Lasciami correre

*stagioni delle assenze*


Avrei giurato che ogni giorno passato si sarebbe portato via un granello di te, che queste onde notturne cancellassero il nostro passaggio sulla spiaggia, nel cuore, avrei giurato che in un incendio si sarebbe bruciato t.u.t.t.o., tutto, fino a non trovare neanche più un piccolo elemento, un minuscolo dettaglio. Mi s.b.a.g.l.i.a.v.o....basta una parola, un fiore seccato ancora lì sul comodino, basta una foto, un libro, un suono, basta una dedica, un’immagine, una sola nota di un cd per me, a risvegliare una parte di me, quella dimensione sospesa… solitudine, riflessioni, e a.m.o.r.e. e tutto quello che si porta dietro di sé… i dubbi, le incertezze, la passione, le ore piccole, le lacrime, gli sconvolgimenti, i sorrisi, le incomprensioni, gli occhi negli occhi, i nodi allo stomaco, le carezze, la voglia di bruciare i chilometri e prendere un treno anche fosse solo per un altro abbraccio. Per quell’a.b.b.r.a.c.c.i.o. È tardi quando penso a queste cose. Dovrei dormire. Dovrei. D.o.r.m.i.r.e. Ma ho un tarlo nella testa. Pensieri. Non li riesco a scacciare. Eppure è passato tanto di quel tempo, secondi, ore, giorni, mesi… un a.n.n.o.??? Ma cosa ho fatto io in quest’anno appena passato? Come l’ho vissuto? Il mio tempo, che tempo è stato?… Un a.n.n.o. che è volato. L’ho vissuto inseguendo un sogno, rincorrendo un uomo che prendeva un’altra strada, sono rimasta dietro a quel sentiero, ma sempre dietro, dietro, in affanno, credendoci sempre, camminando, correndo, impazzendo, ma sempre troppo distante. Patetico. Non mi ha aspettato. Mi ha lasciato indietro. Lui va per la sua strada, finalmente felice, e mi strappa un sorriso saperlo felice, ma io… io non so più trovare la mia strada. Mi perdo. Troppi p.e.n.s.i.e.r.i., e parole n.o.n. d.e.t.t.e., e azioni s.t.u.p.i.d.e., e qualcosa che mi m.a.n.c.a. nell’aria, quella l.u.c.e. buona verso sera… Basta una canzone per emozionarmi ancora, e farmi scendere una lacrima, senza sforzo, da sola, scende giù. Respiro con un peso nel cuore, un groviglio nello stomaco. Un’a.s.s.e.n.z.a.Una c.a.n.z.o.n.e. che mi rigira nella testa, scorre nelle mie vene, in circolo, dentro al mio corpo. E riporta quei sorrisi, gli sguardi unici, la voce, l’odore, le mani di tanti giorni fa. Basta una canzone per cancellare le distanze e il tempo. C’è tempo, c’è tempo, dice qualcuno. Ma questo tempo in fondo cos’è? Cosa devo farmene se non inseguire i miei sogni...? Cancellare le distanze… cancellare il tempo… E’ tutta fatica buttata. Ma davvero qualcuno crede in una frase come “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”? Anche se tu fossi lontano lontano… quel lontano lontano che ci appartiene in qualche modo... saresti comunque q.u.i. E quest’anno non sono state che stagioni delle assenze per me, dove tu, anche se eri qui, non c’eri… E che nessuno mi venga a dire che è stato tempo sprecato... perchè non è stato altro che una battaglia per ritrovare... quel mio tempo s.p.l.e.n.d.i.d.o....E’ la versione con la sua voce, non quella del cd. Ma tanto non lo saprai...non c'eri...non c'eri...Eppure ti sentivo ti sentivo come si sente l'angoscia in una strada buia mentre i piedi incontrano la pioggia come si sente l'abbandono in quelle luci gialle e tristi degli ascensori ti sentivo nelle ossa come la febbre del primo inverno ti sentivo nel silenzio che mi creavo nella mente in mezzo a un traffico impazzito sulla tangenziale ti sentivo come un’ombra, un fantasma, una profezia, una maledizione ti sentivo solo iosolo e sempre io mentre tutto quanto intorno mi diceva che tu non c'erinon c'eri…_M.
C._...eppure un anno fa... c'eri...