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Sito non ufficiale , blog juventino , tutto sulla juventus

 

 

Conte: "Juve stanca, ma non molla niente"

Post n°75 pubblicato il 27 Marzo 2014 da andrea_del

 

Conte: "Juve stanca, ma non molla niente"

TORINO - L’esaltazione dei giocatori, la preoccupazione per la compressione degli impegni e la dilatazione degli infortuni, poi una battuta pure per Sabella, il ct dell’Argentina. Con tanto di mano tesa verso Cassano, alla faccia delle polemiche degli anni scorsi sui «soldatini». Ruotano su questi cardini le dichiarazioni di Conte, una volta archiviata la vittoria col Parma e con lo scudetto sempre più in cassaforte. E si comincia proprio dall’apologia di Tevez, match winner con i gialloblù e capocannoniere della A.

 

TEVEZ - «Lui dà tanto alla Juve, ma anche la Juve dà tanto a lui. La sua classe si esalta nella nostra organizzazione di gioco, che lo favorisce: non a caso quest’anno segna così tanto. Sta facendo qualcosa di incredibile. Mi auguro di averne tanti di Tevez, è incredibile nel lavoro quotidiano come in partita. Era in diffida da tanto tempo, dispiace non averlo a Napoli, è stato ammonito, però bisogna farsene una ragione. Ho grande fiducia in tutti gli altri attaccanti, supereremo anche questo problema. L’aspetto positivo è che Tevez potrà allenarsi per essere al meglio per il Lione, la prossima settimana».

 

SABELLA - Poi, stuzzicato da un cronista: «Di certo non telefono al ct dell’Argentina (Sabella, appunto; ndr) per invitarlo a convocarlo in nazionale, la prossima volta. Meglio così, Tevez resta con noi e si allena, anche perché quando ci sono le nazionali perdo sempre un sacco di giocatori... Se proprio dovessi chiamare Sabella, lo farei solo per dirgli di continuare a non convocarlo, Tevez!».

 

EMERGENZA - Poi, in generale: «Ci godiamo una vittoria importante contro una squadra che arrivava da 17 risultati utili di fila ed è un’ottima formazione. Sono molto contento, molto soddisfatto. I miei ragazzi stanno compiendo cose straordinarie, continuano a sorprendere anche me. Giochiamo ogni tre giorni, per via degli infortuni non posso neanche fare molto turnover, eppure tutti danno il massimo nell’emergenza. Spero di recuperare al più presto gli inforunati (da Barzagli a Ogbonna, già solo per per la difesa; ndr), ma di sicuro non accadrà domenica a Napoli. Giocando con quasi sempre la stessa formazione ogni tre giorni non puoi pensare di non pagare dazio, la stanchezza è inevitabile, si è vista anche nella ripresa col Parma. Questa è la cosa che più mi preoccupa, per il futuro. Ma resta la grande gioia per ciò che stiamo facendo, nonostante tutto. Anche stavolta: una vittoria importante in una partita difficilissima».

 

CASSANO - A maggior ragione acquistano un valore gli elogi per il Parma. E pure per Cassano. «Il Parma ha tanti bravi giocatori che potranno anche diventare sempre più importanti, penso per esempio a Paletta, a Biabiany. E poi c’è Cassano: ha giocato bene e quando gioca così un po’ ti fa venire rabbia. Pensi: perché non gioca in una grande squadra? Ha fatto grandi cose contro di noi».

 

RIGORE - Sull'episodio contestato dal Parma, poi, Conte ha un'idea precisa: "La gamba di Bonucci è nettamente davanti a quella di Parolo: basta questo per chiarire ogni dubbio". Mentre sul finale fa autocritica: "A fine partita ci siamo deconcentrati e questo non deve accadere. Ma d'altronde sentivamo il peso di questa vittoria, il Parma era imbattuto da 17 partite. C'è stata un po' di pressione ed anche un po' di stanchezza che ora comincia a farsi sentire". Conte non teme la stanchezza ma..."dobbiamo rispettarla perché da qui alla fine incontreremo squadre che daranno il 110 per cento contro di noi. Putroppo questo calendario non ci aiuta, forse dovremmo cominciare prima il campionato ma qui ce la prendiamo con calma. In Germania ci sono meno squadre e addirittura fanno la pausa invernale".

