Il PURGATORIO

Post n°22 pubblicato il 21 Maggio 2007 da pips10

IL PURGATORIO è UNO STATO DIMENSIONALE DI ATTESA DELLA SECONDA VENUTA DI CRISTO CHE VERRA' PER TRASFORMARE QUESTO MONDO E RIUNIRE IN UN SOLO GREGGE TUTTI GLI UOMINI: SIA QUELLI CHE SARANNO VIVI AL MOMENTO DELLA SUA VENUTA SIA QUELLI CHE SONO GIA' PASSATI ATTRAVERSO LA MORTE E VIVONO IN ATTESA.

 
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Post n°21 pubblicato il 09 Aprile 2007 da pips10

Un'altra conseguenza di quanto detto prima potrebbe essere: dove si colloca a questo punto il sacramento della Confessione?
A questo punto, secondo me, non si colloca più. O meglio, non voglio dire che scompare. Esso è intriso nella celebrazione. Gli elementi ci sono tutti: il pastore che ha ricevuto il mandato di rimettere i peccati (così come interpreta la Chiesa cattolica) c'è, la comunità segno della presenza di Cristo c'è (dove due o più sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro). Infatti nella Chiesa dei primi cristiani la cosiddetta confessione auricolare non esisteva. Questa modalità nasce successivamente per svariati motivi. Ma rimane una modalità onestamente comoda soprattutto per i peccati gravi. Anticamente chi commetteva un peccato grave (omicidio, adulterio, idolatria, apostasia, ecc...) veniva buttato fuori dalla comunità e per rientrarvi doveva fare un cammino di rievangelizzazione. Da qui si evince che era la comunità riunita al suo pastore il luogo della salvezza sempre attraverso la celebrazione.
A questo punto e ne sono abbastanza convinto che tutto questo si realizza non solo nella Chiesa cattolica ma anche nelle altre confessioni cristiane perchè Dio guarda il cuore dell'uomo e non le barriere che esso crea con gli altri uomini. Perchè non fare un cammino con le altre confessioni e con quanti oggi non si confessano più? Sono convinto che si farebbero tanti passi avanti.

 
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Presenza di Cristo nelle specie del Pane e del Vino

Post n°20 pubblicato il 09 Aprile 2007 da pips10

La Chiesa cattolica ha difeso a spada tratta nel corso della storia il valore della presenza reale di Cristo nel Pane e nel Vino durante la celebrazione eucaristica. Il Pane e il Vino che diventano il Corpo e il Sangue di Cristo.
Le altre confessioni religiose cristiane quasi all'unanimità rifiutano tale presenza.
Non si riesce a capire razionalmente come un pezzo di pane e un po' di vino possano diventare il Corpo e il Sangue di Cristo.
La Chiesa cattolica parla di presenza misterica (non nel senso di inspiegabile, ma nel significato greco mysterion che significa presenza). S. Tommaso ha spiegato il tutto con la famosa dottrina della transustanziazione prendendo a prestito se non ricordo male (sono passati tanti anni dai miei studi e in questo diario scrivo a getto senza consultare testi) la filosofia di Aristotele e, precisamente la divisione della sostanza in materia e forma. Praticamente con la transustanziazione avviene un cambiamento di forma ma non di materia. Per cui la specie eucaristica sa di pane ma non è pane.
Non sono sicuro se è giusto quello che ho scritto, eventualmente lo correggerò in seguito.
Oggi i teologi aggiungono alla suddetta dottrina altri due elementi: la transignificazione e la transfinalizzazione. Questi li spiegherò dettagliatamente in seguito. In sintesi, nell'Eucaristia non si deve sottolineare solo il momento della consacrazione del pane e del vino come ai tempi di S.Tommaso. Tutta la celebrazione è azione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e tutta la celebrazione non è altro che la riattualizzazione dell'unico sacrificio di Cristo avvenuto 2000 anni fa circa. Per riattualizzazione si intende che gli stessi effetti salvifici, le conseguenze salutari per l'umanità e per la comunità presente nel momento della celebrazione si compiono di nuovo, il sacrificio non è nuovo perchè Dio vuole amore non più sacrifici (v. Rito dei sacrifici dell'Antico Testamento), il sacrificio è sempre quello di Cristo, sono gli effetti che si riattualizzano per noi oggi. La conseguenza?
Il perdono dei peccati. Come Cristo sulla croce vince la morte e quindi il peccato, così anche oggi grazie alla celebrazione eucaristica in Cristo, per amore del Padre nello Spirito Santo otteniamo la stessa grazia. Con la celebrazione entriamo in comunione con Lui e ripieni della sua linfa d'amore il nostro peccato se, sinceramente pentiti, viene cancellato.

