell'orto collettivo mi sono trovato spesso in mezzo alle donne. Hanno imparato bene il mio nome. Chiamare per nome le persone è un irrinunciabile gesto di cortesia. Mi trovo bene, il loro comportamento è semplice e cameratesco. Nonostante io sia il bianco che alle loro richieste risponde sempre con un unica parola “Pino”, mi guardano con simpatia come un loro “lande ndan”. Il più ndan esistente a Fanhe. Il più andato in là con gli anni, anche se la traduzione letterale di ndan vuol dire grande.Guardo attentamente i loro volti, per portarli nei miei ricordi. Mi sembra di vedere tre tipi di volti: pochi quelli tondeggianti tipici dell'Africa; molti i volti delicati con lineamenti mediterranei; più un consistente gruppo con carnagione molto scura e i lineamenti dei volti ben proporzionati, ma allungati e con fronte e zigomi pronunciati, che, non so perchè, mi fanno pensare agli altipiani africani.Nella loro giovinezza sono in buona salute, attive e resistenti al tanto lavoro anche incinte.Parlano più velocemente degli uomini, i quali più vogliono sottolineare un discorso e più rallentano le parole. Hanno battute spiritose, ma difficilmente capiscono le nostre.Il modo di ragionare è intuitivo. Non si attardano in passaggi logici o astratti, come fanno i nostri partecipanti ai quiz, saltano precise e sicure alle conclusioni. Grazie a questa agilità della mente ci si capisce con poche parole e pochi gesti. Quando necessario aiutano anche gli sguardi ad arricchire la comunicazione.Le incomprensioni sono ridotte al minimo, a meno che non si voglia capire. Questo loro modo concreto di ragionare è comune alle nostre donne, ma è accentuato dalla loro condizione contadina.Infatti il ragionare intuitivo è proprio anche degli uomini, esempi significativi: il saluto del buon giorno si traduce in questo modo: Come stai di corpo?; la prima colazione, mata biju, vuol dire ammazza vermi.