 

 

 
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Juventus , Moggi

Post n°74 pubblicato il 18 Aprile 2010 da andrea_del

Moggi: «Elkann-Blanc? A buon intenditor, poche parole»

L'ex ds della Juventus: «Mandare via Ranieri a due giornate dalla fine, un buon tecnico, fu una scelta improponibile, una decisione unica nella storia del club. Non voglio esprimere giudizi, i fatti sono davanti agli occhi di tutti. Basta guardare l’iter della nuova gestione. Dalle mie parti si dice, a buon intenditor poche parole»

TORINO, 18 aprile - Il ds della Juve che manca, la facile ironia sull'attuale dirigenza bianconera, la gestione sballata di Ranieri e la possibilità dell'Inter di vincere qualsiasi cosa. Luciano Moggi, intervistato da ilsussidiario.net, parla di calcio e non di Calciopoli («Va bene l’intervista, ci mancherebbe, ma basta, per favore, parlare delle ultime vicende»). Il campionato? «Finale avvincente, credo che si deciderà tutto all’ultima giornata. L'Inter soffre di stress ma è la squadra migliore, può vincere tutto. E se un allenatore vince, è bravo».

RANIERI E BLANC-ELKANN - «Ranieri è un buon allenatore. La Juventus ha avuto fretta. Mandarlo via a due giornate dalla fine è stata una scelta improponibile. La società ha preso una decisione unica nella storia del club. Non voglio esprimere giudizi: I fatti sono davanti agli occhi di tutti. Basta guardare l’iter della nuova gestione. Dalle mie parti si dice, a buon intenditor poche parole».

UN DS ALTO DUE METRI - Alla Juve «Ci vorrebbe un direttore sportivo alto due metri perché il direttore sportivo alla Juventus, visto che si creano molte situazioni contrarie, deve guardare dall’alto in basso tutto e tutti».

 
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Juventus , Calciopoli

Post n°73 pubblicato il 18 Aprile 2010 da andrea_del

«Moratti mi fece indagare su Juventus e De Santis»

Tavaroli, ex responsabile della sicurezza di Pirelli e Telecom attacca il presidente dell'Inter: «Mi ha chiesto lui di controllare i bianconeri». Negli atti del processo Telecom il club nerazzurro accusato di avere anche sorvegliato i telefoni di Bergamo, Pairetto e Gea»

TORINO, 18 aprile - Secondo Giuliano Tavaroli, che lo ha dichiarato sotto giuramento, Massimo Moratti aveva organizzato un’indagine su Calciopoli con più di due anni d’anticipo ri­spetto al maggiore Attilio Auricchio, ordinando indagini ai limiti della legalità su arbitri, designatori e Juventus. Il presidente dell’Inter ha sempre negato, o ammesso molto parzialmente, ciò che l’ex responsabile della sicurezza di Pirelli prima e di Telecom poi ha dichiarato nel processo che lo vede protagonista. Indagini che il Tavaroli ha ricostruito nei suoi interrogatori presso la Procura della Re­pubblica di Milano del 2006, le cui trascrizioni, insieme ad altri documenti riguardanti quella vicenda, furono tra­smessi alla Figc nel marzo 2007 e fecero scattare un’inchiesta. Così come scattò, però, l’inchiesta fu archiviata, non perché i pesantissimi e circostanziati addebiti di Tavaroli a Moratti vennero considerati falsi o inconsistenti, ma perché i fatti erano prescritti. Si parlò, il 23 giugno del 2007, al termine dell’inchiesta iniziata da Francesco Saverio Borrelli e chiusa da Stefano Palazzi di “archivia­zione pesante”, visto che nel comunicato ufficiale la Figc non definì irrilevanti i comportamenti, ma solo prescrivibili. I fatti erano del 2002, l’indagine era iniziata nel 2006: quattro anni dopo, fuori tempo massimo.

