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Post n°17 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da feavida
Ho poco tempo per scrivere, ma devo spendere alcune parole sulle stupende ed ospitali Kalash Valleys. Sono abitatte da popolazioni non musulmane, ma, si dice, discendenti da Alessandro magno, che con i suoi uomini si era fermato prorio li' durante la sua spedizione in oriente. immersi in un bellissimo ambiente naturale, si passano tranquille giornate camminando, fumando, bevendo vino locale, e discorrendo con il simpaticissimo proprietario della Guest House, Bhutto Khan, davvero un personaggio... Al ritorno verso la pianura percorro u tratto della mitica Karakoram Highway, che unisce il Pakistan alla Cina, si dice sia un adelle strade panoramiche piu' belle del mondo, se non la piu' bella.. tutto cio' mi porta a Lahore, per poi andare ad Amritsar, gia' in india, e poi chiudere a delhi... Il viaggio sta finendo, ma l'importante e' saper ritrovare la strada verso casa.....
Post n°16 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da feavida
Il viaggio fino a Peshawar si rivela da incubo, 24 ore sul bus sono davvero troppe... Per fortuna riesco a dormire un po'... Prima di entrare in citta' si attravers un'area trible, famosa per la produzione di armi, ed in effetti si vedono molti negozi in cui si puo' acquistare di tutto, dai bazooka ai fucili, per strada e sulle macchine, tutti sono armati fino ai denti. La citta' di Peshawar e' molto interessante, ed e' un miscuglio culturale di rifugiati afgani (circa 1,5 milioni), pashtun, tagiki, punjabi eccetera. Conosco un signore afgano molto simpatico, il quale ha voglia di parlare e mi raccontadel suo passato avventuroso, testimoniato da numerose fotografie: ha combattutto per 6 anni nei mujaheddin contro i russi in Afghanistan al fianco del famoso generale Massoud (poi assassinato da una coalizione CIA-talebani), prima di lasciare il paese quando, dice, non avrebbe potuto combattere nella guerra civile tra Alleanza del nord e talebani. Nel guardare le foto si commuove, si vede lui con un gruppo di uomini, tra cui Massoud, festanti per aver abbattuto un elicottero russo, poi con la sagoma di un carro armato, poi ad una festicciola improvvisata all'accampamento. Mi dice che la prosima volta mi puo' accompagnare in Afghanistan, se voglio. Mi fermo cosi' a Peshawar per un po' attartto anche dalla buona qualita' delle produzioni locali, prima di partire per la montagna.
Post n°15 pubblicato il 05 Ottobre 2006 da feavida
Come volevasi dimostrare, appena arrivo all'autostazione di Zahedan, vnego abordato da due poliziotti che mi portano con loro ad aspettare un taxi di fiducia che mi possa scortare fino al confine. ad ogni check point viene poi verificata la targa del veicolo e mi viene chiesto il passaporto per controllare se e' tutto ok. Passato il confine, si entra nel subcontinente indo-pakistanno, ed e' un piccolo shock anche per me che ci sono gia' stato. A Taftan non ci sono donne per le strade, gli uomini sono agghindanti con la tipica tunica musulmana, e mi guardano attentamente. Vengo a sapere dall'ufficiale della dogana che sono il primo straniero ad entrare da li' negli ultimi tre giorni, e forse proprio questo suscita la curiosita' delle persone. Taftan e' un posto infernale, caldo e polvere sono insistenti, avverto una leggera tensione nell'aria, ma forse e' solo suggestione. Decido di prendere immediatamente un autobus per Quetta, per un viaggio notturno che si rivelera' molto scomodo su ana strada davvero dissestata. Naturalmente mi tocca la compagnia di due individui armati, uno di Kalashnikov vero e proprio, l'altro di "normale"pistola, e non sono certo poliziotti! Devo ammettere che mi sono emozionato nel vedere un kalashnikov dal vivo per la prima volta, e non ho avuto paura, ma solo un po' di timore perche', se ti porti un fucile d'asalto su di un autobus, e' perche' pensi che ti possa sevire, per cui... Comunque fila tutto liscio fino a Quetta, dove, vista la brutta aria che tira in citta', con il coprifuoco e tutto il resto, decido di non fermarmi per la notte, e mi avventuro in un altro lungo overnight di 24 ore fino a Peshawar, al confine con l'Afghanistan ed ai piedi delle montagne.
Post n°14 pubblicato il 22 Settembre 2006 da feavida
Sono all'autostazione di Shiraz, in attesa di prendere l'autobus per Zahedan, citta' di frontiera con il pakistan, che pare sia un posticino un po' pericoloso... Io faro' in modo di non muovermi dalla stazione fino al momento di prendere un mezzo che mi consenta di attraversare il confine, da dove avro' poi altri 2 giorni di viaggio verso Peshawar... Davide e Gabri ricorderanno il film che abbiamo visto in montagna (Cose di questo mondo), ambientato proprio li'... A proposito, il mio itinerario e' cambiato, la meta finale non sara' piu' Kathmandu bensi' Delhi, perche' ho scoperto posti fantastici sulle montagne Pakistane, e gia' che ci sono cosi' vicino, mi sembra stupido non andarci.... Solo gli stupidi non cambiano mai idea!!!!
Post n°13 pubblicato il 19 Settembre 2006 da feavida
Mi trovo a Yazd, una citta' stupenda ed antichissima ai margini del deserto. L'UNESCO la considera uno dei centri ancora abitati piu' antichi del pianeta, ed a vederla sembra possibile, in quanto il centro storico e' interamente costruito di mattoni di fango, e costituisce un insiem molto suggestivo. Nel mio percorso ho incontrato un po' ovunque gli stesi viaggiatori stranieri, e questo fa pensare a quanto poco il turismo internazionale (ed italiano in particolare) pensi a questo bellissimo paese come meta dei propri viaggi. Del resto, la pessima informazione diramata dai nostri media, contribuisce a creare un'immaggine molto lontana dalla realta' iraniana. Si tratta infatti di un luogo estremamente sicuro e piacevole da visitare, in cui cordialita' ed ospitalita' sono un obbligo nei confronti dello straniero. Yazd e' un posto infinitamente piu' tranquillo di Isfahan, c'e' meno casino ed i bambini in particolare sono ancora incantati dalla vista di un occidentale, ti corrono incontro sorridenti, parlandoti come se tu potessi davvero capire il farsi, lingua tra l'altro piuttosto difficile da imparare, per quanto ne so io. Qualche frase a dire il vero riesco a pronunciarla, ma si tratta davvero di poca cosa... so comunque contare fino a dieci, ed anche leggere i numeri... quanto alle parole, restano per me un'insignificante sequenza di puntini, gancetti, mezzelune.... Khoda Hafez a tutti
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Inviato da: isgh
il 06/10/2006 alle 16:26
Inviato da: feavida
il 05/10/2006 alle 06:55
Inviato da: sovversiva06
il 02/10/2006 alle 19:43
Inviato da: sandinos
il 30/09/2006 alle 16:26
Inviato da: gullert
il 23/09/2006 alle 10:44