VENTO DI PENSIERI.

EVOLVERSI (9° PARTE)


Ben trovati a tutti voi... L'idea che l'uomo sia una macchina non e' nuova. In effetti questa idea mostra chiaramente che l'attivita' della macchina umana dipende dalle impressioni esteriori e comincia con delle reazioni a queste impressioni. Con ogni impressione esterna, sia che prenda la forma di suono, di visione o di odore, noi riceviamo dall'esterno una certa quantita' di energia, un certo numero di vibrazioni. Questa energia che dall'esterno penetra nell'organismo e' un nutrimento.L'uomo si nutre di alimenti e l'organismo puo' sopravvivere svariati giorni senza alimentarsi (sono conosciuti casi di digiuno di circa sessanta giorni).L'uomo si nutre anche di acqua, ma anche senz'acqua un uomo puo' sopravvivere per molti giorni. Poi c'e' il nutrimento dell'aria. Senz'aria, l'uomo puo' sopravvivere per alcuni minuti. Ebbene, senza impressioni, un uomo non puo' vivere un solo istante. Se il flusso delle impressioni, per una qualsiasi ragione, si arrestasse, o se l'organismo dovesse essere privato della sua capacita' di ricevere le impressioni, morrebbe istantaneamente. Il motore principale e' per noi la natura, il mondo circostante. La natura ci trasmette con le impressioni l'energia con la quale noi viviamo e ci moviamo. Così, il nutrimento piu' importante e' quello delle impressioni. Non scendero' nei dettagli ma e' proprio sulle impressioni che dovremmo lavorare cercando di trasformare le sostanze che entrano nell'organismo in elementi piu' fini, piu' sottili come in una sorta di processo alchemico.Nella macchina umana ogni centro e' perfettamente atto a ricevere il genere di impressioni che gli e' proprio e a reagire in modo adeguato. Purtroppo i centri lavorano assai raramente come dovrebbero e tendono a sostituirsi l'uno con l'altro. Di fatto ad ogni istante questo o quel centro abbandona il suo lavoro tentando di fare quello di un altro, che a sua volta cerca di fare il lavoro di un terzo. I centri possono sostituirsi uno all'altro fino ad un certo punto, ma non completamente; e in tal caso inevitabilmente lavorano in un modo molto meno efficace. Per esempio: il centro motore, puo' in una certa misura, imitare il lavoro del centro intellettuale, ma non produrra' che dei pensieri molto vaghi, molto slegati, come nei sogni o nel fantasticare. A sua volta, il centro intellettuale, puo' lavorare al posto del centro motore. Provate, per esempio, a scrivere pensando a ciascuna lettera, e al modo nel quale la tracciate. Potrete tentare analoghe esperienze proponendovi di impiegare il vostro pensiero nel fare qualche cosa che le vostre mani o le vostre gambe sono in grado di compiere da sole. Provate a scendere una scala osservando ogni movimento, o ad eseguire un consueto lavoro manuale calcolando e prevedendo mentalmente ogni piccolo gesto: vedrete immediatamente quanto piu' difficile diventi cio' che state facendo e fino a qual punto il centro intellettuale sia piu' lento e maldestro del centro motore. E questo lo constaterete ancora imparando un movimento nuovo. Supponete di imparare a scrivere a macchina o di intraprendere un qualsiasi nuovo lavoro fisico, oppure prendete per esempio un soldato che si eserciti a maneggiare il fucile. Per un certo tempo, tutti i vostri movimenti dipenderanno dal centro intellettuale e soltanto piu' tardi passeranno al centro motore. Tutti conoscono il sollievo che si prova quando i movimenti, divenuti abituali sono regolati automaticamente in modo tale che non vi e' piu' bisogno di pensarvi e di calcolarli continuamente. Questo significa che i movimenti sono passati al centro motore, al quale normalmente appartengono. Il centro istintivo puo' lavorare per il centro emozionale ed il centro emozionale puo', all'occasione, lavorare al posto di tutti gli altri centri.Bisogna dire ed ammettere che tutto questo lavoro scorretto dei centri riempie praticamente tutta la nostra vita. Le nostre impressioni torbide, vaghe, la mancanza di impressioni, la lentezza nel capire molte cose, sovente la nostra identificazione e considerazione, persino la nostra menzogna dipendono dal lavoro sbagliato dei centri. L'idea di un lavoro sbagliato dei centri non fa' parte del