Fantasie di Lucrezia

Mi è capitato:


Era un giorno qualunque. Girai per diverse ore. Corpo ed abiti erano divenuti sassi sotto quella pioggia che non accennava a diminuire. Incessante !Ogni passo era un percorso infinito nella morsa del gelo che mi stringeva saldamente.Avevo freddo e fame. Freddo da morire. Fame da sopravvivere. Di tanto in tanto portavo le mani alla bocca,  cercando di riscaldarle col fiato, ma era tutto inutile.  In verità, quel poco calore mi induceva soltanto a desiderarne altro, sognavo il tepore di un camino. Ma non aveva importanza. Ora ero libera. E la mia mente sgombra da cattivi pensieri.Crollai ai piedi di un grande albero. Ero  esausta.Appoggiai la testa alle sue radici. Portai le ginocchia al pettoe così raggomitolata mi addormentai. Qualche ora dopo, mi svegliai di soprassalto, scossa da qualcuno.Con gli occhi ancora appannati, intravidi la figura di un uomo.... Mi svegliai di colpo da quell'orrido sogno.