Pioggia di Parole*

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Flusso di coscienza. Un fiume in piena di pensieri che scorre e termina la propria corsa tuffandosi nel mio petto. Ascolto mozziconi di discorsi e alla fine mischio tutto in un unico grande calderone. La mia mente. E penso, penso, penso. Riflettevo sul fatto che viviamo una corsa destinata a terminare, prima o poi. Siamo consapevoli della nostra natura finita, tuttavia spesso ce ne dimentichiamo, e, in forza di tale dimenticanza, ci affezioniamo alle persone. Davvero, la perdita di una persona cara provoca dolore e sgomento, eppure non siamo in grado di fare a meno dell'amore degli altri, non siamo in grado di rinunciare a quella piccola sensazione di eternità che ci travolge quando incontriamo qualcuno che poi diventa importante. Condividendo la nostra vita forse abbiamo l'impressione che, in un modo o nell'altro, ci saremo sempre o che, per lo meno, una piccola parte di noi soppravviverà. Sì, forse è proprio così.Ma come avviene il miracolo per cui ci aggrappiamo con tutte le nostre forze alle anime altrui? Lo facciamo pur sapendo che un giorno tutto quello che proviamo svanirà. Svaniremo noi.Certamente, partendo da tale presupposto, non dico che dovremmo privarci di provare emozioni... sto solo cercando di cogliere la forza e il coraggio che si celano dietro la nostra scelta di legarci a qualcuno. Lo facciamo assumendoci tutte le responsabilità, consapevoli che potrebbe accadere qualunque cosa. [...] E, nonostante tutto, dopo aver passato un'intera giornata a pensare alla più grande incognita che accomuna l'intera umanità, mi ritrovo a spegnere qualunque dubbio con un'unica ferma certezza. Ritrovi una vecchia amica incinta e capisci che in realtà, svelare l'arcano è molto più semplice di quanto si possa credere. Viviamo in un ciclo continuo in cui vita e morte si alterneranno sempre. Per ogni anima che se ne andrà ce ne sarà sempre una nuova in arrivo. Allora dev'essere necessariamente così: una piccola parte di noi soppravviverà. SEMPRE.