Ad Gloriam

Cronaca di una giornata


Quelle giornate in cui non vedi l'ora di ritornare a casa capitano così, all'improvviso.. Molto spesso è tutta colpa di qualcosa di imprevisto. Sono quelle le giornate in cui rientro di corsa e letteralmente mi lancio verso l'impianto stereo, cercando di afferrare le cuffie come chi dopo una lunga immersione in apnea cerca di afferrare una bombola di ossigeno. Ti senti soffocare e hai bisogno della "tua" aria. Al buio, per escludere la vista e concentrarsi sull'udito mi sdraio.. lasciando che tutte le tensioni muscolari scivolino via come sono venute. Poi lentamente il suono (di solito da un nastro, ma spero presto da un bel vinile frusciante) comincia a diffondersi nell'ambiente e mi pervade, trasportandomi nei luoghi dei miei sogni o nei ricordi della mia memoria.Ieri sera, come molte altre volte, è stato l'ascolto di "The division Bell" a farmi riemergere dall'anossia. Sì, lo so.. sono state dette e ridette mille e mille cose su questo disco. E' stato detto tutto e il contrario di tutto. E' una ciofeca, no..è un capolavoro! Ma no è soltanto una ciofeca! Ti dico che è un capolavoro cacchio! Personalmente non me ne è mai importato molto di queste discussioni (per me spesso viziate da pregiudizi floydiani), mi interessa molto di più ciò che un disco ha da dare! E personalmente a me The division Bell da molto. Forse anche per una questione affettiva... è stato il primo disco dei pink floyd che ho ascoltato, è stato anche l'unico che ho vissuto "in tempo reale" alla sua uscita.I dibattiti non mi interessano, personalmente pochi dischi sanno trasmettermi emozioni come questo e dopo una giornata a ritmi frenetici (per colpa anche del caro treno che ha avuto un'ora e mezza totale di ritardo) è un balsamo per il cuore e per le orecchie farsi trasportare in un viaggio sopra le nuvole nere, a picco sul mare, dalla splendida chitarra di David in Marooned, o lungo un percorso di introspezione dalla suadente e dolcissima voce di Richard in "wearing the inside out". Chissenefrega delle discussioni, diamo spazio una volta tanto alle emozioni, che sono quelle che contano davvero... "Alla fine l'unica cosa che conta è se ti emoziona o meno, no?" diceva una volta un genio, in tempi non sospetti.. Diamo spazio alle emozioni, non è forse l'unica cosa che conta quando si ascolta un disco?