OPERAZIONE LADRONI - Ma la vicenda non è chiusa e qualche ombra sul comportamento di Massimo Moratti rimane. Perché se quello che sostiene Tavaroli fosse vero (il processo Telecom è in corso), al di là della prescrizione con la quale la Figc ha archiviato la vicenda, ci sarebbe qualcos’altro - oltre alle ultime intercettazioni telefoniche - a stridere con la lealtà e limpidezza sportiva in nome della quale fu assegnato all’Inter lo scudetto del 2006.

Leggi l’articolo completo su Tuttosport oggi in edicola

 
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Juventus , Calciomercato

Post n°72 pubblicato il 18 Aprile 2010 da andrea_del

Juve, Mancini e Blanc aspettano una chiamata

Il francese, tramite l’agente, ha fatto sapere alla Juve di essere interessato. Il tecnico del City direbbe sì
TORINO, 18 aprile - Un paio di settimane fa dentro e attorno alla Juve la definizione del dossier allenatore veniva data per imminente. Tre i tecnici giudicati idonei dai dirigenti juventini: Rafa Benitez, Cesare Prandelli e, leggermente in sottordine, Laurent Blanc. Dare percentuali in questi casi è un esercizio un po’ accademico, diciamo comunque che Benitez era accreditato de l 50% delle possibilità, Prandelli del 30, a Blanc spettava il restante 20. Poi è calato il silenzio. Squarciato dall’incontro milanese tra l’avvocato Quilon (manager di Benitez) e Jean Claude Blanc. Avvenimento molto importante, seguito però da un’apparente calma. In questi giorni (sempre dentro e attorno alla Juve) si professano fiduciosi, ma i tempi della definizione si sono dilatati.

DIFFERENTI TEORIE - Due le scuole di pensiero a tal proposito. Il partito degli ottimisti propende per un’avvenuto accordo con Benitez, al quale ora verrà dato modo di liberarsi con tutta calma. Tesi plausibile. I pessimisti si dicono invece certi che alla fine la Juve rimarrà con il cerino in mano e dovrà orientarsi su altre piste. In tal caso cosa accadrà? Di Prandelli si parla a lato, comunque novità in quella direzione si avranno solo quando qualcuno andrà a bussare alla porta dei Della Valle. Movimenti in tal senso se ne registrano, ma gli emissari sono ancora per strada...

AUTOPROPOSITIVO - Parliamo d(e)i Blanc. Tecnico in rampa di lancio monsieur Laurent, anche se nell’ultimo mese tutto gli è girato storto. Il Bordeaux infatti è stato eliminato dal Lione in Champions e ha pagato gli sforzi di una stagione vissuta sempre in prima fila, finendo con il crollare anche in campionato. A frenare il suo eventuale (non è ancora completamente fuori dai giochi) arrivo in bianconero però - e per quanto possa apparire paradossale - è la nazionalità. Blanc (e qui siamo tornati a parlare di Jean Claude) teme infatti che una Juve troppo francese possa non essere gradita all’ambiente bianconero. La notizia più interessante è però un’altra. A dispetto delle smentite mediatiche, Jean Pierre Bernes, agente di Blanc (Laurent questa volta, la confusione è garantita se mai dovesse arrivare...) ha caldeggiato alla dirigenza juventina l’ingaggio del suo assistito. A dispetto dei rumors che lo vedono abbinato una volta all’Inter e l’altra al Siviglia, il transalpino a Torino si trasferirebbe di corsa.Gianni Lovato
 

 
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Juventus , Formula 1

Post n°71 pubblicato il 18 Aprile 2010 da andrea_del

Button-Hamilton, doppietta McLaren in Cina. Alonso 4°

Il pilota inglese porta a casa una grande vittoria davanti al suo compagno di squadra e sale in testa alla classifica piloti. Partenza anticipata di Alonso che prima supera al via le Red Bull di Vettel e Webber ma poi si deve fermare per scontare una penalizzazione. Massa, giornata negativa: solo 9° e mai in lotta per i primi posti. Gran Premio condizionato dalla pioggia e da un via vai continuo nei box per il cambio gomme. Domenicali: «Giornata complessa, portiamoci a casa i punti di Fernando

