Creato da Favolosa.Mente il 26/09/2011
Mente

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
patatozziPerturbabileontheroad.italaindelegnLord_TaliesinComeLa_PaprikaEskimo77furia19781Primo_CapitanoDanzaSulMioPetto77helen775lesyeuxsansvoixpicche_mareagratiasalavidaprimaver
 

Ultimi commenti

 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 

:)

Post n°3 pubblicato il 30 Settembre 2011 da Favolosa.Mente

 
 
 

Cosa pensa il Pensatore?

Post n°2 pubblicato il 29 Settembre 2011 da Favolosa.Mente
Foto di Favolosa.Mente

Se ne rimane li, impietrito, nel suo elegante abito, come se mai nessuna vita lo avesse attraversato dentro, come una statua, etereo, mentre però i suoi occhi vibrano di un intenso non mai sondato, sorridenti e seri, accigliati e dolci, benevoli e rimproveranti, ed al contempo vicini e lontani, ed al contempo lucidi e opachi, ed al contempo sobri e pazzoidi, intimi, sciolgono, feriscono ed al contempo rallegrano, resuscitano ed al contempo uccidono, fanno male, fanno bene, fanno tutto ed il contrario di tutto, sono gli occhi di un Angelo o forse di un Demone? Scherniscono o … nooooooo … non saran mica  tristi? E quelle labbra, morbide da sprofondarci dentro, giocano le loro linee con le ombre tanto da non poterne decifrare l’espressione, ma quel che è certo è che … non sono sorridenti, e tutto il Bosco aspetta quel Sorriso, perché da esso dipende la sua sopravvivenza.

Il Pensatore è l’anima del Bosco, nessuno sa quale maledizione lo abbia voluto tale, ma sta di fatto che ormai da anni tutti gli Animali che lo abitano si recano a turno al suo cospetto nel tentativo, vano, di interpretarne il pensiero; qualora qualcuno dovesse riuscire nell’impresa, leggenda vuole che le sue labbra si pieghino all’insù, nel gesto di un sorriso, e che finisca al contempo l’inverno e quindi l’inferno che vuole il Bosco in questione privo di frutti, di cibo, di acqua, di ispirazione e sentimento, e quindi persino privo di riprodursi, di dar continuità alle  specie; il Bosco è morto se il Pensatore non sorride, e perché sorrida qualcuno deve interpretare il suo pensiero.

Che cosa pensa il Pensatore?

Si reca al suo cospetto l’Aquila, lo osserva a lungo, lo scruta ed egli scruta lei, pur senza mai modificare quell’espressione ambigua, poi l’Aquila si esprime: “ Il Pensatore pensa a tutti i voli che ha spiccato, alla gioia, alla paura, all’ansia, all’euforia, alle ambizioni che sempre lo hanno spinto a volare, e non importa quali o quanto lo abbiano portato in alto, conta lo spirito che c’era dentro, a questo pensa il Pensatore!”

Poteva essere, e tutti gli abitanti del Bosco speravano fosse così, ma benché alcuni giurarono di avere scorto per un fulmineo istante un luccichio negli occhi del Soggetto, le sue labbra rimasero impalpabili, e fu l’inverno, ancora, per il Bosco.

E giunse al suo cospetto il Leone, forte, orgoglioso, fiero, lo fissò dritto negli occhi mentre accarezzava  con la zampa la sua folta e lucida criniera poi gli disse:” Quanto coraggio c’è voluto ad esser quel che sei? Quanti si son tirati indietro nel mentre tu, pur contro i tuoi interessi, sei sempre andato avanti? Calunniato, accusato, ferito, contrastato, sanguinante a volte, ma forte dei tuoi principi, dei tuoi ideali, delle tue convinzioni, che mai nessuno è riuscito a sottrarti; adesso ti chiedi, continuare perché? Per coerenza? Per dimostrare a te stesso e agli altri che avevi ragione a crederci, nelle tue guerre perse? Per fare rabbia a chi ti ha sempre remato contro, e dare gloria a chi invece , con facili  parole di conforto ti sosteneva, mentre comunque il c .. o lo rischiavi sempre e soltanto tu? Ebbene, se è solo per questo, se non c’è niente di più, da leone a Leone, io credo che non ne valga la pena”.

