pensieri e parole

vita quotidiana di un ragazzo qualunque non troppo qualunque

 
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IL MIO NICK ANCESTRALE

 

certo, avrei preferito un nick tipo volpe scintillante. O bellezza sconvolgente. O destinato a comandare. Ma mi devo accontentare di essere un rapace in gabbia. Tipo Anacleto. Il gufo di Merlino. In effetti sono stato accusato di essere borbottoso. Gufo imprigionato. Vabbè sempre meglio di verme strisciante no?

 

IL SIGNOR G. L'ULTIMO POETA.

quando sarò capace di amare. Pura poesia. ogni altra parola sarebbe superflua. Aprite i cuori ed ascoltate.

 

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LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA

5  dicembre 2007

Italiani insorgete. Ribellatevi. Anzi. Ribelliamoci.

La notizia è fresca fresca. E' arrivata come una leggera brezza di primavera, ma immediatamente si è trasformata in un uragano di rara potenza.

Da un sondaggio (ma poi a chi li faranno questi sondaggi? A me nessuno mai chiede niente. Forse la mia opinione non interessa a nessuno) è emerso che noi italiani, maschi, femmine e opzioni varie senza nessuna distinzione, parliamo un sacco di sesso, ma ne facciamo poco. Tutto fumo e niente arrosto. E per usare le parole di Al Pacino siamo solo chiacchere e distintivo.

Mi spiego.

Praticamente, sempre secondo questi luminari della statistica, passiamo le nostre giornate a parlare con amici, parenti e conoscenti delle nostre carambole sessuali, ma poi, quando si tratta di metterle effettivamente in pratica diamo forfait. Mettiamo la segreteria telefonica. Arrivederci e grazie. E chi s'è visto s'è visto.

Niente. Nisba. Nada.

Personalmente ci credo poco. Almeno per me ed i miei amici questa cosa non vale. Facciamo esattamente. Non ne parliamo, perchè siamo impegnati a farlo. E se non è 7 giorni su 7, vorremmo profondamente che lo fosse.
Ne è chiara prova il fatto che quando alle loro fidanzate arriva il ciclo, loro si taglierebbero volentieri i lombi (chi ha orecchie per intendere intenda).
Per fortuna, date le mie scelte in materia, non devo combattere tutti i mesi con certi tipi di astinenze (i famosi con le famose orecchie per intendere intendano), ma il fatto è che questo sondaggio non sta in piedi.
Per i seguenti motivi:
- nessun italiano ammetterebbe di predicare bene, ma di razzolare male. Anzi. Di non razzolare affatto.
- persino Madonna (ai vecchi tempi) sosteneva con tanto di maglietta che lo facciamo meglio.
- siamo bombardati giorno e notte da tette e culi ballerini in ogni dove, e la metà degli italiani arriva a casa dall'ufficio con le mutande che scoppiano.
- il sesso è uno dei pochi lussi che ci possiamo permettere tutti (o quasi) senza pagare tasse in base al reddito.

Forse le persone intervistate sono le compagne (o compagni) di letto dei geni della statistica che, anzichè passare le notti a fare il ballo del lettone, stanno lì a farsi i fatti degli altri.

Un consiglio spassionato: prima di dire qualsiasi cosa sulle abitudini amatorie di chicchessia, assicuratevi prima di aver tolto le ragnatele dai vostri boxer.

Giusto per dormire tranquilli.








 

 

