felici e sognatori

Il ritorno dei programmi fai da te: da utenti ad artefici di software. Un problema che tutti si pongono, nel mondo anglosassone.


Un cambiamento quasi epocale nell'approccio all'elettronica di consumo.Nel mondo anglosassone è vivissimo l'interesse verso una nuova problematica relativa al mondo dell'elettronica.Oggi siamo tutti legatissimi all'elettronica. Nessuno di noi, lo voglia o no, può farne a meno. Eppure, mentre tutti usiamo programmi sempre più sofisticati ed intuitivi, sempre meno persone hanno idea di come sia strutturato e di cosa sia un programma.Il rischio è, nel medio periodo, di avere una sostanziale carenza di programmatori e soprattutto, mettendo sempre più l'elettronica nelle mani di pochissimi tecnici, di avere un'impoverimento di idee da poter sviluppare.Un tempo, al diffondersi dei primi calcolatori domestici, usare un computer significava "programmare".I software ed i videogiochi erano pochissimi, e l'utente se li creava da se passando lunghe ore a scrivere linee di codice.Era una pratica diffusa a livello di massa, soprattutto tra i ragazzi che si affacciavano ad un nuovo mondo, quello dei computer. Un mondo che li appassionava e li spingeva a passare intere giornate davanti al compito, a volte anche duro e stressante, di creare giochi e applicazioni spesso in basic, che poi venivano registrati sulle comuni audiocassette, essendo rarissimi gli altri supporti.Molti computer avevano solo la RAM e quindi allo spegnimento dell'apparecchio ore e ore di lavoro sarebbero andate perdute se tutto quanto non veniva registrato bit per bit sul nastro magnetico, operazione che poteva richiedere una o due ore come nulla.Stiamo quindi parlando di migliaia e migliaia di ragazzi che di improvviso si approcciavano alla programmazione. Non all'uso di programmi, ma alla creazione di programmi.Tra questi migliaia di ragazzi, moltissimi divennero tecnici e programmatori e crearono i programmi che tutti noi utiliziamo, comprese le interfacce dei siti e dei blog che state leggendo o del programma di calcolo che usate in ufficio ecc.Una delle maggiori preoccupazione di questi programmatori dell'elettronica di  consumo fu ovviamente quella di rendere i loro programmi facili ed intuitivi. Certamente memori dei sacrifici fatti da loro per realizzare ed utilizzare le applicazioni, ne crearono di semplicissime da usare, in modo che l'utente fosse completamente svincolato dalla programmazione e si dedicasse completamente al loro utilizzo.Di riflesso, purtroppo, si è creata una nuova generazione di persone esclusivamente utenti dell'elettronica.Ora viene a mancare quel clima di conoscienza e interesse verso la programmazione che c'era una volta. Questo può portare ad un grande impoverimento di idee da sviluppare, e forse perfino ad uan carenza di programmatori.Ecco che nel mondo anglosassone, che vede in questo settore come uno dei più importanti, si sta correndo ai ripari.Si stanno quindi cercando tutti i modi possibili per risvegliare l'antico interesse per la programmazione, e si stanno sviluppando ambienti di sviluppo per principianti, visto che quelli attuali erano diventati complicatissimi.Con questi programmi non si pretende certo che vengano create applicazioni avveneristiche, si cerca piuttosto di riportare la gente a divertirsi creando una propria piccola applicazione.E' un po' il concetto dell'Ikea, dove il 99% della soddisfazione è nel montarsi il mobile da se.Con questi programmi si può ralmente impaerare e capire la programmazione.Chi sa se anche il nostro Paese saprà capire questo problema. Speriamo di si. Intanto alcuni di questi programmi hanno già un'interfaccia in italiano e si stanno pian piano diffondendo.