La manovra ricompatta i sindacati: lunedì sciopero di tre ore, stop di otto per la Fiom
La decisione è arriva questa mattina al termine dell'incontro tra i leader sindacali che hanno anche chiesto un vertice al governo ''per i necessari cambiamenti alla manovra''. Così Cgil, Cisl e Uil proclamano per lunedi' prossimo tre ore di sciopero per protestare contro la manovra varata dal governo. E' quanto hanno deciso Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti durante un incontro nella sede della Uil. Si terranno anche presidi davanti alle prefetture e davanti alla Camera e al Senato "fino alla conclusione dell'iter parlamentare previsto per la manovra". Nel comunicato diffuso al termine dell'incontro i leader dei tre sindacati si dicono "preoccupati per le conseguenze che la manovra economica determina sui lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prosepttive di sviluppo del Paese". E chiedono di incontrare il premier Mario Monti per affrontare i problemi derivantI dalla manovra e discutere i necessari cambiamenti. Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre un incontro a tuttii i partiti per "sollecitare la presentazione di emendamenti nella fase di discussione parlamentare della manovra". Oggi nel corso dell'audizione alle Commissione Bilancio di Camera e Senato le tre organizzazioni sindacali presenteranno emendamenti comuni. Al centro dell'opposizione dei sindacati sono in particolare l'intervento del governo sulle pensioni, l'aumento dell'Iva e più in generale la mancanza di equità della manovra, che colpisce "chi ha già dato". Lunedì sciopererà anche la Fiom , anticipando la mobilitazione programmata più di una settimana fa per il 16 dicembre. Lo stop deciso dal segretario generale delle tute blu, Maurizio Landini, sarà esteso «all’intera giornata», a tutte e 8 le ore, e rappresenterà una protesta non solo contro la manovra, definita «non equa» ma anche contro la scelta della Fiat di estendere il contratto di Pomigliano a tutti gli 82 mila lavoratori del Lingotto. Landini, annunciando la decisione, ha spiegato che la Fiom «è assolutamente d’accordo con la Cgil» nel protestare attraverso uno sciopero generale visto che il giudizio dei metalmeccanici sulla manovra «è molto negativo», tanto che viene definita «recessiva». Per la Fiom, infatti, non è possibile che «a pagare sia solo una parte del Paese» ed è, quindi, necessario «un cambiamento di linea da parte del governo».