La valle dei Torti

Infierisci anche tu sui tuoi amici!
Rigira il coltello nella piaga!
Amico triste e sconsolato?
Carico da undici con settebello, primiera, scopa, carte e napoli da 6!
E' soppravvissuto a questo? Il cinismo è l'arma migliore!

Dubbi e preplessità? Chiedimi come!

"sfogo personale - ogni riferimento a "fatti" o "persone" e' puramente strumentale

Son incazzato.
Anche persone che reputavo misericordiose per vocazione, che vogliono aver a che fare con il Signore, con scelte di tipo spirituale... mi vengono a fare dei commenti...
Pensavo d'essere cinico io ma mi consola vedere che il mi core soffre e si strazia ancora come ci fosse rimasto un angolo di purezza.
Quel che mi fa incazzare e' l'atteggiamento di chi "non sente di dover interviene quando la coscienza grida di fronte a chi sta male" perche' "la vita del malcapitato di turno e' sua, c'e' il libero arbitrio, non abbiamo il diritto di obbligare e poi non imparerebbe nulla".
A me va bene che uno non voglia dedicare la sua vita a chi ha problemi, ma almeno abbia il coraggio di dire che ha altre priorita' se proporio non vuol dire che se ne sbatte e che non vuol dedicare troppo tempo a ste cose. E' piu' che legittimo che uno si faccia delle priorita' e si senta piu' prezioso di quel che c'e' fuori.
La piu' bella pero' l'ho sentita quando ho chiesto un consiglio per un ragazzino che come tanti si fa qualche cannone... mi son sentito rispondere che non ci si puo' far nulla... o si avvertono i genitori o lo si affida ad una struttura.
Ora; delle due l'una: o e' menefreghismo puro o il messaggio di Cristo qui e' preso in comode rate mensili da usarsi quando fa piu' comodo.
Ben lo so che io son un cazzone e che potrei fare di piu' su tanti fronti ma almeno con me stesso cerco di essere onesto...

Ho sempre pensato che la via la san vedere tutti ma il problema e' intraprenderla. Mi chiedo ora se il problema non si ponga in termini diversi. Mi sa che ha ragione l'havida halfling... io non sono cattiva, sono solo un'illusa.

Dove ho messo le chiavi?

Marcello: Comunque, diversi macromiceti producono i carpofori a seguito di un periodo di basse temperature.

Io: Eh, beh... lo ho sempre pensato, ti giuro!

Marcello: Ma almeno il senso della discussione lo hai capito o mi hai fatto parlare per niente?

Io: Vieni che ti offro il pranzo dai.

Marcello: Basta che non cucini tu.

Io: Aggiudicato.

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Sorprende che non mi abbia menato.

Città del mi core,
qui siamo in via dei mille e siamo vicini a casa mia.
Che bello quando c'è gente di cuore....
Che balle i coinquilini che se ne approfittano del cuore.

In Cuore, il giornale di resistenza, c'era la classifica. L'amore era ai primi posti... io non capivo. Ora capisco un po' meno peggio.

Il mio giardino non ha confini o direzioni di crescita canoniche, un po' sborda nel cuore, un po' nell'anima e un po' sul web...

M: Ti è piaciuto Eragon?
V: Non molto. Se tornassi indietro però lo rileggerei. Un libro piacevole e tranquillo: paraticamente una lettura da spiaggia.
[...]
M: Ma, allora, perché lo hai comprato?
V: Era in sconto.

Nasce in questi giorni il più grande progetto della storia di Casalmarello sul Vidaio.
Prospettive di ingrandimento praticamente illimitate, prospettive di successo, denaro, potere, eterna giovinezza, cortesia e ampio parcheggio!
Vieni anche tu a plantear, in palio ricche gazzozzole per tutti e qualche coccola per i più appassionati.

L'olfatto è un dono e una maledizione, chi lo ha più sviluppato di altri si trova a ruotare senza meta intorno a fioriere e cespugli in fiore; mi trovo ad immergere il viso nel gelsomino, nel caprifoglio; m'incuriosisce l'odore marcato deciso sgradevole dello stramonio; arriccio foglie di noce fra le mani per sentirne la componente vagamente balsamica; strano il luppolo in fiore con il suo non odore; approssimandosi alle intersezioni dei viali le folate di tiglio mi lasciano immobile ad occhi chiusi; l'asfalto caldo con le prime gocce di pioggia trasuda abomini dal lezzo peculiare e dopo la pioggia è come se il naso vedesse più lontano.
Ma sono le persone accompagnate da fragranze loro proprie le più pericolose... fragranze che si insinuano nell'immaginario, che alimentano fantasie come fossero carburante per neuroni sadici. Pochi i meccanismi di difesa; non si percepisce la sottile linea che separa la percezione della pura fragranza dal lavorio della fantasia.