nostro modo di pensare, né della nostra comprensione ordinaria; non vediamo tutto il male che ci arreca questo lavoro sbagliato, quanta energia consuma senza necessita', quante difficolta' ci crea. Il non renderci conto del lavoro scorretto della nostra macchina e' abitualmente legato alla nozione illusoria di una unita' in noi. Non appena comprendiamo sino a qual punto siamo divisi in noi stessi, cominciamo a renderci conto del pericolo che rappresenta il fatto che una parte di noi lavori al posto di un'altra, a nostra insaputa. L'uomo che voglia studiarsi ed osservarsi dovra' dunque studiare ed osservare non solo il lavoro corretto dei centri, ma anche quello sbagliato. E' necessario conoscere ogni specie di lavoro sbagliato, e le caratteristiche particolari che esso assume in certi individui. E' impossibile conoscersi senza conoscere le proprie imperfezioni e le proprie storture. Oltre ai difetti comuni a tutti, ciascuno di noi ha i suoi difetti particolari, propri a lui solo, che devono essere studiati al momento giusto. E'  bene ricordare pero', che se lo sviluppo evolutivo dell'uomo e' possibile, rimane tuttavia MOLTO RARO anche perche' richiede un gran numero di condizioni esteriori ed interiori. Quali sono queste condizioni? La prima e' che l'uomo deve rendersi conto della sua situazione, delle sue difficolta' e delle sue possibilita'; deve avere un intenso desiderio di uscire dal suo stato attuale, oppure avere un grandissimo interesse per lo stato nuovo e sconosciuto che dovra' venire con il cambiamento. In breve, deve provare una violenta ripugnanza per la sua attuale condizione, oppure una viva attrazione per lo stato futuro che potra' raggiungere. Oltre a cio', occorre che vi sia una certa preparazione. L'uomo deve essere in grado di comprendere quanto gli viene detto. Inoltre le condizioni esteriori della sua vita devono essere favorevoli, deve avere abbastanza tempo per studiare e vivere in un ambiente che renda possibile questo studio. Una vita relativamente ordinata, un certo grado di cultura e di liberta' individuale sono tutte cose necessarie. Il fattore "fortuna" non e' da escludere, ma allo stesso tempo, almeno per quanto riguarda le condizioni interiori, l'uomo non e' interamente abbandonato alla legge dell'accidente. Cerchiamo ora di rispondere alla questione: che cos'e' che fa' nascere nell'uomo il desiderio di ottenere una nuova conoscenza e di cambiare se stesso? L'UOMO VIVE SOTTO DUE SPECIE DI INFLUENZE: questo deve essere compreso bene, così come deve essere ben chiara la diversita' tra queste due specie di influenze. La prima consiste in interessi ed attrattive creati dalla vita stessa: interessi di salute, sicurezza, comodita', ricchezze, piaceri, distrazioni, vanita', orgoglio, reputazione, ecc... La seconda consiste in interessi di un altro ordine, risvegliati da idee che non sono create dalla vita, ma che traggono le loro origini dalle scuole. Queste influenze non raggiungono l'uomo direttamente, esse sono gettate nel turbine generale della vita, passano attraverso tante varieta' di spiriti e raggiungono l'uomo per mezzo della filosofia, della scienza, della religione e dell'arte, sempre mescolate alle influenze della prima specie, e finiscono per perdere ogni somiglianza con cio' che erano all'inizio. Il piu' delle volte, l'uomo non distingue la differente origine delle influenze della seconda specie e sovente le motiva come se avessero la stessa origine delle influenze della prima specie. Sebbene l'uomo ignori l'esistenza di due tipi di influenze, esse agiscono entrambe su di lui e, in un modo o nell'altro, egli reagisce ad esse. L'uomo puo' essere piu' o meno identificato con una o piu' influenze della prima specie, senza percepire quelle della seconda specie, oppure puo' essere attratto e toccato da questa o quella influenza della seconda specie. In ogni caso il risultato sara' diverso. Chiameremo quelle della prima specie (influenze create dalla vita stessa) "influenza A", e quelle della seconda (che hanno origini dalle scuole) "influenza  B". Lunedì 6 luglio vedremo gli effetti che tali influenze hanno sull'uomo. Grazie a tutti voi per l'attenzione mostrata fin qui e per i vostri commenti.