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GRAZIE PER I COMPLIMENTI

Post n°49 pubblicato il 11 Gennaio 2009 da fefekkosuperstar

Inutile chiedere scusa per l'assenza. Chi di voi sta leggendo  mi avrà già perdonato, vero? Fefekko torna a scrivere. Ebbene si. Dopo mesi di assenza rieccomi più brillante e splendente che mai. Splendido Splendente. Come direbbe a squarciagola la nostra cara amica Donatella. Quella che voleva una lametta per recidersi i polsi. Quella che non capiva perchè tutti quanti si ostinassero a chiamarla Donatella. Quella che sosteneva che il cobra non fosse un serpente. E lasciatemi dire che aveva ragione. I veri serpenti ce li portiamo in grembo. Ed a volte loro non sanno nemmeno di essere velenosi. Magari ci mordono con affetto, ma in noi causano dolori indescrivibili. Come quello che è successo a me qualche giorno fa. Mi hanno fatto un complimento. O almeno ci hanno provato. Due mie colleghe. Dopo una bella ramanzina, una di loro mi guarda negli occhi con ammirazione e mi dice: "Saresti davvero un buon padre. Anzi, lo sarai". Sbam. Un calcio nei gioielli di famiglia mi avrebbe fatto meno male. Lei non sa di essere stata la causa di una notte insonne, ma non importa. Fefekko sarebbe un buon padre. Non ci avevo mai pensato. Alla paternità. Ho smesso di pensarci poco dopo aver capito di essere omosessuale. Ebbene si. Essere gay non significa solo conoscere tutte le canzoni di Raffaella, Donatella, Marcella e Lorella. Significa rinunciare ad un sacco di esperienze. Un si detto davanti ad un altare. Un banchetto nuziale con tutti i parenti che gridano "evviva gli sposi". Camminare per mano senza dover schivare le occhiate torve dei passanti. La prima ecografia. Una manina che ti stringe un dito e ti lega per tutta la vita. Una vocina che ti chiama papà. Poter insegnare a qualcuno a camminare ed esserne orgogliosi. Potrei andare avanti per ore. Non voglio che pensiate che rimpiango tutto ciò. Nè tantomeno che io sia un sostenitore di coloro i quali chiedono l'adozione per le coppie omosessuali. Siamo ancora tutti troppo ignoranti per poter accettare una situazione del genere. Vorrei solo che si capisse che è una vita di sacrifici; non si tratta solo di lustrini e paillettes (un etero forse non sa nemmeno che si scrive così). Non è solo grande sensibilità e senso del gusto. Non è solo un carro allegorico al gay pride. Si tratta di doversi nascondere per paura del rogo. Di tacere per evitare un dolore straziante a mamma e papà. Si tratta di essere un buon padre potenziale, perchè come figlio si è stato un vero disastro. Eh si, sarei un buon padre. Ma mi basta essere un buon fidanzato. Non chiedo altro. Davvero, non ho bisogno di nient'altro della sua mano che stringe la mia. Edè in quel momento che, come dice la più amata dagli italiani, la notte vola.

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Data di creazione: 04/12/2007
 

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AMORE ETERNO IN APNEA

Mi hanno raccontato una storia. sembra una favola. di quelle che ti raccontano da piccolo per farti addormentare. Di quelle che ti fanno stare sveglio la notte a sognare il futuro e quello che ti aspetta. Era da tempo che non sentivo un racconto del genere. Pensavo di conoscere più o meno tutte le avventure dei vari lupi e agnelli, volpi e uva, volpi e corvi che si contendono pezzi di formaggio, porcellini muratori, bambini che mangiano case di marzapane, gatti con gli stivali e principesse dai lunghi capelli biondi. A parte Biancaneve. Infatti la avvelenano. Così la prossima volta impara ad ossigenarsi per bene la testa ed i neuroni. Come Cenerentola che perde le scarpe in giro, Aurora che si punge le dita con gli aghi e Raperonzolo che passa le giornate a fare e disfare la treccia. Ecco perchè non mi piacciono le donne. Colpa dei fratelli Grimm. Non ci avevo mai pensato.
Ma torniamo a noi.
Avete maisentito parlare del pesce chirurgo? io no. Fino a Domenica. Ebbene. Si tratta di un pesce tropicale che passa tutta la vita con il suo e compagno senza abbandonarlo mai, senza lasciarlo mai solo, seguendolo in tutto cio' che fa, fedele ed innamorato come solo gli animali sanno essere. Ma quando il compagno muore lui non si da pace. Si lascia morire anche lui. Senza fare troppo rumore. Senza dire niente a nessuno. insieme anche dopo la morte.
Tutto qui. Non c'è una morale. C'è solo un'altra prova che l'amore supera tutto. Anche se parlare di amore in questo caso forse è un po' azzardato. Non fa niente. Chi ci vuole credere ci creda.
Chi non ci crede forse non morirebbe per qualcuno. O non ha qualcuno che morirebbe per lui.


 

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LA NOTIZIA DEL GIORNO

Questa notizia non viene da un giornale. Mi arriva direttamente dal mio inviato a Casablanca. Volete sapere qual è il cantante italiano più in voga in Marocco? Non lo direste mai. Non lo avrei mai detto nemmeno io. Credo nemmeno lui. Il cantante dico.

Toto Cutugno. Standing Ovation.

Lui che diceva tanto di voler andare a vivere in campagna. Ed invece. Marocco. Spopola tra le ragazzine di tutte le età. E siccome si vanta di essere un italiano vero avrà sparso la voce e così tutti sanno che anche lui, come tutti noi, "does it better".
E così se diverte come un pazzo.

E noi qui in questa valle di lacrime. Voglio andare a vivere in campagna con lui.

Toto Cutugno. Standing Ovation.

 
 

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