C'è chi mi dice che è difficile pensare senza usare parole... non è vero, è fin troppo facile.

La mia trentinitudine vacilla all'interno del periodo revisionista nel quale son giunto.
Da un'iniziale attitudine a sacralizzare la trentinità con certosina perizia a trionfo e gloria delle impronte fasciste; eccomi alla ricerca di una verità più collettiva e multirazziale.

E' d'uopo sapere che la cucina trentina è una cucina povera, ogni tanto penso sia anche poco fantasiosa; devon esser le alte montagne ad impedir l'abitudine alla lungimiranza.
I piatti tipici trentini son sostanzialmente appropriazione di piatti delle regioni vicine.

Importare barbaramente comporta errori di dizione deplorevoli; qui oggi sono a restituire identità ad un prodotto tirolese: lo speck
E' oltremodo ridicolo scoprire come, persino importando un prodotto in cui il nome ha 1 sola vocale, si riescano ad avere errori di dizione.
I trentini pronunciano "spéck"; ma è sbagliato!

Speck è una parola maschile tedesca che significa "grasso, adipe".
La pronuncia è "spèck".

Il mio problema ora è di trovare il coraggio di andar controcorrente facendomi dare del milanese per le vocali troppo aperte. Per ora ho iniziato con un panino formaggio e spèck per convincermi che il sapore, almeno, è immutabile.
Se vi volete divertire sul primo dizionario qui sotto trovate anche l'audio con la pronuncia esatta.

Esiste, per amor di discussione, una diatriba innescabile a giustificazione dell'inversione trentina; ma la tratterò più avanti...
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fonti:
vocabolario LEO tedesco-inglese (voce specifica).
vocabolario WBB tedesco monolingue (voce specifica).

Patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate,patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate, patate , patate, patate.

Enjoy Potato Fan Club!
Defend Your Trentinity!

Simpatica notizia, puro pretesto per scivere questo post; notizia_ansa:

Mi va anche bene che si possa arrivare a depenalizzare la violenza sulle donne.
Però in tal caso si ammetta che i maschi non son capaci di controllare i propri istinti, si interdiscano dalle cariche pubbliche e dai lavori a contatto con il pubblico (non maschile), etc etc...
Piuttosto che il Bourka alle donne meglio i paraocchi ai maschi, ci si troveranno molto più connaturati.

Dopo la mia sfuriata, Sergio mi ha replicato più o meno così:
Pare evidente che lo stato attuale di degrato dei costumi morali abbia reso più fragili sia maschi che femmine; in un contesto maschilista è logico che sia la sfera femminile ad essere relegata ad oggetto e mercificazione. Una politica attenta al recupero della moralità dovrebbe lavorare su tutti, maschi e femmine, per riportare a meno eccessi. In tal senso le colpe finiscono inevitabilmente distribuite sia da un lato che sull'altro. Ecco perché per un reato di stupro, il maschio si vede le attenuanti per il solo fatto che lei sia in abbigliamento e/o atteggiamento provocanti.

La droga può essere un'alternativa più che una soluzione; un modo in cui si decide di rapportarsi con tutto il resto.
Triste è lo scoprire che alla fin fine neppure una sana tossicofilia è il segreto della propria realizzazione.
Resta la fatica da fare moltiplicata per un miliardo, resta l'indolenza; se ne va la voglia di fare... davvero poco continua ad avere un senso.

Vivere sì, ma con moderazione.

Mollemente adagiati in Magafè, talvolta generiamo parole che seguono fiumi turbinosi e improbabili.
La gabbia accogliente che ho scelto (più o meno consapevolmente) mi permette di estrarre dai turbinosi flutti, perle di innegabile eleganza.
Il protagonista qui ora è l'emulsionante;poiché a chi gentilmente dacantava lodi alla granita siciliana ho proposto una visione decisamente più prosaica.
Tempera murale, gelato e granita siciliana hanno in comune aspetti notevoli. L'albumina, la farina di semi carrube o di guar e la cellulosa sono i rappresentanti funzionali di questi 3 instabili prodotti.
Se l'albumina emulsiona ghiaccio e aria nella granita siciliana, la farina di semi di carrube o di guar lo fa per il gelato e la cellulosa imbriglia carbonati e titanio ossido per la pittura murale.
I modelli della fisica sono irrispettosi solo all'apparenza, Archimede avrebbe apprezzato con passione i tentativi umani di combattere la cinetica, di riunire elementi cosi diversi in falsi equilibri. Granite siciliane fanno scuola di democrazia... chi è l'emulsionante nella democrazia? Appena scopriremo un emulsionate decente per la democrazia forse avremo maggiore fortuna e un po'meno guerre.
La gara è aperta... per ogni granita un'idea!

