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Mafia e fascismo dietro i forconi siciliani?

Post n°172 pubblicato il 19 Gennaio 2012 da fabpat72
 

Rivoluzionari veri ?

Ma non è che dietro ai forconi si nascondono i saluti romani?
 
(Dario Ronzoni)


La Sicilia è al centro della bufera: una protesta a livello regionale cerca di bloccare le strade, assalta i porti e le raffinerie, si scaglia contro la Sarit. Il Movimento dei Forconi, con pescatori e autotrasportatori, vuole tenere bloccata la regione per cinque giorni, per protesta contro la crisi economica. Ma anche se il gruppo si dice apolitico, dietro si stagliano ombre piuttosto nere.Sono giorni agitati per la Sicilia. Da un lato, il sindaco di Palermo Diego Cammarata lascia l’incarico (dopo dieci anni e un’amministrazione che ha deluso molti cittadini), dall’altro, nel silenzio dei media, scoppia la protesta del Movimento dei Forconi, un gruppo di contadini e allevatori, nato l’anno scorso e già protagonista di proteste e manifestazioni. Stavolta sembra diverso. Insieme alle associazioni di autotrasportatori Aias camionisti, pescatori sono confluiti nel movimento “Forza d’Urto” e vogliono paralizzare la Sicilia fino a venerdì 20. Indignados italiani? No, siciliani. Al centro di tutto la difesa dei propri interessi. Le esportazioni sono in calo, il prezzo dei prodotti agricoli sono crollati. La globalizzazione li divora, le tasse li opprimono. E il costo dei carburanti e dell’energia è diventano proibitivo. Meglio allora scendere in piazza e protestare, bloccando le strade della regione. Le richieste spaziano dalla diminuzione delle tasse sui carburanti a misure per contrastare la crisi agricola. Oltre che il blocco delle procedure della Serit, la Equitalia siciliana. Nulla di originale, comunque. Al momento i nuovi vespri anti-globalizzazione stanno colpendo le strade: blocchi al porto di Palermo, ferma il primo tratto della A19 fino a Villabate. Ma anche a Gela, dove sono scesi in strada in cinquecento. Così sulla Agrigento-Caltanissetta, hanno preso la “Rotonda Giunone”, e si fanno vedere anche tra Catania e Siracusa. Il movimento, che riunisce persone come Rossella Accardo, che nel 2008 ha visto scomparire il figlio e il marito Stefano Martorana, si dichiara «determinato ma pacifico» e soprattutto «apolitico», tanto da vedere scritto sulla loro pagina facebook, uno slogan come «né bianchi né neri, ma siculi pensieri». Sicuri? Non tanto: si chiamano Forza d’Urto, ma molto vicino a loro c’è sempre Forza Nuova. Sarà un’attrazione fisica, ma anche se il movimento dei Forconi dice di non caldeggiare particolari posizioni ideologiche, i forzanuovisti sono con loro da molto tempo. Le idee, del resto, non divergono molto. A capo del Movimento dei Forconi c’è Mariano Ferro, ex Mpa e molto vicino a Lombardo. Quindi idee anti-globali, autarchiche, tradizionali e, adesso, infastidite dall’impostazione tributaria di Serit. Se poi si va sulla pagina Facebook di FN la conferma c’è, chiarissima. I commenti di sostegno sono tanti, articolati ed entusiasti. «Forza Nuova da sempre a fianco del Movimento dei Forconi», recita un post, con tanto di filmato. E se non bastasse, c’è la benedizione di Roberto Fiore, il segretario nazionale, che pure siciliano non è: «Pieno sostegno al Movimento dei Forconi», ha dichiarato, sperando che sia con loro che possa partire «la rivolta popolare». Insomma, checché se ne dica, dietro al forcone siciliano si nasconde il saluto romano. Ma i contadini, gli imprenditori, i camionisti e i pescatori, che adesso protestano (e molti di loro si dicono anti-fascisti) davvero non lo sanno?

Leggete anche questo articolo : Tra i forconi che bloccano la Sicilia spunta il boss dei camion 

 Ecco chi sono i leader della protesta dei forconi

Imprenditori agricoltori, autotrasportatori, armatori: insomma padroni e padroncini. A guidare la protesta che sta animando la Sicilia in questi giorni sono i nomi e le storie politiche controverse di uomini cresciuti all’ombra dei poteri forti, ascari di una classe dirigente fallimentare (da Cuffaro in giù) che hanno deciso di mettersi in proprio sfruttando il malcontento popolare nella migliore tradizione gattopardista e con una passione comune: la morbosa aspirazione ad una poltrona. Ecco chi sono i leader di Forza D’Urto e dei Forconi al netto di miti e leggende:

MARTINO MORSELLO

Martino Morsello, 57 anni di Marsala, ex imprenditore, già deus ex machina di Altragricoltura’. E’ stato consigliere comunale a Marsala dal 1980 al 1993 e più volte Assessore per conto del Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi. Nel 2008 candidato all’Assemblea Regionale Siciliana per la lista degli autonomisti a sostegno dell’attuale governatore della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo. Tra i punti del suo programma figurano anche i condoni previdenziali per le attività agricole artigianali ed industriali. Ultimamente si è avvicinato a Forza Nuova partecipando, lo scorso 10 gennaio al congresso nazionale del movimento neofascista dove ha dichiarato: “Forza Nuova, unico partito con cui interloquiamo”. E’ titolare del dominio internet “movimentoforconi.it” e gestisce, assieme alla figlia Antonella, dipendente di Forza Nuova di Terni, la pagina Facebook del movimento.

MARIANO FERRO

Mariano Ferro, imprenditore agricolo di Avola, ex Forza Italia, ex Mpa con ambizioni in politica, candidato in passato alle amministrative, a sindaco di Avola e poi alla Camera, ma senza successo. E’ intervenuto all’assemblea regionale del Mpa di Raffaele Lombardo (che ha sostenuto alle ultime regionali), svoltasi al Palaghiaccio di Catania il 25 e 26 giugno 2011.

GIUSEPPE RICHICHI

Giuseppe Richichi, 62 anni, da un ventennio alla guida degli autotrasportatori dell’Aias: ex trasportatore, è tra i responsabili di un consorzio che gestisce un autoparco a Catania realizzato con fondi pubblici. Fu proprio Richichi, dodici anni fa, a mettersi a capo della protesta che per una settimana mise in ginocchio la Sicilia. In quell’occasione Richichi, molto abile a tenere i rapporti con la politica tanto da ottenere consulenze all’assessorato regionale ai Trasporti col governo Cuffaro, finì in carcere con l’accusa di avere tagliato le gomme ad alcuni tir per impedire che aggirassero la protesta, all’epoca ribattezzata ‘tir selvaggio”. Assieme a lui furono arrestati altri due membri dell’associazione, tra cui Nunzio Di Bella, 49 anni, altro storico leader degli autotrasportatori.

Per completezza di informazione vi propongo di visionare i seguenti video e ascoltare le ragioni del popolo dei forconi.. 

 
 
 
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