Farfalle di seta

Post N° 162


Quando ero bambina..Quando ero bambina, ero la prima della classe, sempre attenta, sempre ad ascoltare...sempre ad imparare. Facevo i dettati alla perfezione e mi devertivo a leggere i racconti ad alta voce dando voci diverse ai personaggi. Quando ero bambina a scuola adoravo educazione all'immagine, mi piaceva la matematica, ed ero molto brava a recitare le poesie. Non sono mai stata una bambina "felice" di quelle che ti fanno mille sorrisi, anzi, spesso avevo il broncio, ma ero sempre attenta, curiosa, ed ho sempre fatto mille domande. Mi piaceva l'odore della coccoina, e adoravo spalmarmi il vinavil sulle mani, cosicchè faceva uno strato che poi accuratamente staccavo cercando di non farlo rompere...Quando si andava a giocare in giardino c'era il cerchio e la corda, oppure "color, color" oppure il gioco della campana. Anche "acchiapparella" era diveretente ma mi prenedevano sempre, sono sempre stata lenta a correre... Quando ero
bambina, i problemi non erano un problema, non li capivi, e se qualcuno vicino a te ne aveva, sospiravi dicendo "gli passerà"; quando ero bambina non avevo paura di niente, mi buttavo a capofitto nelle cose, beata incoscienza, e avevo più amici. Quando ero bambina, mi piaceva studiare e non era mai un peso, non un problema ma sempre una scoperta. Quando ero bambina avevo fiducia, quasi in tutto, perchè quando si è bambini poche cose ti deludono e non hai mai aspettative, tutto quello che arriva è sempre in più.Ora che sono grande, penso a quanto vorrei addormentarmi una sera, senza mille pensieri, come quando ero bambina...a volte mi succede ma solo accanto a Lui. Il fatto è che ho paura ad alzarmi, a varcare la porta, e a passare dalla pace ad un mondo di pazzia che dilaga sempre di più.Quando ero bambina, mi piaceva giocare con il cerchio, non ci riuscivo mai, mi ci ero intestardita, ma niente. Un giorno per caso, ci riprovai ed è stato come se lo avessi sempre fatto. E' come camminare, un giorno ti alzi in piedi e cammini, è come vivere, credi di non saperlo fare e di non essere capace, ma intanto vivi.