 
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Dio è Amore

Post n°19 pubblicato il 09 Aprile 2007 da pips10

Non riesco ad accettare l'immagine di Dio dell'Antico Testamento o Prima Alleanza per gli amici ebrei. Essa è contraddittoria: a volte crudele, a volte piena di amore. Ci sono passi bellissimi sull'amore di Dio e passi struggenti. Questo viene spesso giustificato con la gradualità della pedagogia di Dio nei confronti del popolo d'Israele. Dio si fa conoscere a poco a poco e per questo permette certe crudeltà. Ma nell'Antico Testamento, certi episodi di morte, di distruzione, vengono attribuiti come volontà di Dio. Ma come può essere? Non può esistere che per giustificare la suddetta pedagogia Dio si mette a giocare alla guerra!!! E' molto più logico, secondo la mia modesta opinione, che determinati fatti, causati e creati dall'uomo che ancora non conosce Dio, siano stati tramandati dalla tradizione orale e confluiti  successivamente  nella redazione  biblica attribuendoli alla volontà di Dio per rafforzare l'amore di Dio per Israele. La conseguenza di questa mia opinione è che non si può considerare la Bibbia ispirata in senso letterale come alcune confessioni religiose professano. Quindi stiamo attenti con le interpretazioni. Perchè se passa questo principio che tutto è ispirato in senso letterale anche S.Paolo dice che le donne in assemblea non devono parlare ma se hanno da dire qualcosa deve dirla al marito perchè ne è il capo. Immaginiamo la conseguenza di tutto questo......

 
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Post N° 18

Post n°18 pubblicato il 27 Novembre 2006 da pips10

Cristianesimo
Quando Gesu' dice a Pietro: "Pasci i miei agnelli" per ben tre volte, sembra che Egli voglia una risposta al triplice tradimento di Pietro: "Quando cantera' il gallo tu mi rinnegherai tre volte". Inoltre, la Chiesa Cattolica nel corso della sua storia ha interpretato queste parole insieme al celebre passo "A te daro' le chiavi del regno dei cieli" come un "mandato" dato da Gesu' a Pietro stabilendo cosi' una sorta di primato di Pietro sugli altri apostoli, il cosiddetto "primato petrino" e di conseguenza la trasmissione di questo primato anche ai suoi successori. L'interpretazione di questi passi sotto questa luce, nasce in un periodo storico successivo a quello dei primi cristiani e dei Padri della Chiesa. Analizzando gli Atti degli Apostoli e le lettere apostoliche, non si evince un primato di Pietro sugli Apostoli in senso strettamente giuridico o verticistico. Alcune decisioni importanti devono essere prese in presenza di Pietro, ma a volte si parla anche delle "tre colonne" della comunita' di Gerusalemme Pietro, Giacomo, Giovanni. Il ruolo di S. Paolo durante la sua predicazione e' spesso sganciato o sembra parallelo a quello di Pietro. Che Pietro abbia una certa importanza non e' in discussione, non si spiegherebbe il cambio del nome da Simone a Pietro da parte di Gesu', il fatto che Giovanni nella corsa al sepolcro si ferma per far entrare prima Pietro ecc...Per i vangeli, scritti susseguentemente alla risurrezione, e' innegabile l'importanza di Pietro per la prima comunita', ma il modello strutturale delle prime comunita' cristiane che si evince sembra piu' circolare che verticistico. Pietro sembrerebbe il primo pastore o anziano o episcopo (vescovo) della prima comunita' cristiana formata dagli apostoli e dai primi discepoli. Poi grazie all'evangelizzazione nascono altre comunita' dove vengono messi a "capo" altri responsabili, pastori, anziani, episcopi. Sembra proprio che questi siano i successori di Pietro, nel senso di responsabili della propria comunita'. Traducendo questo ai nostri tempi, e' come se i vescovi e, azzarderei anche questa ipotesi, i presbiteri (preti) siano i successori di Pietro. L'unica differenza sarebbe che i preti sono vescovi in un territorio piu' piccolo. Ma la Chiesa cattolica ha interpretato il primato petrino in senso universale, cioe' per tutta la Chiesa giustificando il fatto che ogni succuessore di Pietro ha il primato su tutta la Chiesa Universale (cattolica, appunto). E questo e' uno se non il primo, punto di discordanza con la Chiesa Ortodossa che non riconosce questo primato al Papa. Se si rinunciasse, la strada per una comunione piena sarebbe spianata e, non solo, con la Chiesa Ortodossa.

 
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