VENTO DI PENSIERI.

EVOLVERSI (11° PARTE)


Ben trovati a tutti Voi. Eccoci di nuovo qui. Oggi cominceremo con un esame piu' particolareggiato dei centri. Come gia' abbondantemente detto esistono quattro centri: il centro intellettuale (testa), il centro emozionale (torace), il centro motore e quello istintivo (parte inferiore del tronco e dorso). In effetti ogni centro occupa tutto il corpo e compenetra, per così dire, l'organismo intero. Al tempo stesso ciascun centro possiede quel che vien detto il suo "centro di gravità". Il centro di gravita' del centro intellettuale è nel cervello; il centro di gravita' del centro emozionale è nel plesso solare; i centri di gravita' del centro motorio e del centro istintivo si trovano nel midollo spinale. Tale asserzione va presa per buona, ma non puo' essere verificata poiche' l'anatomia del corpo umano è ben lontana dall'essere una scienza completa. Quindi, poiche' i centri sono per noi inaccessibili, il loro studio deve cominciare dall'osservazione delle loro funzioni, che si offrono interamente al nostro studio. I centri hanno molti punti comuni, ma allo stesso tempo ciascun centro possiede caratteristiche particolari che non dobbiamo mai perdere di vista. Uno dei principi piu' importanti che dobbiamo capire è la grande differenza che esiste tra le velocita' dei centri, cioe' tra le rispettive velocita' delle loro funzioni. Il piu' lento è il centro intellettuale. In seguito, sebbene molto piu' rapidi, vengono i centri istintivo e motore, che hanno, piu' o meno, la stessa velocita'. Il piu' rapido di tutti è il centro emozionale che però, nella condizione di "sonno in stato di veglia", non lavora che molto raramente ad una velocita' che si avvicina alla sua reale; in genere lavora alla velocita' dei centri istintivo e motore. L'osservazione può aiutarci a constatare una grande differenza tra le velocita' delle funzioni, ma non puo' darcene le cifre esatte. In realta', la differenza tra le funzioni di uno stesso organismo è grandissima, molto piu' grande di quanto si possa immaginare. Come ho detto, noi non possiamo, con i nostri mezzi ordinari, calcolare la differenza di velocita' dei centri; ma se ci venisse detto qual e', potremmo trovare, se non le cifre esatte, molti fatti che confermerebbero l'esistenza di una enorme differenza. Prima di citare delle cifre, desidero parlarvi delle osservazioni ordinarie che si possono fare senza alcuna specifica conoscenza. Cercate, per esempio, di confrontare la velocita' dei processi mentali con quella delle funzioni motrici. Cercate di osservarvi quando dovete fare simultaneamente numerosi rapidi movimenti: guidando in una strada affollata, galoppando su una strada accidentata o facendo qualsiasi altro lavoro che richieda una decisione pronta e dei riflessi istantanei. Vedrete subito che non potete osservare tutti i vostri movimenti, che dovete o rallentare, oppure lasciarvi sfuggire la maggior parte dell'osservazione, altrimenti rischierete un incidente e con ogni probabilita' l'avrete se persistete ad osservarvi. Si potrebbero fare molte altre constatazioni di questo genere, in modo particolare sul centro emozionale, che e' ancora piu' rapido. Tutti abbiamo fatto simili constatazioni sulla differenza di velocita' delle funzioni, ma ben raramente siamo capaci di riconoscere il valore delle nostre osservazioni ed esperienze. Sappiate comunque, che il rapporto di velocita' dei centri, si esprime con un numero sorprendente. Questo numero è 30.000. Il che vuol dire che i centri motore ed istintivo sono 30.000 volte piu' rapidi del centro intellettuale, e che il centro emozionale, quando lavora alla velocita' che gli e' propria, è 30.000 volte piu' rapido dei centri motore ed istintivo. E' difficile credere che ci sia una così grande differenza di velocita' fra le funzioni di uno stesso organismo. In realta', questo vuol dire che i diversi centri hanno ciascuno UN TEMPO DEL TUTTO DIFFERENTE. I centri motore ed istintivo hanno un tempo 30.000 volte piu' lungo di quello intellettuale, e il centro emozionale ha un tempo 30.000 volte piu' lungo dei centri motore ed istintivo. Capite chiaramente che cosa significa un "tempo piu' lungo?". Significa che, per ogni lavoro che ha da fare, un centro dispone di piu' tempo di quanto ne abbia un altro. Per quanto cio' sembri strano, il fatto della grande differenza nella velocita' dei centri spiega un gran numero di fenomeni ben noti, che la scienza ordinaria non puo' spiegare e che generalmente passa sotto silenzio o semplicemente rifiuta di discutere. Mi riferisco alla stupefacente velocita', in apparenza inspiegabile, di certi processi fisiologici.Ad esempio, un uomo beve un bicchiere d'alcool e ALLO STESSO ISTANTE, IN MENO DI UN SECONDO, prova ogni sorta di sensazioni nuove. Una sensazione di calore, di distensione, di sollievo, un sentimento di pace, di appagamento, di benessere o al contrario d'angoscia, di irritazione e così via. Cio' che egli prova puo' variare a seconda dei casi, ma avviene sempre che il corpo reagisce allo stimolante molto rapidamente, quasi istantaneamente. Non c'e' neppur bisogno di parlare di alcool o di qualche altro stimolante; se un uomo ha molta sete o molta fame, un bicchiere d'acqua o un pezzo di pane produrranno in lui lo stesso effetto immediato. Naturalmente, per un uomo che non abbia mai rivolto l'attenzione su di sé e che non abbia mai tentato di studiarsi, non vi e' nulla di strano, né in questo, né d'altronde in qualsiasi altra cosa. Ma in realta', dal punto di vista della fisiologia ordinaria, questi fenomeni sembrano quasi miracolosi. Un fisiologo sa quanti complicati processi si effettuano tra il momento in cui si beve un sorso d'alcool o un bicchiere d'acqua ed il momento in cui se ne risentono gli effetti. Ogni sostanza che dalla bocca entra nell'organismo deve essere analizzata, sottoposta a diversi controlli prima di essere accettata o rifiutata. E tutto questo accade in meno di un secondo.E' un miracolo e al tempo stesso non lo è. Perché se noi conosciamo la differenza di velocita' dei centri e se ricordiamo che il centro istintivo, al quale spetta questo lavoro, dispone di un tempo 30.000 volte maggiore di quello del centro intellettuale, di cui ci serviamo per misurare il nostro tempo ordinario, comprenderemo come cio' possa avvenire. Questo significa che il centro istintivo dispone non di un secondo, ma DI PIU' DI OTTO ORE del suo proprio tempo per fare questo lavoro, e in otto ore questo lavoro puo' certamente essere eseguito in un comune laboratorio senza inutile fretta (1 secondo x 30.000= 30.000 secondi e cioe' 8 ore e 20 minuti).La nostra idea della straordinaria rapidita' di questo processo è quindi una semplice illusione, dovuta al fatto che consideriamo il nostro tempo ordinario, o tempo del centro intellettuale, come il solo che esista. Per oggi basta così. Riprenderemo lunedì 3 agosto, ferie permettendo. Grazie.