Così dicendo il leone gli volse le spalle e si incamminò verso la sua fiera tana, ma nell’andare non seppe resistere e si voltò a guardare l’espressione del Pensatore, che non era variata neppure di una virgola.

Ed era giunto il turno dell’Elefante, ma siccome dopo mesi di cammino era giunta finalmente la Lumaca, gli cedette il turno, onde evitare che tornasse alla sua casa ad aspettare la sua ora di parlare al Pensatore, e la Lumaca disse:” Il Pensatore pensa ai lunghi cammini che ha percorso per arrivare fin qui, fino al punto di non ritorno, fino alla svolta, definitiva, finale,  cos’ha raccolto lungo la strada? Che cosa ha perso? Il Pensatore sta bilanciando, e tutti noi non siamo che un chicco dall’una o dall’altra parte della bilancia, il suo pensiero penderà come sempre dalla parte verso cui pende la più parte di noi, perché egli non ha mai pensato soltanto  a se stesso, ma al bene comune di chi non lo merita”.

Superfluo dire che l’espressione del Pensatore, imperturbabile come immortale, restava figara, e l’Elefante ormai spazientito dall’alto della sua grezza mole schiacciò la Lumaca senza neanche attendere che si recasse altrove e finalmente sbraitò:” Caro Pensatore, io ti ho capito sai? Tu vuoi qualcosa in cambio, perché sorridere senza ottenere nulla? Ebbene eccoti, gli ultimi frutti del Bosco raccolti in tuo onore, mangiali, godine, saziati, in cambio di un solo sorriso, che faccia di me l’Eroe che ha salvato il Bosco, e di te il più ricco e sazio dei Pensatori”.

Al che, qualcuno giurò persino, d’aver visto le lacrime vacillare nello sguardo del Pensatore, ch’eppure non pianse e non rise, se ne restò li perpetuo, nel suo elegante abito, nel suo elegante sguardo, nel suo gentile e mai villano gioco d’ombre, ad aspettare l’arrivo della Volpe, e della Zebra, e del Ghepardo e della Talpa,  pare che persino alcuni Umanoidi simili a Lui fossero partiti da terre lontane per la salvezza del Bosco, di quel fitto Bosco che forse non meritava d’esser salvato, ma che era stato per brevi o lunghi tempi la Casa di tanti, e tanti volevano salvarlo.

CHE COSA PENSA IL PENSATORE ???

 
 
 

C’era una volta …

Post n°1 pubblicato il 26 Settembre 2011 da Favolosa.Mente
Foto di Favolosa.Mente

… Un Sorriso, che non voleva nascere, ed una Lacrima, che non voleva nascere neanch’essa, e c’era pure una Primavera, che non era quella di Vivaldi, ma ci somigliava molto, e che a differenza del Sorriso e della Lacrima aveva una grandissima voglia di sbocciare e godere d’ogni profumo e d’ogni beltà che sapesse offrirgli la Vita.

Ma Primavera non poteva nascere se prima non fosse sgorgata Lacrima ad irrigare i suoi semi e la terra, ne se Sorriso non fosse sbocciato a benedire e irradiare i suoi fiori; così dall’alto della sua saggezza un po’ cinica, Primavera,  decise di intermediare per convincere quei due testoni a nascere, e interrogò la Lacrima:

“Oh Lagrimuccia cara,bella, dolce, soave, perché ti rifiuti di nascere, pur sapendo che così daresti vita al mio cuore?”

E Lacrima rispose:

“Perché non son degna di esistere se non per Sorriso, tutto il mio fare, il mio dire, il mio respirare,  esiste solo in virtù di Sorriso”.

Così dicendo, pur vacillante e incerta, Lacrima si rintanò nel suo profondo rifugio, e Primavera comprese che non sarebbe mai nata senza Sorriso, così decise di interloquire con Sorriso:

“Amico mio, Sorriso, perché ti rifiuti di nascere, pur sapendo che Lacrima vive solo per te e di te, cosa ti costa in fondo, si tratta solo d’un piccolo gesto, suvvia, fai il bravo”.

