UNdEr cOnStRuCtIoN

Post N° 48


nonostante tutto non voglio lasciare andare via definitivamente quell'idea che ero risucita ad imprimere su un "foglio" bianco e sebbene adesso sia molto più acida di prima sono ancora legata a quelle riflessioni come d'altronde lo sono sempre... stavo solo riflettendo su un particolare aspetto subdolo e contagioso delle canzoni. A volte ce ne sono alcune che come un colpo di fulmine mi logorano il cervello e si insinuano tra la mia fitta rete di neuroni e se stanno lì appese con le loro melodie e con le loro parole e passo intere giornate ad ascoltare solo quella e penso ... Ma quanto penso in questi giorni? tanto e considerando che non ferisco nessuno lo faccio! Il problema è che bisognerebbe pensare cose che non siano deleterie o che non riportino alla luce antichi tormenti. E' a volte inevitabile e non provo nessun senso di colpa. Forse perchè sono davvero cattiva. Sebbene ripensi ai vari dolori causati non sono per niente pentita, il mio unico rimpianto è quello di non aver saputo fare di più. Mi piaceva l'aspetto sottile e asciutto che andava assumendo il mio corpo giorno dopo giorno. Ma mentendo mi sono fatta scoprire e così sono "guarita"; verbo da usare con riguardo perchè in questo caso non si tratta di guarire, semmai è necessario dire "ormai non ci penso più" o almeno è passato un periodo della vita. Penso se a volte sia giusto il bianco o il nero? No non si può dire -è giusto quello che ci fa stare meglio- perchè non è vero! Sei un essere misero e non ti accontenti quando la gente chiede se sei felice e rispondi che stai bene. Vivi nel più sudicio dei tuoi pensieri e non hai il coraggio di ammetterlo. Stai bene solo se la gente sa che soffri perchè la tua felicità consiste nel pensiero che gli altri hanno di te pensandoti come essere che soffre. Adesso basta si. Questa sera mi da fastidio il vorticoso contorcersi dei miei pensieri.