 
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Juventus , Calciomercato

Post n°70 pubblicato il 18 Aprile 2010 da andrea_del

Juve, Afellay-Bastos per volare

A Benitez piace l’olandese del Psv, seguito anche dal Liverpool. E sul mercato transalpino l’obiettivo è sempre l’asso del Lione

TORINO, 18 aprile - I bookmakers inglesi sono convinti che il prossimo anno Rafa Beni­tez occuperà la panchina della Juve. Tutt’altro che incentivante la quota of­ferta a chi vuole scommet­tere su quest’ipotesi: ogni dieci sterline puntate, ne rientrano in tasca venti­tré. Per fare un confronto può essere utile verificare la quota relativa alla con­ferma dello spagnolo al Liverpool: scommettendo le solite dieci sterline, se ne incassano 30. Altro da­to interessante, è bassis­sima la quota di José Mourinho quale nuovo al­lenatore dei Reds. Ma questo può interessare so­prattutto a Massimo Mo­ratti.

COLLOQUIO IN VISTA - Insomma, la conferenza stampa d’insediamento di Martin Broughton, nuovo presidente del Liverpool, non ha scaldato il cuore degli inglesi, sempre più convinti che l’addio di Be­nitez sia imminente nono­stante le parole del presi­dente e del dg Christian Purslow portino nella di­rezione opposta: «Rafa ri­marrà con noi». Tutto ciò è molto interessante, ma non significa automatica­mente che la questione sia risolta. In realtà la Juve è convinta di avere toccato le corde giuste per ottene­re il sì dello spagnolo, of­frendogli un ricco qua­driennale, totale discre­zionalità sulle scelte del­l’area tecnica e un budget importante per il prossi­mo mercato (nell’ordine dei 60- 80 milioni in fun­zione della qualificazione, o meno, alla Champions). Tutto molto bello. Tutto assolutamente inutile se Benitez non si libererà dal Liverpool. A questo propo­sito va detto che - per an­dare incontro alle esigen­ze del tecnico spagnolo - la dirigenza bianconera ha accettato di spostare in avanti la data in cui dovrà ricevere una risposta de­finitiva. E nemmeno di poco, perché la questione potrebbe trascinarsi fino alla prima decade di mag­gio. Tutto ciò perché il cambio di assetto societa­rio a Liverpool riazzera la situazione. L’interlocutore di Benitez diventa il nuo­vo presidente Broughton e il primo colloquio operati­vo tra i due si terrà doma­ni. Oggi, infatti, il Liver­pool ospita il West Ham ad Anfield e spazio per af­frontare temi che esulas­sero da questo impegno i due non ne hanno proprio avuto.

L’ATTESA - Insomma, la Juve è costretta sua mal­grado ad aspettare. E va­luta sempre ( qui ci riferia­mo alla proprietà) l’oppor­tunità di inserire nello staff dirigenziale un tas­sello in più. Finora Jean Claude Blanc è riuscito ad arginare quella che si ostina a considerare - a torto - un’insidia, ma la possibilità dell’arrivo di un nuovo direttore gene­rale non è definitivamen­te tramontata e sarebbe ancora più probabile qua­lora fallisse la caccia a Be­nitez. Lo spagnolo è infat­ti solito operare in prima persona sul mercato. Sia nello scouting, sia nelle trattative. I suoi colleghi ( Cesare Prandelli e Lau­rent Blanc, tanto per in­tenderci) molto meno.

