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Calore!L'unico modo di salvare la terra dai cambiamenti climatici è combattere contro noi stessiGiovedí 13.09.2007 15:29
"Calore!" È come un viaggio organizzato in cui una guida esperta, precisa e con un cospicua informazione scientifica, ci porta alla scoperta del dramma dei cambiamenti climatici e di tutto ciò che gli gravita intorno.Figlio della penna esperta di George Monbiot, ambientalista e attivista politico inglese, il libro, edito in Italia da Longanesi, comincia sulle dolenti note di una domanda emersa nel corso di una conferenza sui problemi ambientali: ottenuta l’auspicata riduzione dell’80% nell’emissione di gas serra, che aspetto avrà la nostra società? La risposta, in quella sede suggerita a Monbiot dal collega Mayer Hillman, “Un poverissimo Paese del terzo mondo”.  La nostra generazione è la più fortunata, perché appartiene a quel breve intervallo storico che separa la costrizione ecologica dalla catastrofe ecologica. Abbiamo infatti goduto, a differenza delle precedenti generazioni, di numerosi privilegi come cure mediche efficaci, istruzione per i nostri figli e viviamo al caldo, sazi, sicuri e in pace. Monbiot ci introduce all’argomento attraverso un accurato quadro della situazione: dopo due milioni di anni vissuti in balia degli eventi e delle vicissitudini ambientali, in cui la nostra esistenza era regolata dalle stesse leggi che scandiscono il ciclo naturale, gli esseri umani hanno scoperto i combustibili fossili e le loro opportunità. Dall’epoca della scoperta dell’agricoltura fino alla rivoluzione industriale, il contributo umano al surriscaldamento terrestre è stato pressoché irrilevante. Dal 1850 in poi, però, si sono registrati aumenti di anidride carbonica nell’atmosfera mai riscontrati negli precedenti ventimila anni. Nell’ultimo secolo la temperatura globale si è innalzata di 0,6° C e la concentrazione di anidride carbonica è passata da 280 parti per milione di parti di aria a 380 parti. Se nel 2030 la concentrazione di CO2 rimarrà pari ai livelli attuali, ci sarà un innalzamento della temperatura di 2° C, punto oltre il quale i principali ecosistemi cominciano a collassare: se fino a quel momento avevano assorbito anidride carbonica, cominceranno a rilasciarla, causando un ulteriore riscaldamento a catena. Risultato? I cambiamenti climatici sfuggirebbero al nostro controllo e inizierebbero ad accelerare senza il nostro contributo. L’unico modo affinché ciò non avvenga è che i paesi ricchi riducano le loro emissioni di gas serra del 90% entro il 2030. La fattibilità di questa impresa è quanto Monbiot si prefigge di dimostrare in "Calore!", dove per fattibilità si intende la compatibilità delle riduzioni con la civiltà industriale. Dopo averci illuminati su questa tetra realtà, con la precisione chirurgica di chi ha ampiamente smembrato la materia, l’autore tenta di dimostrare che la riduzione da lui auspicata sia realizzabile in termini pratici ed economici. Il postulato di base perché la proposta funzioni è che la riduzione riguardi tutti. L’unico metodo che possa garantire equità è quello del razionamento, ovvero “distribuire” una quantità pro-capite annua di anidride carbonica a ciascun abitante della terra. Il tutto inizia con la decisione sulla quantità di carbonio che il mondo può emettere ogni anno, attualmente pari a 7 miliardi di tonnellate, da ridurre a 2,7 entro il 2030. La responsabilità individuale di cittadini e aziende riguarderebbe solo le emissioni relative ai consumi di elettricità e ai combustibili, che ammontano al 40% del totale delle emissioni. Il rimanente 60% sarebbe gestito dallo stato. Ciascun cittadino avrebbe a disposizione 800 chilogrammi di carbonio l’anno per i propri consumi. L’unità di misura si chiamerebbe “calotta”, termine che riconduce la memoria all’intento iniziale. A questo punto, si paleserebbe la necessità di rivoluzionare le proprie case, i mezzi di trasporti e le fonti da cui ricaviamo l’energia, affinché il tutto costi meno calotte possibili e sia perciò più efficiente. Ecco che Monbiot passa al vaglio tutte le tecnologie esistenti dai prezzi sostenibili e affrontare la questione del dispendio energetico casalingo, quella dei mezzi di trasporto e propone sistemi per produrre energia rimanendo fedeli alla riduzione del 90%, riuscendoci in ogni ambito, fatto salvo quello del trasporto aereo. In quest’ultimo caso, l’unica soluzione possibile consiste nel ridurre drasticamente il numero di voli. Quest’ultima considerazione ci conduce all’amara verità che questo libro ci propone di accettare, se desideriamo salvare il pianeta e noi stessi. Combattere i cambiamenti climatici significa modificare profondamente le nostre vite. Raggiungere gli obiettivi auspicati da "Calore!" è impresa difficile, perché vuol dire combattere contro noi stessi, contro le abitudini, i privilegi e le comodità: abbiamo troppo da perdere perché - come dice Monbiot - “La campagna contro i cambiamenti climatici è strana. A differenza di quasi tutte le proteste pubbliche che l’hanno preceduta, si tratta di una campagna non per l’abbondanza, ma per l’austerità. E’ una campagna che non mira ad ottenere maggiore libertà, ma meno libertà. E infine, caratteristica più strana di tutte, si tratta di una campagna non solo contro le altre persone, ma anche contro noi stessi”.Monica Mastroianni