solo un assaggio

volare nel vento


Oggi la bora di Trieste arriva fino da noi, da stanotte le tapparelle alle finestre sbatacchiano, producendo quel rumore al quale sono abituato e che mi avvisa della giornata ventosa che mi aspetta fuori.Raffiche di vento mi investono mentre vado verso l’auto, le ultime foglie vengono strappate dagli alberi e trasportate lontano, riempiono l’aria di brune macchie che sfrecciano veloci.Negli angoli si formano dei mulinelli che durano un attimo, poi svaniscono così come si sono formati, lasciando talvolta un mucchio di foglie e carte, talaltra senza depositare nulla.In giorni come questi è difficile vedere qualcuno in bicicletta e poche persone si avventurano a piedi, soprattutto se oltre al vento c’è anche un po’ di pioggia.Per fortuna oggi non piove, per cui il diasgio è contenuto.Mi tornano alla mente ricordi di giornate ventose d’autunno di quando ero ragazzino.Allora amavo salire sulla cima dei pioppi vicino a casa, salivo più in alto possibile, per farmi dondolare dalle raffiche di vento, che agitavano gli alberi e che, su quello dove mi trovavo, producevano un effetto oscillatorio amplificato, che mi inebriava.Rimanevo delle ore sentendo il vento sul viso e sulle mani, aggrappato al fusto che si piegava e ritornava diritto sotto i colpi incessanti.Immagino che volare sia simile a questo, un giorno me ne volerò via anche io e allora sarò libero per sempre.