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R. BACH "IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTONE"

 

TRATTO DAL FILM "LA RICERCA DELLA FELICITą"

 

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I ricci di Schopenhauer

Post n°4 pubblicato il 26 Luglio 2011 da drlicia
 

 

 

I componenti di una famiglia di ricci, in una fredda giornata di inverno,
si strinsero vicini per proteggersi con il calore reciproco.
Ben presto però, sentirono il dolore delle spine reciproche;
questo dolore era tale che li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'atro.
Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò ancora a stare vicini,
sentirono nuovamente il dolore.
Venivano così sballottati avanti ed indietro tra due mali, il Freddo ed il Dolore.
Tutto questo finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca,
che rappresentava la migliore posizione per non aver più freddo e non sentire dolore.

I comportamenti e le esigenze degli altri sono le spine. Alcuni ricci però sono in grado di produrre molto calore interno.Questi sono in grado di trovare la giusta distanza dagli altri o addirittura a rinunciare a stare con loro pensando di poter vivere bene da soli...Questa storia fa rilfettere sulla complicatezza dell'animo umano.
Tutti noi aborriamo la solitudine, abbiamo paura di rimanere completamente da soli senza nessun affetto e nessun punto di riferimento. Tra le persone, così come tra i ricci, c'è chi produce più calore interno cioè chi riesce a vivere meglio di altri da solo facendo forza solo sulla propria forza e su se stesso. C'è chi non si fida degli altri, chi vede il prossimo come un "nemico" da sfidare e vincere, come un impedimento al raggiungimento della propria felicità.
Poi ci sono altre persone che invece hanno più freddo, che vengono spinte dall'istinto ad avvicinarsi ad altre persone anche se sono coscienti che ogni persona ha le proprie "spine" e che quindi avvicinarsi e affezionarsi esageratamente ad un altro individuo potrebbe portarlo a ferirsi e a farsi male.

Eppure un epilogo felice di questa storia potrebbe essere che...

.... i ricci scoprirono che l'unico modo per stare vicini era quello di voltarsi ed abbracciarsi, offrendosi reciprocamente l'addome (per gli animali, è la parte più delicata che contene le funzioni vitali) ovvero FIDANDOSI DELL'ALTRO.

Nella vita e nelle relazioni, la diffidenza verso l'Altro ci porta a percepire solo le "spine" dei rapporti sociali e ci spinge all'evitamento.

 
 
 

Il giudizio di Re Salomone

Post n°5 pubblicato il 28 Luglio 2011 da drlicia
 

Due donne si presentarono da Salomone: ciascuna aveva partorito un figlio a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro ed entrambe dormivano nella stessa casa. Una notte accadde che uno dei due bambini morì e sua madre, secondo l'accusa, aveva scambiato il figlio morto con quello vivo dell'altra donna mentre questa dormiva. Salomone, dopo aver ascoltato le due donne sostenere più volte le loro tesi, fece portare una spada e ordinò che il bambino vivente fosse tagliato a metà per darne una parte a ciascuna di esse. Allora la vera madre lo supplicò di consegnare il bimbo all'altra donna, pur di salvarlo. Salomone capì così che quella era la vera madre e le restituì il bambino.

 
 
 

Tratto da 'Tutti i racconti" (1950-1972) di Fredrick Brown

Post n°6 pubblicato il 30 Luglio 2011 da drlicia

                                   LA SENTINELLA

                                
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano 50mila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d'anni, quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto.

Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.

E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.

Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante e senza squame...

( Fredrick Brown, 1992, A. Mondadori Editore)

Proposta di Lorena Corsini: "Breve racconto per considerare le cose da un altro punto di vista,  può servire a combattere i pregiudizi legati a chi è sentito come diverso da noi... "

 
 
 

IL VALORE

Post n°7 pubblicato il 08 Settembre 2011 da drlicia

 

 

 

 

Luca, con la faccia triste e abbattuta, incontrò la sua amica Laura fuori da scuola, e si fermò a fare due chiacchiere con lei. Triste, depresso, ebbe la forza di parlarle della sua timidezza delle sue preoccupazioni sulla scuola, sugli amici, sulla famiglia e via dicendo.

Tutto sembrava andar male nella sua vita. Laura introdusse la mano nella borsa, prese un

biglietto da 100 EURO e gli disse: Vuoi questo biglietto?

Luca, un po' confuso, all'inizio le rispose: Certo Laura... sono 100 EURO, chi non li vorrebbe?

Allora Laura prese il biglietto in una mano, lo strinse forte fino a farlo diventare una piccola pallina. Mostrando la pallina accartocciata a Luca, gli chiese un'altra volta: E adesso, lo vuoi ancora? Laura, non so cosa intendi con questo, però continuano ad essere 100 EURO. Certo che lo prenderò anche così, se me lo dai.

Laura spiegò il biglietto, lo gettò al suolo e lo stropicciò ulteriormente con il piede ,riprendendolo

quindi sporco e segnato. Continui a volerlo?

Ascolta Laura, continuo a non capire dove vuoi arrivare, rimane comunque un biglietto da 100

EURO, e finchè non lo rompi,conserva il suo valore....

Luca, devi sapere che anche se a volte qualcosa non esce come vuoi, anche se la vita ti piega o

accartoccia, continui a essere tanto importante come lo sei stato sempre...

Quello che devi chiederti è quanto vali in realtà, e non quanto puoi essere demoralizzato in un

particolare momento.

Luca si bloccò guardando Laura senza dire una parola, mentre l'impatto del messaggio entrava

profondamente nella sua testa. Laura mise il biglietto spiegazzato nella sua mano, e con un sorriso

complice disse:

Prendilo, ritiralo perchè ti possa ricordare di questo momento quando ti sentirai male... però mi devi

un biglietto nuovo da 100 EURO per poterlo usare con il prossimo amico che ne avrà bisogno.

Gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò verso la porta. Luca tornò a guardare il biglietto,

sorrise, lo guardò e con una nuova energia e si allontanò contento e non più triste come prima

Quante volte dubitiamo del nostro valore, di cosa meritiamo veramente e che possiamo

conseguirlo se ce lo promettiamo? Certo che non basta con il solo proposito... Si richiede azione

ed esistono molte strade da seguire

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: drlicia
Data di creazione: 26/07/2011
 

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L. Sepulveda :"La gabianella ed il gatto che le insegnò a volare"

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