DIARIO DI FANTOZZI

La 7 perche' sei nata?


Strana storia quella della Tv LA7. Atto primo: Strappata con la forza a Vittorio Cecchi Gori da Colaninno per rilanciare un terzo polo televisivo. Atto secondo: Uccisa sul nascere da Tronchetti Provera e messa in un cantuccio. Atto terzo: Con Bernabe’ cessione di ramo d’azienda della Pay per View ad Airplus perche’ ormai in perdita. E tutto sotto gli occhi dei vari governi che si sono succeduti, sia di destra che di sinistra. Ma la storia non e’ ancora finita.Di seguito alcuni articoli sull’argomento:La7 e Telecom: l'eutanasia di una TvCon i tagli all'informazione e a tutto il resto, Telecom Italia toglie inesorabilmente ossigeno all'unica rete nazionale fuori da Rai e Mediaset.C'era una volta una Tv originale, creativa, elegante, un po' fuori dagli schemi, quasi indipendente e abbastanza pluralista, con la possibilità di affermare qualcosa in campo televisivo, al di fuori dal duopolio imperante Rai-Mediaset. Era La7, già Tmc: un telesogno svanito di Fazio-Santoro-Costanzo, accarezzato da Cecchi Gori, portatogli via da Colaninno, tenuto in vita da Tronchetti e oggi ucciso con il silenziatore da Bernabè. Su La7 Bernabè è sempre stato un po' reticente e un po' ambiguo: "Non la cederemo ma non è una priorità" e così via dicendo. Oggi il taglio dei 25 giornalisti e delle redazioni estere, la fuoriuscita di Chiambretti, quella futura e già annunciata della Bignardi sono le ultime gocce di un vaso dove l'acqua è già stata abbondantemente prosciugata dai tagli della gestione Stella, l'assistente di Bernabè che ama definirsi il "canaro" perchè sui tagli non ci va leggero. Per Telecom Italia è chiaro che La7 è una palla al piede: mai stata in attivo, strangolata da un mercato della pubblicità che non potrà essere cambiato per non dispiacere al premier in carica. Bernabè, che taglia posti di lavoro e cerca di concentrarsi sul business della banda larga, non ha un euro da metterci dentro. Anche la decisione di Telecom Italia di fare concorrenza a Seat e all'892424, attraverso la sua controllata Matrix, per raccogliere pubblicità locale da mettere su Virgilio e nel canale telefonico 1254, dimostra che in La7 sul piano pubblicitario Telecom non crede; non può neanche trasformarla in un operatore mobile virtuale, come ha fatto con Mtv. La cosa più saggia a questo punto sarebbe di trovare un investitore che ci creda e che voglia fare il mestiere della Tv. In Italia molti sono disposti a giocarsi una fiche su Alitalia per far piacere al presidente del Consiglio, ma nessuno è così pazzo da volergli dispiacere, facendogli concorrenza proprio nelle Tv. Fonte: ZeusNews.itPay Tv: la vendita di La7 Carta Più apre nuovi mercaticommento di Marco MeleC'era una volta La7 Carta Più. Doveva essere il concorrente di Mediaset Premium. Non lo è mai stato. Ora Telecom Italia Media ha trovato un'intesa con la svedese Air Plus (gruppo Wallenberg) per cedere le attività di pay-per-view, personale compreso.La pay-per-view di Telecom non è mai decollata. Nè poteva decollare: una volta, il responsabile del digitale terrestre dell'epoca trattò per acquisire la Champion's League. Cambiò il responsabile. La Champion's League andò a Mediaset.Un problema in meno per l'Agicom .L'accordo TI Media Air Plus risolve un problema all'Agcom: il gruppo svedese era stato infatti collocato all'ultimo posto nella graduatoria dei soggetti ammessi ad acquistare il 40% della capacità trasmissive dai maggiori operatori, alla pari con Disney in versione pay tv. AirPlus dunque si è garantita 14 Megabits sui canali di Telecom Italia Media, quindi Disney dovrebbe subentrare come l'ultimo degli ammessi alla capacità dei grandi operatori di rete (che resteranno tali, per sempre).L'operazione annunciata venerdì sera cambia lo scenario della pay tv italiana. Il gruppo Wallenberg non si rassegnerà a una quota di mercato marginale rispetto a Mediaset e Sky, anche se i diritti premium, calcio e film, costano molto cari. E sono quasi tutti, per il digitale terrestre, in mano a Mediaset Premium.L'ingresso del gruppo svedese, piuttosto, avviene in un momento particolare. Dopo il 31 ottobre, con lo switch off dall'analogico, Telecom Italia Media avrà, in Sardegna, quattro multiplex, ovvero quattro reti digitali, due delle quali con copertura e capacità pari alle cinque migliori di Mediaset. In più, i decoder e i televisori integrati sono presenti in oltre l'85% delle famiglie sarde (un 10% ha Sky) e sono quindi tutte potenziali abbonate all'offerta pay-per-view di Mediaset e, da novembre, di Air Plus.Per il 2009 il Governo ha approvato un calendario per far passare alla tv "tutta digitale" milioni di famiglie (Torino-Cuneo, Trentino e Alto Adige con Belluno compresa, Val D'Aosta, Roma e gran parte del Lazio esclusa Viterbo, la Campania con Napoli). In un anno e mezzo, nel 2010, secondo i piani del Governo, il 70% degli italiani vedrà solo la tv digitale.Il gruppo svedese si trova quindi con un potenziale enorme di crescita, anche se i ceti di reddito elevato sono in gran parte già abbonati a Sky e Mediaset può contare sul traino della promozione delle sue tv analogiche (che per i concorrenti è a pagamento). Inoltre si ritrova in mano, comunque, nove squadre di serie A e tutta la serie B: e non è poco.Vedremo se AirPlus tenterà di competere sul prezzo rispetto ai canali Gallery di Mediaset, con quali contenuti e quali servizi (per inciso, la letteratura svedese sta incontrando un grosso successo in Italia e in Europa, in questo momento). La sua pay tv in Finlandia, ad esempio, offre molti dei canali che sono su Sky, da Discovery a Eurosport.Per TI Media, si tratta di capire se il disinvestimento dal terrestre (nonostante il 9% con cui rimarrà nella nuova società) continuerà o meno con la cessione della tv gratuita. La 7 sta tagliando tutti i costi e l'ascolto resta marginale. Venderla è però meno facile, a livello politicoFonte: il sole24ore.com