DIRE O NON DIRE

dal voto di scambio al voto di cambio


e Tremonti disse"Il Ministro era al Ministero.."dal voto di scambioal voto di cambio  per saperne di più del voto di ieri che ha bocciato alla Camera l'art 1 del rendiconto generale dello Stato, il Giornale si affida al Ministro Michela Vittoria Brambilla, che sciorina, rassicurante un crescendo di situazioni che hanno dell'incredibile, soprattutto se recitate in tono minore per farle sembrare normali. Come una lista delle cose fatte nel pomeriggio, che ti hanno fatto arrivar tardi dalla manicure, così "Alcuni parlamentari erano assenti perchè malati, altri in missione, altri hanno trovato traffico, altri ancora erano sulle scale. Bossi parlava con i giornalisti e stava entrando in aula. Tremonti era al Senato per la Legge di stabilità ed è arrivato 30 secondi dopo il voto. È un fatto grave ma episodico"Davanti alle opposizioni che gridavano "Dimissioni dimissioni", mentre i suoi cercano di capire se si tratta davvero di 28 pasticcioni, come li ha definiti sempre oggi il giornale di famiglia, o di un vero e proprio agguato, il premier scuotendo la testa e riferendosi agli assenti e a Tremonti si lascia andare "Dovrei essere più cattivo, lo so. Sono troppo buono, ma sono fatto così". La Russa, che con Cicchitto chiede il voto di fiducia, aggiunge un po' di pathos ai ricordi della giornata dicendo "Alcuni sono arrivati proprio un attimo dopo, trafelati..." Tremonti, sempre più isolato e attaccato più o meno velatamente, un giorno si e l'altro anche, dopo ore di illazioni sul suo comportamento, verso sera lancia una nota chiara e rassicurante "Il Ministro era al MInistero...." E Scilipoti, quello della riabilitazione dei peones, deluso dal percorso non realizzato col Cavaliere, oggi a Repubblica rilascia un'intervista in cui dice che lui è libero e "decide!".Come sembrano lontani i giorni di normale non-attività parlamentare, quando c'era solo una legge ad personam ogni tanto da approvare e poi calava il silenzio su tutto e se ci andavi o meno, in Parlamento non importava a nessuno e soprattutto, quando ci andavi, un po' come a scuola da ragazzi, si trovava sempre qualcosa di divertente da fare o da guardare.... 
In Parlamento