VENTO DI PENSIERI.

EVOLVERSI (PARTE 15°)


Ben trovati a tutti Voi, miei carissimi amici. Oggi affronteremo nel dettaglio lo studio dei centri. Cominciamo con il centro intellettuale. La parte meccanica del centro intellettuale lavora quasi automaticamente, e non esige alcuna attenzione; ma proprio per questo non è in grado di adattarsi ai cambiamenti delle circostanze, non puo' pensare, continuando a lavorare come ha cominciato, anche quando le circostanze sono completamente cambiate. Nel centro intellettuale, la parte meccanica include tutto il lavoro della registrazione delle impressioni, dei ricordi e delle associazioni. Questo è quello che dovrebbe fare normalmente, se cioe' le altre parti facessero il proprio lavoro. Non dovrebbe mai rispondere agli interrogativi che si rivolgono al centro intellettuale nella sua totalita' e neppure tentare di risolvere i problemi, né prendere mai alcuna decisione. Sfortunatamente il fatto è che essa è sempre pronta a decidere e che risponde sempre a tutti i generi di questioni, in maniera molto ristretta e limitata, a frasi fatte, in gergo, con slogan da partito politico. Tutto cio', e molti altri elementi delle nostre reazioni abitudinarie, costituisce il lavoro della parte meccanica del centro intellettuale. Questa parte ha un nome: si chiama "apparecchio formatore" o anche "centro formatore". Molte persone, soprattutto tra gli uomini numero 1, ossia la grande maggioranza degli uomini, passano tutta la loro vita con il solo apparecchio formatore, senza mai ricorrere alle altre parti del loro centro intellettuale. Per tutti i bisogni immediati della vita, per ricevere le influenze di tipo A e rispondere ad esse, per deformare o respingere le influenze di tipo C (derivanti dalle scuole), l'apparecchio formatore è del tutto sufficiente. E' sempre possibile riconoscere il pensiero del "centro formatore". Sembra che il centro formatore sappia contare soltanto fino a due. In effetti divide ogni cosa in due: comunismo e fascismo, lavoratori e borghesi, proletari e capitalisti, e così via. Siamo debitori al pensiero del centro formatore della maggior parte dei nostri "clichè" moderni - e non soltanto della maggior parte dei nostri clichè - ma di tutte le teorie popolari moderne. Forse è possibile dire che, in tutti i tempi, tutte le teorie popolari derivano dall'apparecchio formatore.La parte emozionale del centro intellettuale consiste specialmente di cio' che si chiama emozione intellettuale, cioè desiderio di conoscere, desiderio di comprendere, la soddisfazione di sapere, la insoddisfazione di non sapere, il piacere di scoprire e così via, benchè tutte queste emozioni possano anch'esse manifestarsi a livelli diversissimi. Il lavoro della parte emozionale esige attenzione, ma in questa parte del centro l'attenzione non richiede alcun sforzo. Viene attirata e trattenuta dal soggetto stesso, il piu' delle volte attraverso in'identificazione, che abitualmente viene chiamata "interesse" o "entusiasmo" o "passione", oppure "devozione".La parte intellettuale del centro intellettuale contiene in sé la facolta' di creare, di costruire, di inventare, di scoprire. Essa non puo' lavorare senza attenzione, ma l'attenzione in questa parte del centro deve essere controllata e mantenuta dalla volonta' e dallo sforzo. Tale criterio sara' per noi fondamentale nello studio delle differenti parti dei centri. Se li consideriamo dal punto di vista dell'attenzione, sapremo subito in quale parte del centro ci troviamo. Senza attenzione o con un'attenzione vagabonda ci troviamo nella parte meccanica; con un'attenzione attirata e trattenuta dal soggetto dell'osservazione o della riflessione, ci troviamo nella parte emozionale; con l'attenzione controllata e mantenuta sul soggetto dalla volonta', siamo nella parte intellettuale. Allo stesso tempo questo metodo indica come far lavorare le parti intellettuali dei centri. Osservando l'attenzione e cercando di controllarla, ci costringiamo a lavorare nelle parti intellettuali dei centri; lo stesso principio si applica egualmente a tutti i centri, benchè per noi non sia così facile distinguere le parti intellettuali, in particolare nel centro istintivo, la cui parte intellettuale non richiede per il suo lavoro un'attenzione percepibile o controllabile.Consideriamo ora il centro emozionale, lasciando da parte le emozioni negative. Tale centro