Ad Gloriam

Outside the wall (a Praga)


Praga scorre via leggera come un'acqua minerale con un basso residuo fisso, se la visitate per la prima volta capirete che cosa si intende per città da bere, appellativo che negli anni sessanta fu coniato per la nostra Milano. Ciò che mi ha colpito di più, al di là delle numerose testimonianze storiche che trasudano dai muri dei palazzi della città vecchia o degli innumerevoli monumenti storici che abbelliscono la
capitale ceca è il "clima" che vi si respira. Non fraintendetemi, non sto parlando del clima atmosferico. La città è paurosamente viva, al punto che se ci si ferma per qualche minuto a pensare ci si rende conto della differenza con le nostre città ingrigite, dove tutti hanno ormai perso il senso della realtà e si affannano disperatamente per correre ovunque. Praga è una città ancora a misura d'uomo per fortuna, vi capiterà di aggirarvi per le vie della città vecchia e sorprendervi ad ascoltare un Vivaldi che esce dalla bottega di un venditore di ceramiche boeme. Una cosa che qui vi lascerebbe senza parole ma lì è del tutto normale. A Praga non esistono la mondadori o la feltrinelli di turno, ma ogni cinquanta metri trovate una libreria. Quelle vecchie librerie piccoline, che ormai da noi non esistono più, dove potete entrare anche solo per dare un' occhiata, e venite immediatamente travolti dall'odore delle pagine ingiallite dal tempo, dall'odore del legno degli scaffali che custodiscono volumi di ogni epoca. Cose che ormai da noi non esistono più.Non dovete meravigliarvi se passeggiando sul ponte carlo vi imbattete in un quartetto di musicisti che allieta i pomeriggi praghesi a ritmo di jazz. E beninteso, non sono i musicisti da strada improvvisati della serie "una diamonica a bocca e via",
non è raro trovare musicisti che suonano con maestria  gibson les paul oppure anche una martin acustica. Roba che ti viene voglia di tirargli un colpo in testa per fregargli la chitarra.Nella città vecchia troverete un locale con musica dal vivo, principalmente jazz e blues, ma anche pianobar e musica rock ogni cinquanta metri, potrete accompagnare le vostre serate ascoltando della buona musica, ma veramente buona, sempre che riusciate a destreggiarvi tra i vari banchetti in cui vi vendono biglietti per i concerti di musica classica che si tengono nel tardo pomeriggio all'interno delle splendide chiese barocche (ma con gusto) dove chitarre classiche ed organi la fanno da padrone.La città trasuda cultura da ogni luogo, la storia, l'arte pittorica, l'arte architettonica, la musica e la letteratura qui sono di casa e i praghesi sono abituati a dar loro del tu e a trattarle con confidenza.Sembra che i praghesi siano letteralmente "affamati" di arte e cultura, ed è forse comprensibile, dal momento che la città è stata nel secolo sotto due regimi che poco spazio devono aver dato in questo senso, molti praghesi, non solo i turisti si fermano per la strada ad ascoltare i musicisti e spesso ingaggiano con loro una piacevole conversazione (a giudicare dalle facce e dalle risate). Nulla a che vedere con i turisti, specialmente italiani e spagnoli che si riconoscono lontano 100 metri per cafonaggine e maleducazione (mi spiace dirlo, ma è la verità, alla fine io e Chiara in giro per i musei assorti nella contemplazione delle arti eravamo scambiati per turisti inglesi)Aggiungete che si mangia anche bene e capirete perché questa città mi è entrata nel cuore, la città è frizzante e pullula di vita frizzante. In confronto le nostre città appaiono come un quadro fiammingo del 700 dipinto a tinte nere e cupe, la nostra gioventù, persa nei meandri della "casa" e che probabilmente pensa che kafka sia una marca di sigarette mi fa tornare in mente Animals, la quarta canzone.