favole verdi

Post N° 2


La sconfitta  di Artemisio In un villaggio sottomarino viveva una comunità di animaletti davvero strani: erano a forma di palla, neri, con una boccuccia che sembrava una lanterna e per spostarsi, rotolavano. Gli abitanti dei villaggi vicini li chiamavano “ricci” perché avevano, per così dire, un carattere pungente. Ma la tranquillità di quel posto fu messo in serio pericolo per la presenza di uno stregone, Artemisio, famoso negli oceani per la sua crudeltà e avarizia.“non posso credere che una intera comunità sia cattiva” pensava , “ se così fosse, con il passar del tempo questi ricci potrebbero avere la meglio anche su di me. Devo distruggerli!!!”Fu così che Artemisio, utilizzando un suo potere, riuscì a nascondersi, senza esser visto da alcuno, in un anfratto del fondale, in attesa di colpire un maggior numero possibile di ricci, senza nemmeno affaticarsi.“ fra poco, usciranno per la solita passeggiata serale. Aspetterò..e con una sola scarica di fulmini, li distruggerò tutti!! Ahh!Ahh!Ahh! si ricorderanno di questa sera! Oh! Se la ricorderanno!”e rideva e pregustava il piacere di vedere quei poveri animaletti giacere senza vita in fondo ala mare.Artemisio, però, non aveva fatto i conti con due piccoli ricci che amavano studiare e che per non essere disturbatisi erano rifugiati in una grotta vicina a quella che ospitava lo stregone.Il riccio Provolino non aveva visto Artemisio ma aveva sentito i suoi progetti e le sue risate:”senti anche tu?”“sì” disse Ninetta tremante, “che facciamo?”“corriamo ad avvertire glia altri, qualcosa ci inventeremo. Anzi no, facciamo una cosa: passiamo dal falegname del villaggio e preghiamolo di costruire in fretta delle armature per tutti. Dai, Ninetta, vedrai che alla fine saremo noi a ridere”“non sarà uno scherzo?” azzardò ancora ,Ninetta“ma che scherzo!dai, sbrighiamoci”“dobbiamo parlarti subito e in privato” disse Provolino quando si trovò davanti al riccio-falegname e “ mi dovete dare almeno 24 ore, so già quello che devo fare per tutti voi. Adesso andate, avvertite tutti gli altri che non escano per la solita passeggiata. Domani sarà tutto sistemato” e così dicendo andò nel retrobottega per mettersi subito al lavoro. Ninetta e Provolone tranquillizzati dal riccio-falegname, fecero come lui li aveva detto: andarono ad avvertite gli amici e parenti che per quella sera dovevano restare chiusi nelle loro casette.  Ma ecco arrivare Tonino, il pesce-postino, che gli consegnò la bolletta dell’energia consumata. Avaro come era,alla lettura della costosa bolletta dell’energia consumata per le scariche elettriche e per i fulmini, svenne.Po, come  per incanto, sparì dalla comunità dei ricci. Da quel momento, anche se il pericolo rappresentato da Artemisio non c’era più, i ricci pensarono bene di mantenere quell’armatura protettiva fatta da aculei forti e resistenti. il giorno dopo, come promesso, ognuno aveva un’armatura di legno che come si sa, respinge le scariche elettriche. Lo stregone si trovò davanti una distesa di biglie di legno:” che cosa significa tutto questo? “tuonò “ ah, non mi sfuggirete, comunque” e così dicendo cominciò a lanciare fulmini ,saette e scariche elettriche sui ricci , senza però provocare alcun danno. Tutti i ricci protetti dai loro gusci di legno, se la ridevano sbeffeggiavano il cattivo Artemisio. Questo, invece , era sempre più furioso continuava a mandare fulmini..fulmini..fulmini.