come in un film

Post N° 17


Mentre l'ascoltava parlare Susan si sentì sopraffare da un tremendo senso di vuoto. Improvvisamente tutto ciò che le era familiare le si stava sgretolando tra le mani. I suoi amici, la sorella... Manuel, tutti sapevano. Tutti tranne lei. C'era stato un omicidio, il padre era morto. Non era stato un incidente allora. E perchè i rapporti della polizia erano spariti? Perchè non aveva trovato nulla che riguardasse quel maledetto episodio?Cercò di ricordare ogni sguardo, ogni parola, ogni momento degli anni passati cercando qualche indizio, qualsiasi cosa l'aiutasse a placare quella sensazione di smarrimento. Si sentì sola in mezzo ad una moltitudine di gente. Guardò Emily in lacrime ma non riuscì a far nulla. Era come paralizzata dai suoi stessi pensieri. Emily concluse la chiamata e guardò l'amica negli occhi. La sua voce era rotta dal pianto e da un'antico senso di colpa. " mi dispiace. L'abbiamo fatto per te, per proteggerti. Dicevano che con il tempo saresti riuscita a dimenticare, ad andare avanti. Che avresti ricordato. Stava andando tutto così bene... poi hai cominciato a comportarti in modo strano, ad essere così distante. Hai allontanato tutti e quel tizio che stai seguendo è diventato un'ossessione... "Susan ascoltò l'amica quasi in trance. Non riusciva a reagire, non riusciva a piangere ad urlare. Era paralizzata e terrorizzata. Voleva solo uscire da quell'incubo in cui era finita. Voleva solo capire. Capire e ricordare. Facendo un'enorme sforzo di volontà si alzò in piedi e con un filo di voce si rivolse all'amica."non so più chi sono, non so chi siete voi. La mia vita va in pezzi e non riesco a controllarla. Chiama mia sorella, chiama Manuel e tutto il mondo se necessario, ma fallo in fretta. Ho bisogno di sapere tutta la verità, ho bisogno di capire. Non importa quale sarà il prezzo"Emily la guardò a lungo. Dal suo sguardo traspariva una grande sofferenza, come se quel segreto così a lungo taciuto avesse tenuto aperta una ferita antica. Ma Susan ci lesse anche una paura che non seppe spiegare. Le chiese di contattarla appena fosse riuscita a riunire quei "tutti" e quasi scappò via. Girovagò per la città senza meta, la mente invasa da mille pensieri. Pianse... senza nemmeno capire da dove veniva quel dolore atroce che sentiva improvvisamente dentro. Solo il trillo del cercapersone la riportò alla realtà. Guardò il numero e si ricordò dell'appuntamento in centrale. Lentamente cominciò ad incamminarsi verso casa. Aveva bisogno di un bagno caldo e di qualche ora di sonno prima di affrontare quel vuoto di ricordi che finalmente stava per essere colmato. Riaccese il cellulare. Immediatamente il display cominciò a lampeggiare. C'erano due chiamate e un sms. Robert e Adela avevano provato a chiamarla. Il messaggio invece era di Delacroix. Lo aprì e lo lesse."Mi spiace per tutto quello che stai passando ma forse è ora che tu sappia la verità, ci vediamo alle 20.00 a casa di Adela"