E Sorriso rispose:

“ Sorridere per quella? Non sono mica il suo zimbello, giammai, non merita neanche un ghigno, neanche un cenno, eppure uno sputo sarebbe troppo”.

Così dicendo si accigliò ancor più di prima, e lasciò crescere intorno a se una folta barba, onde evitare che Lacrima potesse scambiare ogni sua smorfia per un sorriso rivolto a lei .

FINALE 1

L’autunno era alle porte, presto sarebbe stato inverno, e senza che mai nascesse Primavera, non era giusto, così Primavera si recò da Lacrima e le disse:” Sorriso ti detesta, pensa di te le cose peggiori, e se non nasce è solo perché tu non possa mai pensare che sia per te”.

E Lacrima rispose:

“Allora tanto vale io muoia, arsa, secca, sterile, il mio rifugio sarà anche la mia tomba”.

Ma già nel dirlo vacillava più del solito, quella triste verità l’aveva scossa al punto da non riuscire più a trattenersi.

E Primavera corse da Sorriso e gli disse:

“Guarda, la vedi? Piange anche senza di te, si è stancata di aspettarti e adesso piange per un nonnulla, non era vero niente, non è per te che viveva”.

Sorriso guardò Lacrima, e per la rabbia rise, e rise tanto forte che le sue risate si sentirono oltre oceano, e più Sorriso rideva e più Lacrima piangeva, e Primavera sbocciava, tornò da Lacrima e l’abbracciò fortissimo, si fusero insieme e fiorirono, mentre Sorriso continuava a ridere sguaiato.

 

FINALE 2

L’autunno era alle porte, presto sarebbe stato inverno, e senza che mai nascesse Primavera, non era giusto, così Primavera si recò da Lacrima e le disse:” Sorriso è ferito, frustrato per via di tutte le incomprensioni che ci sono state tra voi, e si rifiuta di nascere perché ha paura di soffrire ancora”.

Allora Lacrima rimase ammutolita, volse lo sguardo in terra e prima che se ne accorgesse già stava sgorgando.

E Primavera corse da Sorriso e gli disse:

“ Guardala, la vedi? Piange perché ha appreso il tuo dolore, e perché non può far nulla per lenirlo; piange perché ti ama”.

Così Sorriso senza neanche rendersene conto incominciò a sorridere.

E incominciarono a guardarsi con altri occhi, Sorriso e Lacrima, e un po’ ridendo e un po’ piangendo, di la, sbocciava Primavera.

FINALE 3

 L’autunno era alle porte, presto sarebbe stato inverno, e senza che mai nascesse Primavera, non era giusto, così Primavera si recò da Lacrima e le disse:”Cara, sei stata solo un gioco, ne io ne Sorriso ti abbiamo mai considerata più di quello che sei, una gocciolina un po’ salata facilmente sostituibile con mille altre pronte a sgorgare prone, quindi che tu sgorghi oppure no, non ce ne può fregar di meno”.

Poi Primavera corse da Sorriso e gli disse:

“ Ma tu davvero stai a pensare a quella? E lasci che le tue azioni ne sian condizionate? Ma va là, prendimi sotto braccio e andiamo per la nostra strada”.

Così Sorriso e Primavera si presero sottobraccio e se ne andarono via per sempre, a far baldoria, a ridere e a scherzare con le loro chitarre, insieme ad altre lacrime,e Lei chissà, nessuno lo seppe mai che fine fece.

FINALE 4

L’autunno era alle porte, presto sarebbe stato inverno, e senza che mai nascesse Primavera, non era giusto, così Primavera si recò da Lacrima e le disse:”Non è giusto, voi due pensate solo a voi stessi, ed io che bramo di leccarti? “

Poi si recò da Sorriso e gli disse:

“ Amico mio, avrai anche le tue ragioni, ma io, che ho fatto avanti e indietro tutto il tempo, merito forse questo? Morire in questa storia senza mai avervi avuto un ruolo? Non è giusto”.

Così Sorriso e Lacrima si scambiarono qualche complice sguardo, e poi guardando Primavera con dolcezza l’ accolsero in un grande abbraccio, e insieme risero e piansero e … e tanto altro.

Quale FINALE ti piace di più ???

 

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963