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La leggenda della nebbia

Post n°973 pubblicato il 06 Ottobre 2010 da fantasyl2008
 

 La leggenda della nebbia

 

Un giorno d'autunno, presso un laghetto sperduto fra i monti,


 
 Immagini Riflesse Reflections
 

 
le fate dell'acqua trovarono un bambinetto biondo, bellissimo. Chi era? Chi l'aveva portato fin lassù?
Le fatine non lo sapevano. Le verdi rive del lago erano deserte e silenziose. Si udiva soltanto il frusciare del vento. Le piccole fate avvolsero il piccino in caldi panni e lo chiamarono Oliviero.
Le stagioni passavano una dopo l'altra e nessuno mai saliva al piccolo lago dimenticato. Le fatine erano felici: il piccolo Oliviero, che esse amavano piu di ogni cosa al mondo, era tutto per loro.
Ma cose strane succedevano a loro insapute quando esse riposavano nelle incantate profondità del lago.
Un pettirosso volava ogni sera presso il bambino addormentato sulla riva e lo svegliava becchettandogli affettuosamente una guancia. Poi gli raccontava di un paese bello e lontano dove la sua mamma lo invocava ogni giorno. Oliviero ascoltava, attento. Pensava che un giorno avrebbe abbandonato il malinconico laghetto: sarebbe andato lontano... avrebbe visto com'è una mamma. Un mattino di novembre le fatine si levarono da loro letto d'acqua e mossero verso la riva. Chiamarono a lungo Oliviero: il bambino non c'era piu.
Le fate si levarono a volo, affannate, e videro Oliviero scendere a valle preceduto da un pettirosso
Allora compresero. Lo raggiunsero a volo e gli si affollarono attorno, allargando con le mani le loro vesti di velo grigio, perché il bambino non riuscisse piu a scorgere il pettirosso che gli faceva da guida, né il sentiero, né la valle lontana.
Come per miracolo, dalle dita delle fate i veli cominciarono ad allungarsi, diffondendosi ovunque.
Avvolsero Oliviero con una impalpabile nube, cancellarono monti e campagne, soffocarono la luce del giorno. Ma il fanciullo non si scoraggiò. Scostava con le mani i veli grigi che gli battevano sul viso.
Da allora, ogni anno, la nebbia stende i suoi umidi veli: sono le vesti bagnate di lacrime delle pallide fate del lago.

 

 

Commenti al Post:
denis_darija
denis_darija il 07/10/10 alle 00:01 via WEB
Io...a differenza di Oliviero...me ne sarei rimasto buono buono nel laghetto...coccolato da 1000 e più fatine...e il pettirosso l'avremmo cucinato magari alla cacciatora...ma tu guarda! Far piangere le fate non sta bene... ;))
 
 
fantasyl2008
fantasyl2008 il 08/10/10 alle 11:32 via WEB
In questa circostanza le mie amiche Fate si sono dimostrate un pò troppo possessive (anche se per amore).Bene ha fatto il pettirosso nel creare l' occassione per Oliviero di conoscenza e libertà di scelta . (CUCINEREMO DELL' ALTRO... IL BOSCO E' RICCO DI COSE PRELIBATE! ;)
 
fantasyl2008
fantasyl2008 il 08/10/10 alle 11:41 via WEB
ps: bella morale questa!
 
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