classe62

antefatto:
Negli anni '70, quando si decideva dove passare le vacanze difficilmente poi si cambiava posto.
Si diventava come una grande famiglia. Ritrovavi il meccanico, la famiglia Pollastri, tutti i tuoi amici.
Anche le famiglie olandesi e tedesche ogni anno si ritrovavano, nello stesso campeggio,stessa piazzuola, con la stessa rouloutte.
La sola differenza, e che tutti avevamo un'anno di più.

Quell'estate del '76, si sparse la voce tra tutti i ragazzi, che da lì a poco sarebbe arrivata una nuova famiglia dalla germania con due ragazze stupende.
Cosi tra di noi iniziammo a scommettere su chi per primo ci avesse provato, fantasticando su cose del genere.
La giornata passò come sempre, in spiaggia, sul pedalò e a suonare la chitarra, poi la cena e subito al porto a mettere dischi
nel jubox, giocando a calcio balilla e cercando argomenti più o meno interessanti per conoscere qualche ragazza.
Nicola ad un tratto mi fece notare, che sedute in angolo due ragazze nuove del posto, bevevano due birre in lattina. Ed erano da sole.
Mi girai verso gli amici, presi due stuzzicandenti, ne ruppi uno in due parti e ci affidammo al fato. Chi avrebbe scelto il legnetto più lungo,
sarebbe stato quello prescelto per il contatto.

Fortuna.. per me, a scegliere il legnetto più lungo fu Nicola, unico a sapere anche il tedesco,Visto che dal tono di voce delle ragazze ,capimmo subito che erano straniere.

Manuela era bionda, e la più minutina delle due, che scoprimmo solo dopo essere cugine.Noi però eravamo in tre.Uno di noi era decisamente di troppo. E cosi come spesso
accade, da predatori diventammo prede. In meno di un niente,le due ragazze avevano già fatto la loro scelta. Manuela cercò un pò goffamente di conversare con me
mentre la cugina andava spedita di "tedesco" con Nicola. Enzo, visto la situazione lasciò il gruppo dopo pochi minuti.

Per tutta la sera mettemmo dischi nel jubox, restando insieme a bere birra, al chiaro di luna seduti sulla balaustra del bar.
Come lo invidiavo Nicola. Lui. Con il suo tedesco, l'inglese
e sapeva anche un pò di francese.. e che cavolo.
Tornati al boungalow , pensai tutta la notte come risolvere il problema della lingua. Manuela mi piaceva proprio tanto e dovevo trovare a tutti i costi, il modo di conversare con lei. Alle otto del mattino ero già in piedi. Colazione al bar, e di corsa in paese per andare a comprare un dizionario tascabile di tedesco.Ritornai in campeggio tra le risa di tutti. Era l'eta dei primi amori e cosi, nella mano sinistra tenevo la sua mano e nella mano destra il dizionario. Ogni tanto ci fermavamo per abbozzare discorsi, che il più delle volte finivano con un bacio e ridicole risate.Fù una passione molto tenera, che durò tre anni durante il quale lei scrisse molte lettere e cartoline di ogni genere.
Fino a quando un'estate arrivo lei, il suo ragazzo ed un neonato.Suo figlio Nikolas.Io la salutai con un bacio sulla guancia e notai che aveva dei lividi sulle gambe e sulla pancia. Ricordo che mi fece effetto, vedere la "mia Manuela".. così cambiata. Ma lo sguardo ed il suo sorriso , erano sempre quelli.

L'ultima volta che la vidi, fu dentro le toilette. lei mi fermò, cercò di spiegarmi qualcosa che io non compresi, e mi diede un bacio.

Tutti gli anni,il giorno del mio compleanno ricevevo una cartolina di auguri con le sue foto e le foto dei suoi bambini. Poi di colpo a causa probabilmente di molti traslochi non arrivò più niente.

Che peccato! Che anche il grande facebook non sia stato in grado di ritrovarla. Ma come si dice in questi casi: - La vita è strana. Chissa.. forse un giorno, sarà lei a ricordarsi di me. -
E magari,ripensando a quegli anni, potremmo iniziare dicendo: - Dove eravamo rimasti? Cara Manuela. -