Non solo ricordi

Primavera araba


     I canti della vita - Abu'l Qasim Ash ShabbiOh despota ingiusto, amante del buio e nemico della vita, hai riso dei gemiti di un popolo debole, mentre la tua mano è imbrattata del suo sangue. Vai profanando l'incanto della vita e seminando le spine della sofferenza nel suo campo.Piano! Non ti lasciare ingannare dalla primavera, dal cielo sereno e dalla luce del mattino; ché al di là dell'immenso orizzonte c'è il terrore delle tenebre, lo squarcio dei tuoni e il furore dei venti. Stai attento! Sotto le ceneri cova il fuoco E chi semina spine raccoglie ferite. Guarda là... Quante teste hai tagliato e quanti fiori di speranza. Hai riempito di sangue il cuore della terra E le hai fatto bere lacrime fino a ubriacarla. Sarai travolto da un torrente, un torrente di sangue, e divorato dal fiume ribelle.
Hamza Ali al Khatib  Hamza aveva solo 13 an­ni e la sfortuna di essere un bambino siriano, nel mezzo della rivolta che scuote il suo Paese. Come tanti shabab, i giovani arabi, ha partecipato ad una manifestazione di pro­testa contro il regime. Da quel giorno, il 29 aprile, non l'hanno più visto. Qualche giorno fa il corpo senza vita di Hamza Ali al Khatib è stato re­stituito alla famiglia. La faccia sorridente e paffutella da bambino è sparita per sem­pre. Gli evidenti segni delle torture, le mutilazioni e i bu­chi dei proiettili hanno tra­sformato il giovane Hamza nel simbolo che sta dando nuovo vigore alla rivolta siria­na repressa nel sangue.Un terribile video, che gira su internet, ha fatto riesplode­re l'ira. Il corpo senza vestiti di Hamza è avvolto in un telo­ne di plastica. I parenti che hanno girato le immagini si soffermano sul volto del ra­gazzino, oramai deforme e rossastro a causa delle botte. Prima devono avergli sparato alle braccia o in punti non vi­tali, poi la telecamera si soffer­ma su un buco di proiettile sotto lo sterno e altre ferite sui fianchi.Il corpo nudo è coperto da petali di fiori disseminati dai familiari, che stonano con l'orrore della scena. Chi gira il video soffermandosi sui se­gni di tortura commenta in forma provocatoria: «Sono queste le riforme del tradito­re Bashar » (il presidente siria­no), «Dove sono i diritti uma­ni e i tribunali internaziona­li? ».Verso la fine vengono ripre­si i genitali di Hamza che so­no paurosamente gonfi. Sem­bra che il poveretto sia stato addirittura evirato. Le imma­gini si chiudono con una foto incorniciata di Hamza quan­do era vivo e con il sorriso in­nocente comune a tutti i bam­bini del mondo.Il corpo di Hamza è stato re­stituito il 21 maggio e il video sarebbe stato girato quattro giorni dopo. In pochi giorni 58mila persone lo hanno già visto sulla pagina Facebook dedicata al 'martire bambi­no'. Il triste destino di Hamza si è compiuto nel villaggio di Jiza, vicino a Daraa, una delle città epicentro della rivolta contro il regime siriano.Nei sobborghi di Damasco, come Douma, i manifestanti sono scesi in piazza con le fo­to del 'martire bambino' ur­lando «siamo tutti Hamza al Khatib». Sui muri appaiono slogan che lo ricordano e in re­te sono partiti gli appelli per «esprimere la nostra rabbia in ogni casa, ogni distretto» ... (di Fausto Biloslavo, dal Giornale 02/06/2011)