come in un film

Post N° 4


Susan si svegliò di soprassalto, il cuore che le martellava nel petto.Si mise a sedere, chiuse per un momento gli occhi cercando di calmare quel tremore che ancora la squoteva. La Tv era ancora accesa e una ragazza in bichini stava pubblicizzando un qualche prodotto dimagrante."mi sono addormentata senza nemmeno spegnerla" pensò, mentre cercava tra le pieghe della coperta il telecomando.Guardò la sveglia sul comodino che lampeggiava nell'oscurità.4.10"devo prendermi una vacanza" disse a se stessa. "quelle chiamate, i casi che stò trattando… e poi... quel maledetto sogno ricorrente”Appoggiò la testa sulle ginocchia piegate e le cinse con le braccia. Si sentiva così stanca, così maledettamente fragile e spaventata. E lei odiava sentirsi così.Lo squillo del telefono la fece sussultare mentre era assorta nei suoi pensieri ed il cuore riprese a martellarle il petto. Istintivamente Susan cercò la pistola riposta nella fondina ai piedi del suo letto. Quel gesto la faceva sentire sempre tranquilla pur sapendo che la canna non era armata. Uno squillo… un altro ancora… Susan guardava il telefono ed era come paralizzata. Allungò la mano e prese la cornetta. “CHI SEI? COSA VUOI DA ME?” Urlò questa frase con tutta la rabbia che quello stato di stress le stava provocando. Soffocò le lacrime. Non doveva tradire le sue emozioni. “Susan tesoro! Sono Manuel… tutto bene? Ma che ore sono lì? Qui è bellissimo, il mare è cristallino e la compagnia ottima!!! Susan… Susan ci sei?”Riagganciò. Le lacrime cominciarono a rigarle il viso. La tensione troppo a lungo trattenuta comincio a scaricarsi… “stò impazzendo”