felici e sognatori

Insegne del 1500 di artigiani, pietra serena. Le meraviglie della Toscana


Un tempo, quando la gran parte della popolazione non sapeva ne' leggere ne' scrivere, negozi, ostelli e botteghe artigiane usavano simboli per farsi riconoscere.Anche oggi usiamo simboli, marchi e loghi. Questi, spesso abbinati ad un testo, hanno una funzione leggermente diversa. Il marchio oggi serve soprattutto a rendere distinguibile un determinato fornitore di servizi da altri dello stesso tipo ma concorrenti.Nelle antiche città, un approccio moderno alla simbologia iconica esisteva già. Infatti, potevano esistere ad esempio più osterie, ognuna delle quali denotata da un simbolo diverso. Questi simboli davano spesso poi il nome alle strade. Quando troviamo "via della luna" o "via dell'orso rosso", spesso in quelle vie era presente l'insegna di un'osteria o altro esercizio che aveva quel simbolo come emblema.In centri più piccoli, dove esisteva un singolo esercizio per ogni attività, bastava un simbolo che indicasse con chiarezza cosa si facesse all'interno.Non sono molte le insegne, spesso realizzate su legno, ad essere giunte a noi attraverso i secoli.In un antico borgo toscano ho visto e fotografato alcune di queste rare testimonianze.Eccole qui sotto
Questa è l'insegna di un sarto. Notate la foggia delle forbici, diversa da quelle attuali: anzichè essere composta da due elementi incrociati e snodati uniti da un perno, questo antico modello era un pezzo unico, la cui parte terminale fungeva da snodo flessibile. In un mondo in cui ogni singolo elemento andava fatto a mano, era relativamente più semplice realizzare un pezzo unico, a patto perà di possedere una perfetta padronanza nel lavorare i metalli.Questa insegna ci da anche un'altra importante indicazione, la data. Si legge distintamente 1569. Poichè tutte le altre insegne sono sulla stessa via e di analoga fattura è probaile che tutte appartengano allo stesso periodo.Si distinguono anche lettere e monogrammi, che non sono in grado di decifrare, anzi, se qualcuno ci riuscisse... anche perchè nello stesso luogo, all'ingresso della porta delle mura c'è un'iscrizione veramente misteriosa.
La seconda insegna è quella di un fabbro. Sappiamo che gran parte della sua attività era rivolta alla ferratura dei cavalli, questo è ricavato dalla toponomastica. Martelli e incudine sono praticamente identici a quelli attuali. Notate comunque una certa grazia ed eleganza nella base dell'incudine.
Per questa insegna l'interpretazione è più complicata: in alto uno strumento da taglio di forma particolare, in basso forse un pesce o un'altro strumento. Potrebbe trattarsi di un negozio di attrezzi vari, ma l'interpretazione non è chiara. certo lo era nell'antichità. Anche qui, se qualcuno ha un'interpretazione lo ringrazio.Ciao, Francesco.