E' una parola che deriva dall'inglese... bistecca... cavolo no! Tocca trovare un'alternativa. Non posso sopportare di andare al Loto ed ordinare una bistecca sapendo l'etimologia. Vado a mangiare slow food e chiedo qcosa che ha dell'americano dentro?

Rivoluzione!

Di recente ho avuto una conversazione, che avrei voluto fosse interessante, con un creazionista. Mi amareggia vedere che c'è chi legge libri di critica al darwinismo senza sapere cosa sia il darwinismo.

Ha un bel dire Sebastiano Maffettone (ordinario di Filosofia politica presso la facoltà di scienze politiche alla Luiss Guido Carli) che: "Il primo dovere degli uomini di scienza è quello di uscire dalla turris eburnea dell'incomunicabilità ed assumere un atteggiamento dialettico e di condivisione con la gente. La mia opinione è che la scienza sia una cosa troppo seria per farla fare agli scienziati".

Tanto per cominciare la citazione alla Georges Clemanceau fa molto "Dottor Stranamore" e per questo mi piace molto ma solo esteticamente.
Come si può fare informazione, come si fa a comunicare quando c'è gente che per amore del contrasto va a formarsi "contro il sistema" per partito preso?

Sinceramente poi la comunicazione è troppo importante perché le 2 parti non si impegnino seriamente per raggiungere un background comune prima di mettersi a parlare.

Sono estremamente pessimista sulle possibilità della scienza di essere comunicata ai più.

Trovo piuttosto amaro il fatto che l'entropia sia passata a tutti i campi del sapere storpiata quanto basta per poterla usare a piacimento. Credo che uno dei motivi sia il termine suggestivo. Se almeno Gibbs o Helmolz avessero chiamato l'energia libera in modo più suggestivo forse ora avremo qualche creazionista in meno.

Esiste un piano strategico della città di Trento consultabile sul sito http://www.trentofutura.it. Tra gli "assi strategici" che ispirano questo programma si legge: "Trento: città alpina, città del Concilio, città europea, città del mondo". Quando si pensa ad una città europea, ad una città del mondo, si immagina una città pulsante, resa viva prima di tutto dalla libera espressione dei cittadini.
A noi Trento pare una città stanca, ispirata al principio del (soprav)vivi e lascia (soprav)vivere.

La nostra non vuole essere una protesta, ma l'occasione per esprimere un disagio e un bisogno di spazi e di vitalità, percepito da diverse realtà, da associazioni di varia ispirazione e singoli cittadini. L'amministrazione comunale non può non ascoltare tutte le parti.

A Trento:

si anticipa alle 23 la chiusura dei locali "giovani", dove si fa musica dal vivo;

si murano esperienze di autogestione;

in giunta comunale si propone un regolamento che limita pesantemente l'attività dei musicisti di strada (non più di 2 ore al giorno per un massimo di 40 giorni all'anno, in uno spazio indicato di volta in volta dalla polizia municipale).

A Trento da un lato si fissano paletti, in nome del rispetto della quiete dei cittadini e della legalità, dall'altro non si compensa concedendo spazi di espressione e socialità.

A Trento:

mancano strutture per le associazioni (ci sono associazioni che aspettano da anni una sede);

si sente la carenza di spazi dedicati all'incontro e alla socialità, dove i cittadini possano far cultura, spazi informali, di partecipazione dal basso, gratuiti, dove non si debba pagare la consumazione, spazi sociali e non commerciali, spazi dove non servano tessere per poter entrare, spazi autogestiti dove i cittadini e le associazioni possano organizzare eventi, iniziative culturali, concerti, dibattiti, momenti conviviali.
Nel piano strategico del Comune si parla di programmazione partecipativa. Partecipazione non può essere solo consultazione. E' fondamentale che il Comune "ascolti" i bisogni dei cittadini, di tutti i cittadini. Ma questo a nostro parere non è sufficiente. Ciò che noi chiediamo è che possano esistere spazi reali di partecipazione alla vita della città, spazi in cui si possa esaltare la libera iniziativa dei cittadini.

E' questo il senso dell'iniziativa che si svolgerà martedì 17 aprile in Piazza D'Arogno dalle ore 18.00 alle ore 23, con l'adesione di ....

Cittadini del mondo, coordinamento universitario, il baco, associazione di promozione sociale “il Puerto”, unistudent, c.s.a. bruno, 100-one, laboratorio sul moderno, robotradiorecords, tavolo sulla precarietà, Poum, Comitato per la ripubblicizzazione dell’acqua, Rock e altro, altropianeta.com