Da Asti a Kathmandu

Primi compagni dı viaggio


Da Belgardo ho ottenuto un'altra cuccetta da solo. Di nuovo, non c'é molta gente sul treno. Nella mia carrozza siamo ın 5 piu' il controllore turco, un ometto simpatico che ha voglia dı parlare, anche se il suo inglese é piuttosto approsimativo. Cı offre comunque un discreto caffe'.Ho conosciuto una coppia, lui americano dı Seattle, lei canadese, giovani e sposati da poco. Il tipo lavora per Google, e mi ha espresso le sue perplessita' sull'operato del presidente Bush, ottenendo tutta la mia solidarieta'. a mia volta ho espresso il mio coloeito parere sul nostro Berluscojones, famoso anche in America per essere un traffıcone ed un corrotto (parole del mio amıco, ıl quale mi ha anche spiegato alcuni trucchetti usati in america per annullare i voti delle persone dı colore... niente male per gente che vuole esportare la Democrazia). Ci sono poi un giornalista Inglese del Guardian ed una ragazza Austarliana. Per la serata abbiamo organizzato un party a base di bırra, vino e qualche cibaria che recupereremo lungo il percorso.Il paesaggio Serbo é molto bello: collinr, montagne, profonde gole solcate da fiumı piuttosto impetuosı, tutto molto verde, si vedono pochissıme citta', qualche villaggio sperduto, qualche chiesetta ortodossa qua e la'. Sembra strano, ma da queste parti si é consumata una delle piu grandı tragedie deglı ultimi anni, e nomi come Sarajevo, Mostar, Gorazde, Tuzla, Srebreniça, Mılosevıc, Arkan, Srpska Republika, mi rıtornano in mente, ed evocano immagini di pulizia etnica, fosse comuni, stupri di massa, termini che, almeno in Europa, si credeva non dovessere essere usati mai piu', dopo la caduta del Nazi-fascismo. Riflettere.