Leggi il resto dell'articolo sull'edizione di Tuttosport oggi in edicola

Guido Vaciago

 
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Juventus , Calciopoli

Post n°69 pubblicato il 17 Aprile 2010 da andrea_del

Moggi: «Facchetti faceva cose fuori posto, io no»

L'ex dg parla dell'allora presidente nerazzurro: «Non ho detto che ha commesso un reato, però dico che allora faceva comodo a qualcuno dire "questi sono i cattivi" e cattivi in verità non ce ne sono. Tutto finirà quando diranno che non ho fatto niente. Qui non ci sono colpevoli, qui c'è il lavoro di gente che cercava di fare l'interesse della società. Non era il sistema Juventus, era un modus vivendi dove Franco Carraro non solo parlava, ma dava indicazioni»

TORINO, 17 aprile - «Tutto finirà quando diranno che Luciano Moggi non ha fatto niente». Parola di Luciano Moggi intervenuto oggi su Radio 1 nel programma "Ventura Football Club". «Qui non ci sono colpevoli - ha spiegato l'ex dg bianconero - qui c'è il lavoro di gente che cercava di fare l'interesse della società. Non era il sistema Juventus, era un modus vivendi dove c'era Franco Carraro che non solo parlava, ma dava indicazioni». Per quanto riguarda le schede svizzere, Moggi si è difeso dicendo che possederne una non costituisce reato.

FACCHETTI - L'ex dg della Juve ha tirato in ballo anche Facchetti, ma senza voler attribuire all'ex presidente nerazzurro nessun reato. «Dicono che Facchetti è morto e non se ne può parlare: no, bisogna parlarne! Però non ho detto che Facchetti ha fatto un reato: allora faceva comodo a qualcuno dire "questi sono i cattivi" e cattivi in verità non ce ne sono. Sono il primo a dire che sia Facchetti sia altri dirigenti hanno fatto cose fuori posto, ma anche Moggi e Giraudo non hanno fatto cose fuori posto. La verità è stabilire che non c'era un sistema di Moggi, Giraudo e Bettega». Giraudo ha sbagliato a chiedere il rito abbreviato? «Secondo me ha fatto un errore, ma era in Inghilterra, aveva fretta e con la fretta non si risolvono i problemi»

 
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Juventus , Calciomercato

Post n°68 pubblicato il 17 Aprile 2010 da andrea_del

Benitez, porte aperte alla Juve

Liverpool: cambia il presidente, zero certezze sul tecnico. «Qui è dura, troppo ricchi Chelsea e Manchester». «Il mio futuro? Battere il West Ham...». Il dg Purslow frena: «Mai parlato con i bianconeri, Rafa rimane qui»

TORINO, 17 aprile - La partita per portare Rafa Benitez alla Juve ieri prevedeva un turno in trasferta... Riflet­tori puntati su Liverpool, dove in effetti sono acca­dute parecchie cose. La principale: i Reds hanno un nuovo presidente, Mar­tin Broughton. Una figu­ra prettamente tecnica, dalle nostre parti lo defi­niremmo un traghettato­re. Broughton ( che ricopre anche l’incarico di diretto­re generale della British Airways) ha infatti rice­vuto dalla coppia Hicks­Gillet l’incarico di vende­re il Liverpool in tempi brevi. La novità, arrivata nel giorno del suo cin­quantesimo compleanno, ha sciolto ( almeno in par­te) la lingua a Benitez, che nel corso di una con­ferenza stampa - poi in una intervista a Radio Marca - ha detto la sua sul particolarissimo mo­mento del Liverpool e so­prattutto sul suo.

STABILITA’ - « Non ho an­cora parlato con il presi­dente, è chiaro che dovre­mo incontrarci presto. La stabilità per un club è im­portante e la presenza di Broughton ci consentirà di andare avanti. Il mio futuro? La situazione in tal senso è più o meno la stessa di sempre, mi con­centro su allenamenti e partite. Ora penso al We­st Ham e all’Atletico Ma­drid. Battendo gli spagno­li avremmo una chance di vincere un trofeo, l’Euro­pa League, mentre in Pre­mier per noi è difficile, perché altri club sono più ricchi, hanno stadi più grandi: basti dire che so­cietà come Chelsea e Manchester possono inve­stire cento milioni nel mercato. Per noi questo è frustrante. Comunque la mia responsabilità consi­ste nel vincere » .

QUEL MESSAGGIO - Sul­l’esito dell’incontro mila­nese tra il suo manager, Manuel Garcia Quilon con i vertici bianconeri, Rafa Benitez ha glissato: « Inghilterra, Spagna, Ita­lia, ovunque è la stessa storia. C’è troppa gente che dice la sua, siti web, giornali. In questo caso non voglio dire troppo, perché il mio unico compi­to consiste nel migliorare la mia squadra » . In realtà, alle orecchie di chi vuole ascoltare, il messaggio è arrivato.