emozionale lo suddividiamo come sempre in tre parti: meccanica, emozionale, intellettuale.La parte meccanica del centro emozionale comprende l'umorismo e la battuta spiritosa facile, il senso della comicita' grossolana, il gusto dell'eccitamento, il piacere degli spettacoli sensazionali, dell'esibizione, del sentimentalismo, il piacere di mescolarsi alla folla e di farne parte, l'attrazione per emozioni collettive di ogni sorta, la tendenza ad essere sommersi totalmente dalle piu' basse emozioni semianimali: crudeltà, egoismo, vigliaccheria, invidia, gelosia e così di seguito.La parte emozionale del centro emozionale, può essere molto diversa, secondo le persone. Può comportare il senso dell'umorismo e del comico, come pure l'emozione religiosa, l'emozione estetica, l'emozione morale; in tal caso, può condurre al risveglio della coscienza morale. Ma con l'identificazione può diventare qualcosa di totalmente differente; può essere molto ironica, sarcastica, beffarda, può essere malvagia, ostinata, crudele e gelosa, anche se in modo meno primitivo della parte meccanica.La parte intellettuale del centro emozionale (con l'aiuto delle parti intellettuali del centro motore ed istintivo) include il potere della creazione artistica. Nel caso in cui le parti intellettuali dei centri motore ed istintivo non siano abbastanza educate o non corrispondano nel loro grado di sviluppo alla facolta' creatrice, alla quale sono necessarie, questa può manifestarsi in sogno. Questo spiega la bellezza, talvolta stupefacente, dei sogni di certe persone che per altro non sono affatto artisti.La parte intellettuale del centro emozionale può essere una via verso i centri superiori.Nel centro motore la parte meccanica è automatica. Appartengono ad essa tutti i movimenti automatici detti, nel linguaggio ordinario, "istintivi", come pure l'imitazione e la capacita' di imitare a cui spetta una così gran parte nella vita.La parte emozionale del centro motore corrisponde specialmente al piacere del movimento. L'amore dei giochi e dello sport, normalmente dovrebbe dipendere da questa parte del centro motore, però è raramente così, perchè altre emozioni e l'identificazione vi si mescolano e nella maggior parte dei casi l'amore per lo sport viene a trovarsi nella parte motrice del centro intellettuale e del centro emozionale.La parte intellettuale del centro motore è uno strumento importantissimo ed estremamente interessante. Chiunque abbia avuto l'occasione di eseguire BENE un qualsiasi lavoro fisico, sa che ogni specie di lavoro richiede molta INVENTIVA. Occorre inventare per tutto quel che si fa dei propri, piccoli metodi particolari. Tali invenzioni costituiscono il lavoro della parte intellettuale del centro motore, come molte altre invenzioni dell'uomo. La facolta' che possiedono gli attori di imitare a volonta' voce, intonazioni e gesti altrui, deriva anch'essa dalla parte intellettuale del centro motore; ma allorche' questa facolta' di imitazione raggiunge un grado superiore, esige contemporaneamente il lavoro della parte intellettuale del centro emozionale.Il lavoro del centro istintivo resta per noi molto oscuro. Noi non conosciamo realmente (voglio dire: non sentiamo e non possiamo osservare), che la sua parte sensoria ed emotiva. La sua parte meccanica comprende le sensazioni abituali che il piu' delle volte non notiamo affatto, ma che servono di base ad altre sensazioni; essa comprende anche i movimenti istintivi nel significato corretto dell'espressione e cioe' tutti i movimenti interni, come la circolazione del sangue, la digestione e i riflessi interni ed esterni. Poi c'e' la parte intellettuale del centro istintivo che nello stato di coscienza di sé, puo' farci raccogliere molti dati sul funzionamento della macchina umana e sulle sue possibilita'.Lo studio delle parti dei centri e delle loro funzioni specifiche richiede un certo grado di "ricordo di sé". Senza ricordarsi di sé non e' possibile osservare abbastanza a lungo o con sufficiente chiarezza per sentire e comprendere la differenza tra le funzioni che hanno origine nelle diverse parti dei centri. Senza il ricordarsi di sè, nessun progresso e' possibile. Lunedì 26 ottobre concludero' questo argomento con alcune considerazioni finali e rivelero' il testo con il quale ciascuno di Voi potrà approfondire tutto quanto e' stato sin qui detto. Notte. Grazie, e a presto.