Post n°16 pubblicato il 18 Luglio 2008 da farfalla_granata
Amo andare sull'altalena. Ho sempre amato dondolarmi su di essa. E' una cosa che mi porto da quando ero piccola. Non so esattamente il perchè. Molto probabilmente penso che sia dovuto al fatto che spesso da bambina dondolavo sull'altalena quando ero triste. E le occasioni erano molte. In certi momenti l'altalena è stata l'unica cosa capace di darmi un po' di tranquillità. Mi sedevo lì, assolta nei miei pensieri. Ma poi, un istante più tardi, dopo la prima spinta, i miei pensieri venivano sostituiti dalla voglia di Volare.. E mi sentivo meno sola. In quei momenti riuscivo a estraniarmi da tutto, ed ogni spinta mi serviva ad allontanarmi da terra, quella stessa terra in cui lasciavo momentaneamente i miei pensieri, le preoccupazioni, troppe per una bambina. Ogni slancio era come se mi allontanasse da ciò che mi faceva star male. Desideravo dondolare sempre più forte, desideravo arrivare sempre più in alto. Volevo Volare.. un po' per sentirmi più leggera, un po' per sentirmi più libera.. un po' per elevarmi a tal punto di poter toccare il Cielo e porgere una carezza a chi amavo.. |
Post n°15 pubblicato il 17 Luglio 2008 da farfalla_granata
C'era una volta una bimba triste, aveva il suo mondo triste intorno, il suo cane peloso e il suo amore dentro. Era triste il giorno intero, la sera intera e la notte intera. Un giorno una sola goccia di pioggia scese dal cielo, quelle gocce che scivolano negli occhi e da lì scendono chissà dove. Era una goccia speciale, di quelle che allagano il cuore. La bimba triste non sapeva nuotare e morì felice di amore... scritto da Oo.oOo.oO |
Post n°14 pubblicato il 27 Giugno 2008 da farfalla_granata
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Post n°12 pubblicato il 27 Giugno 2008 da farfalla_granata
Per gli antichi greci la Solitudine era un limite ed essa era superabile solo attraverso la dualità. Platone ha dato vita a un mito bellissimo. Secondo questo mito i primi abitanti della terra erano gli androgeni, creature “en touto tondo”, dunque di forma circolare. L’androgino era la fusione di uomo e donna, due metà perfette fuse in un unico corpo. L’androgino era un essere felice perché completo. La stessa circolarità era sinonimo di perfezione. Rappresentava l’armonia celeste. Ma la perfezione di questo essere era motivo di invidia da parte degli dei. Un giorno Zeus lanciò un fulmine e separò l’androgino in due Metà.. Da allora uomo e donna si rincorrono incessantemente in un ciclo senza fine alla ricerca della propria metà, rompendo i limiti di spazio e tempo.
A me è sempre piaciuto pensare che potesse essere davvero così. Ho pensato a come sarebbe potuta essere la fusione delle due metà. Un uomo e una donna fatti l’uno per l’altro. Due menti che operano per lo stesso progetto. L’unione di due corpi che danno vita a una sola anima. Ed ho pensato.. :
Questo è l’unica maniera in cui intendo l’amore. Questo è l’unico amore di cui sono capace io.
Fare del mio compagno il mio complice di vita. Pensare in simbiosi e lasciare all’altro la giusta libertà. Volere che l’immagine di lui sia la prima al risveglio e l’ultima prima di chiudere gli occhi. Guardarsi a lungo in silenzio con le teste sullo stesso cuscino. Addormentarsi l’uno accanto all’altro e risvegliarsi ancora insieme. Unire i corpi per darne vita a uno solo. E ancora.. fare l’amore con gli occhi dopo averlo fatto con i corpi. Guardare Lui che si abbandona al richiamo del sonno e sfiorare delicatamente le sue labbra con le mie senza svegliarlo. Stringerlo forte nei momenti felici e ancora più forte in quelli tristi. E’ questo che mi manca. Il “sosia” della mia essenza.. La mia Metà ... |
Post n°10 pubblicato il 16 Giugno 2008 da farfalla_granata
Amo viaggiare. Ho sempre colto ogni opportunità che mi veniva offerta per vedere posti nuovi, per conoscere persone di diverse culture. Sono stata in parecchi posti. Ho visitato numerosi musei d’Europa, ho passeggiato sulle più belle spiagge, ho respirato l’aria dei campi della Provenza, sono stata in mezzo alla gente ed ho parlato le loro lingue. Nei momenti più difficili viaggiare per me è stato fondamentale, mi ha dato l’opportunità di staccare la spina quando raggiungevo il limite, quando avevo bisogno di allontanarmi da tutto ciò che mi faceva soffrire, anche se per poco tempo. Così, quando penso ad un posto in cui sono stata, nella mia mente riaffiorano diversi ricordi. Momenti piacevoli, momenti di evasione.. Ma.. mancava qualcosa. Io di natura sono una persona irrequieta. Una volta raggiunto un posto, non sono mai riuscita a fermarmi se non per un breve periodo. Ogni città era bellissima, ma non avrei abitato in nessuna di queste. Non c’è stato un posto che ho pensato mi appartenesse. Non ho sentita “mia” nessuna città. Non ho trovato il posto che mi dava pace.
Seneca diceva che chi è irrequieto non sarebbe mai stato bene in nessun posto. Inutile cercare un luogo che ti dia quello che per natura non hai. Se provi inquietudine, puoi passeggiare sulla riva di un mare calmo, ma sentire dentro di te la tempesta ed esserne travolto. Io non sono mai scappata davanti ai problemi. Sapevo che il mio distacco serviva unicamente a rigenerarmi. Neanche mi sono mai illusa di trovare la pace. Più volte mi sono chiesta il motivo di questo mio malessere interiore. Ancora oggi non so darmi una risposta precisa. Quello che si ha dentro è il frutto di un moltitudine di fenomeni che discendono da esperienze positive o negative ma sempre passate. Io ho intuito che probabilmente alla base della mia inquietudine c’è la Solitudine. Così.. Potevo trovarmi nei posti più belli.. ma non starci bene. Potevo essere circondata da centinaia di persone, ma sentirmi sola come in una stanza vuota. Potevo sentire le loro voci, ma ascoltare solo il silenzio... |
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