DIRE O NON DIRE

correva l'anno 2006


Correva l'anno 2006
Adesso non più, sono vecchia e stanca. Ma c’è stato un tempo nella mia vita in cui pensavo che alcune delle cose che per me erano importanti, prendessero, in un certo senso, un’anima e quindi necessitassero di un nome. La pigrizia poi, per fortuna, rimetteva ogni cosa a suo posto, così se il primo gatto ( e adoro gli animali….) si chiamò gatto, pensate come si poteva chiamare la macchina fotografica o la moto?? Mi piaceva, comunque pensare che ci fosse un nome nel loro destino, ed ero altresì convinta che spesso lo meritassero più dei tanti claudio, maria o giovanni che avevo conosciuto. Se i blog avessero avuto un nome avrebbero di conseguenza avuto un onomastico e, se hai un onomastico a maggior ragione devi avere un compleanno. Tutta questa impalcatura, che non riesco a far star in piedi senza vergognarmi un po', è il risultato di alcune domande che hanno cominciato a prendere vita quando DIRE O NON DIRE si stava avvicinando alle 100.000 visite. Presupponendo che il mio blog, e quindi anche i vostri (!!?), avessero un’anima, mi chiedevo “Come festeggiano i compleanni?”. Meglio ancora:“Nel loro esistere è più importante il numero che rappresenta la data di nascita o quella dei visitatori?”“Un blog vive perché è stato creato o perché viene frequentato?”“Lasciati a se stessi i blog si parleranno? Forse ci criticheranno? Ci ameranno o ci odieranno come si fa con un custode che ti tratta male? O ci considereranno dei padroni con potere assoluto?” “Saranno dipendenti da noi, o non aspettano altro che noi si lasci la postazione per cominciare le loro visite?”“E poi, magari, odiando quelli che noi abbiamo scelto come blogamici, in nostra assenza, si fanno i dispetti più crudeli?”E’ così che ho trovato la spiegazione per cui dopo qualche mese ero a 30 blog amici e poi per un anno è stato un continuo salire e scendere con una forbice di 10 numeri.Una colonnina di mercurio impazzita,insomma!“Sono buona, carina, gentile ed equilibrata (!) com’è possibile allora? Deve per forza essere colpa del blog!”Ho assunto un Investiblog che lo tenga d’occhio. Dire o non dire, naturalmente non lo sa, quindi vi chiedo discrezione se, a conoscenza di qualche informazione importante voleste contattarlo.Dopo quello che è successo al “Blog penna e calamaio” comincio a pensare sia necessario avvalorare qualsiasi ipotesi e prepararsi ad ogni evenienza..  gennaio 2010 non ho alcuna idea di cosa fosse successo al “blog penna e calamaio” ma, sapendo che è tuttora vivo e vegeto immagino che abbia brillantemente superato il momento critico (eh morton!). La crisi continua, invece, per me se, per riaprire le porte di questo spazio, non ho saputo fare altro che rispolverare un vecchio post sempre accantonato. Ma, incredibile a dirsi, mi sembra che in questo momento le parole, pur in un contesto di sola scrittura non contino, quel che conta, invece, per me, ora, è …........ESSERCI.   a.b.