DIRE O NON DIRE

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si fa ma non si dice ( soprattutto qui nei blog) LA CHATcon dedica...(due)E infatti, dopo alcune domande che, successivamente scopersi, erano di rito, non c’era più nulla da dire.   In chat gli uomini fanno la prima mossa ma poi, se non hanno in mente qualcosa di preciso,   lasciano portare avanti il dialogo alla donna, e io ero troppo timida per continuare una conversazione  che diventasse  personale con uno sconosciuto. A questo punto ho le chiavi del regno ma non so più se ci voglio entrare.Ma le serate d’inverno sono lunghe e noiose e decido di riprovare.Cambio anche approccio e dopo un po’  mi rendo conto che in chat niente si crea e niente si distrugge, ma  tutto si trasforma in una poltiglia rigirata ogni giorno da mani diverse. Guerre, malattie endemiche, catastrofi, peste bubbonica,  niente può turbare i dialoghi sereni di questo  mondo a parte,  che si trastulla in un confronto irreale, intercambiabile di giorno in giorno,  sul tempo, le ultime barzellette, gli hobbies e altre amenità.  Le conversazioni, che dalla prima pagina dei giornali prendono vita senza troppa originalità  in tutti i bar del mondo, qui non attecchiscono.Nei dialoghi si assiste ad una schermaglia tra i due sessi fatta di colpi di striscio, stoccate, affondi, spesso  giocati al limite del consentito da qualche “Cavalieredellanotte” che solo dalla non visibilità e dall’anonimato prende il coraggio per insidiare tal “Biondavera” che a sua volta si schermisce in pubblico per poi forse lasciarsi andare in privato. E siamo arrivati a parlare delle ambiguità, delle simulazioni e degli inganni, “mali oscuri” della chat difficilmente debellabili.continua....