Que no se apague

Post N° 416


[volerti tenere fra le dita come fossi farfalla, senza farti del male, curando le ferite che hai dentro, le ferite di cui so poco, le ferite che leggo nei tuoi occhi, nel tuo distacco, volerti leggere l'anima come fosse sinfonia, decifrare i tuoi silenzi come pause in uno spartito, poterli suonare, come vi fosse uno strumento abbastanza delicato per poter suonare la tua anima,poter stare a pochi metri da te e sapere che si sei, sei lì a fianco, o dietro, comunque ci sei, in mezzo agli altri, in mezzo alla gente, sapere che anche in mezzo alle persone e ai discorsi troveremo il modo e il tempo per un sorriso nostro,a me tutto questo già bastaè già tanto rispetto al nulla in cui potevo speraree vorrei tutto questo fosse ritratto come fotografia da sviluppare nell'oscurità della dolcezza, da infilare in una fessura del cuore, vorrei che tutto fosse sempre così, per sempre]