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fantasmi o fantasie?

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VIA REGGIO

Post n°103 pubblicato il 07 Luglio 2009 da beby85e

Grave incidente nella stazione di Viareggio
L'incidente si è verificato alle 23.48, presumibilmente a causa del cedimento di un carrello di uno dei primi carri cisterna di un treno merci. La fuoriuscita del gas GPL avrebbe provocato l'incendio. Interrotta la Direttrice Tirrenica tra le stazioni di Pisa e Forte dei Marmi. Il Gruppo FS ha subito adottato provvedimenti di circolazione alternativi per i treni interessati. I convogli della Direttrice Torino–Genova–Roma potranno subire ritardi, deviazioni di percorso e possibili cancellazioni

Aggiornamento delle ore 10.20

Roma, 30 giugno 2009

Alle 23.48 di questa notte, in prossimità della stazione di Viareggio, un carro cisterna contenente GPL, in composizione a un treno merci partito da Trecate e diretto a Gricignano, è sviato. Lo svio avrebbe provocato la fuoriuscita del gas Gpl contenuto nella cisterna che si sarebbe incendiato al di fuori di questa. Non ci sarebbe stata dunque l'esplosione del primo carro cisterna come precedentemente reso noto a causa delle prime indicazioni.  Il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate non aveva evidenziato alcuna anomalia. 

Secondo le prime notizie disponibili e stando all’evidenza dello scenario, la locomotiva è regolarmente sui binari; dei quattordici carri che componevano il treno, il primo, è riverso sulla massicciata, così come gli altri quattro carri successivi. Degli altri nove, due sono rimasti in posizione verticale, ma fuori dai binari, mentre gli altri 7 non hanno subito conseguenze.

Gli elementi al momento a disposizione fanno presumere che il cedimento del carrello di uno dei primi carri cisterna sia la causa più probabile di quanto accaduto. A causa di ciò il carro sarebbe deragliato trascinando altri 4 carri. Si esclude qualsiasi ipotesi di collisione con altri convogli. L'incendio provocato dalla combustione del gas GPL ha provocato delle vittime, il cui  numero è in corso d'accertamento. 

Il treno, che come detto era composto da 14 carri cisterna, era trainato da una locomotiva di Trenitalia. Il primo carro è immatricolato presso la compagnia ferroviaria polacca PKP, mentre gli altri 13 presso le ferrovie tedesche (Deutsche Bahn).

quale miracolo i macchinisti si sono salvati chissà come hanno fatto!!!!!!????? e poi ma tu guarda che caspita di immatricolazione..... bhaaaaaaaa

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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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