p.tommaso

maria


Presso la Croce del FiglioMaria sta sempre “in piedi” presso la Croce. La scena della Madre e Giovanni ad ambedue i lati della croce è la scena più amata dai cristiani: al vederla viene fuori un senso di dolore e di amore a Maria. Contempliamo anche noi l’Addolorata col cuore trafitto da “la spada di dolore”: “a te una spada trafiggerà l’anima” (Lc 2,35), le aveva profetato l’anziano Simeone molti anni fa’. La statua della Madonna, dono del Portogallo nel 1770, mostra a Maria che soffre per il suo Figlio. L’Addolorata è l’immagine della profezia del dolore che si è adempiuta. Nel Calvario questo doloro arriva al culmine della sopportabilità: “Voi tutti che passate per la via, guardate e vedete se c’è dolore simile al mio dolore, al dolore che mi tormenta” (Lam 1,12). E’ il dolore di una madre che perde ingiustamente al suo unico Figlio, che è, allo stesso tempo, suo Maestro, sua Guida, suo Dio, suo Tutto. “Ella, che è senza peccato – diceva Giovanni Paolo II – nel Calvario conosce nel proprio essere la sofferenza del peccato, che il Figlio prende su di sé per salvare gli uomini”. Ci può essere un dolore simile al suo dolore? Lo dicono chiaramente le parole della Lettera agli Ebrei le quali, sebbene si riferiscono al Figlio, la Liturgia le applica anche alla Madre: “offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte” (Ebr 5.7). E queste atre che l’autore della stessa Lettera dice di Gesù: “proprio per essere stato messo alla prova ed aver sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova” (Eb 2,18) e che possono essere applicate anche alla Madonna Addolorata che è il nostro modello e la consolatrice dei figli che vivono nella sofferenza e nel dolore. Qui la Madre Addolorata ricevette nelle sue braccia il corpo morto del suo Figlio, sceso dalla Croce. Ecco la “Pietà”.