CONTROCANTO - Altra musica ad ascoltare le parole di Christian Pur­slow, direttore generale del Liverpool e - questo forse è il dato più interes­sante - grande amico del tecnico spagnolo: « Non ho mai parlato con la diri­genza della Juventus ( che una volta raggiunta l’intesa con il tecnico do­vrà trattarne l’uscita con in Liverpool) e posso as­sicurare che Rafa ri­marrà con noi. Gli mette­remo a disposizione 20 milioni di sterline per il mercato, anche nel caso in cui il club non avesse trovato un nuovo proprie­tario entro l’estate » . Pa­role forti, pronunciate però da un dirigente che si trova in una posizione di oggettiva debolezza. In realtà le chance di per­manenza di Benitez al Liverpool sono legate a un cambio di proprietà, che però deve maturare in tempi brevi. Altrimen­ti la sua partenza da An­field sarà inevitabile.

LA SITUAZIONE - La Ju­ventus è davvero a un passo dal coronare la sua rincorsa al tecnico spa­gnolo. Tutto sta a non temporeggiare troppo ( in questo preciso momento in casa bianconera c’è una situazione di stallo per vo­lere della proprietà), altri­menti la situazione in In­ghilterra potrebbe mutare e magari potrebbbero mu­tare gli scenari pure a Madrid.

Gianni Lovato
Fabio Riva


Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport

 

 
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Juventus , Formula 1

Post n°67 pubblicato il 17 Aprile 2010 da andrea_del

Diamo un occhiata alla F1 , Gp Cina, prima fila Red Bull. Alonso 3°, Massa 7°

Pole position di Vettel davanti a Webber. Solo nono Schumi

SHANGHAI, 17 aprile - Prima fila Red Bull nel Gran Premio di Cina. Il pilota tedesco Sebastian Vettel partirà davanti al compagno di squadra Mark Webber. Terza piazza per la Ferrari di Fernando Alonso. Quarta piazza nella griglia di partenza del Gran Premio di Cina per la Mercedes di Nico Rosberg davanti alle McLaren del campione del mondo Jenson Button ed a quella di Lewis Hamilton. Settima l'altra Ferrari di Felipe Massa davanti alla Renault di Robert Kubica e all'altra Mercedes di Michael Schumacher. Chiude la top ten del Gp sul circuito di Shanghai la Force India di Adrian Sutil. Solo diciottesima l'altra Force India di Vitantonio Liuzzi, mentre l'altro italiano Jarno Trulli scatterà dalla ventesima posizione.

 
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Juventus , Campionato

Post n°66 pubblicato il 17 Aprile 2010 da andrea_del

Juve, il futuro di Buffon diventa un giallo

Il portiere bianconero: «Il fatto che io resti o meno non dipende dal piazzamento della squadra. Venti giorni fa la società ha fatto un comunicato, e lì c'è scritto il mio futuro. Basta leggere tra le righe»

MILANO, 17 aprile - Alla fine della partita persa 2-0 a San Siro contro l'Inter, il portiere della Juventus Gianluigi Buffon sibillino sulle sue intenzioni in merito al suo futuro in bianconero: «Il fatto che io resti o meno non dipende dal piazzamento della squadra», ha detto Buffon nel dopopartita. «Venti giorni fa - ha aggiunto Buffon - la società ha fatto un comunicato, e lì c'è scritto il mio futuro. Basta leggere tra le righe». È un fatto che Buffon e i dirigenti abbiano parlato della possibilità di un addio, in presenza di una grande offerta

CALCIOPOLI
- Quello su Calciopoli secondo il portiere della Juventus Gigi Buffon è un «discorso che fa male al calcio e allo sport, crea tensione di cui non abbiamo bisogno noi, i tifosi e il calcio. Sono passati tanti anni, a me non interessa, questo scudetto se lo prenda chi vuole».

 
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